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Lucia Tanti: "ordinanza inviata prima al provveditorato e solo dopo alle scuole. Unico obiettivo ora è evitare di diventare zona rossa come la vicina Siena"

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"Per le famiglie? Siamo tra i pochi in Italia che hanno la formula del 'bonus conciliazione'. E non da ieri"

"Sabato mattina l'ordinanza è stata inviata prima al provveditorato per un confronto che c'è stato e solo dopo i contatti con il provveditorato l'ordinanza è stata inviata alle scuole. A me spiace tuttavia che non si colga la sostanza della questione, cioè che Arezzo in questo momento sta su un delicato crinale: o blocchiamo la galoppata del virus adesso o rischiamo di precipitare in zona rossa velocemente. Con l'84% di casi in più in una settimana Arezzo è la terza realtà in Italia per recrudescenza del virus; da noi sono state riscontrate in ambito scolastico entrambe le varianti e oltre l'1% degli aretini - quasi 1300 - sono stati quarantenati negli ultimi 14 giorni a causa dei soli positivi generati dal mondo della scuola. Del resto basta leggere le notizie per rendersi conto che il tema della chiusura delle scuole nelle zone critiche è ormai già un fatto. Non è che ci siano molte cose da dirsi: ad Arezzo negli ultimi giorni registriamo dai 40 ai 50 casi in più; o ci si affida al fato o si tenta adesso e con forza di evitare di diventare zona rossa come Siena. Resta il dispiacere per i ragazzi, sempre più disorientati, e questo è il solo vero rammarico che ci fa male, ma non è mettendo la testa sotto la sabbia o aspettando che qualcuno prenda decisioni per noi così da poter giocare allo scaricabarile che fermeremo un contagio che si sta riacutizzando e che si è concentrato nella fascia di età sei-diciotto.
Tutte le opinioni sono legittime e hanno molte ragioni, ma la linea di questa amministrazione è sempre stata quella di prevenire e agire rapidamente prima che le situazioni possano degenerare. Ci sono momenti in cui servono decisioni drastiche per fermare un trend: i numeri ci dicono che Arezzo è in un momento in cui l'attenzione deve essere massima. La responsabilità della salute degli aretini è in capo all'amministrazione comunale e così come molti altri sindaci, alla luce di una tendenza oggettivamente critica, abbiamo ritenuto che fosse il tempo di prendere decisioni utili a evitare la zona rossa. Del resto fummo i primi in Italia a chiedere la chiusura delle scuole un anno fa mentre altri prendevano gli aperitivi dimostrativi. Passammo, il sindaco e io, per esagerati poi però si è visto come è andata a finire".
 

Domenica, 28 Febbraio, 2021