In questo clima culturale di inerzia e nascita di estremismi, la politica si sta dimostrando incapace di gestire e creare risposte adeguate allo spirito del tempo; pertanto ci troviamo a dover assistere a discriminazioni e maltrattamenti basati sull’ignoranza e il disprezzo, supportate proprio da coloro che dovrebbero essere capaci di mediare e rispondere alle esigenze della società. In fondo la Politica dovrebbe esser l’arte del possibile, non del compromesso al ribasso per accontentare potentati o elettorati in fuga.
Ancora in Italia e non solo si legittimano, e a tratti si inducono, comportamenti discriminatori e criminali ai danni della dignità di migliaia di coppie gay e lesbiche.
L’Italia risulta essere il paese più omofobo d’Europa, mentre i risultati di uno studio (il più grande al mondo) condotto dall’università di Melbourne ci dicono che le famiglie same-sex sono più unite (proprio perché debbono affrontare gli attacchi della società) e i loro figli sono più sereni e amati rispetto a molte famiglie etero.
Attualmente, sempre più Comuni in Italia stanno adottando metodi come la trascrizione dei matrimoni omosessuali contratti all’estero per rimarcare l’importanza e la civiltà del rispetto reciproco e del riconoscimento delle differenze, visto come ricchezza. Oltre a ciò, sono atti dovuti per stare all’interno dell’ordinamento giuridico europeo fin troppo chiamato in causa quando c’è da pagare ma non quando c’è da avere. Le istituzioni, giova ricordarlo, sono lì per garantire un servizio.
Infine, in Parlamento si sta discutendo del ddl 245, presentato a marzo 2013 (ovviamente ancora da approvare a causa dei malumori interni al fantastico duo PD-FI). In pratica, una modifica alla cosiddetta legge “Mancino-Reale” che estenderebbe il reato di discriminazione all’identità di genere, così che persone come le cosiddette sentinelle in piedi non siano lasciate libere di offendere la dignità di altri loro simili a meno che non decidano di volersi fare da 6 mesi a un anno di galera. Esprimere le proprie opinioni è legittimo, ma deve essere fatto nel rispetto delle alterità, senza che il bigottismo e il pregiudizio abbiano la meglio sulla ragione.