La presentazione
Il Consiglio Comunale ha approvato, prima del documento unico di programmazione e del bilancio di previsione 2015/2017, le aliquote e le detrazioni dell’imposta municipale Imu e della Tasi, il tributo che serve a sostenere i cosiddetti servizi indivisibili (soprattutto manutenzioni di vario genere, dagli stabili agli impianti, dalle strade al verde pubblico ma anche mobilità e polizia municipale) che nel triennio di riferimento sono pari a 11.280.307 euro per il 2015, 11.166.739 per il 2016 e 11.190.245 per il 2017.
E’ stato il Pro Sindaco e assessore al bilancio, Stefano Gasperini, ad illustrare le pratiche, premettendo come Arezzo abbia pagato, anche nel 2014, un pesante prezzo alla crisi economica.
“Sono stati perdute altre centinaia di posti di lavoro, Banca Etruria è stata commissariata, siamo ancora in una fase di incertezza sulla destinazione di deleghe e di personale della Provincia. Il Documento Unico di Programmazione del nostro Comune, che è qualcosa di più del vecchio e tradizionale bilancio, registra un ulteriore taglio dei trasferimenti statali pari a 2 milioni di euro. Abbiamo delineato una strategia di sviluppo dell’Ente non rinunciando al ruolo che gli spetta nel sistema economico e istituzionale locale. Scelte e strategie che non sarebbero state possibili se il Consiglio comunale avesse fatto, nel settembre scorso, la scelta del Commissariamento invece che della continuità amministrativa”.
Per fronteggiare la riduzione delle risorse trasferite al Comune per effetto di interventi normativi che hanno inciso proprio sulla corretta gestione e mantenimento dei servizi erogati, l’amministrazione ha effettuato alcune variazioni alle aliquote che garantiscono un incremento di gettito ma allo stesso tempo semplificano il quadro tributario, accorpando sulla sola Imu il carico di imposta per alcune categorie immobiliari che non sono più gravate dalla Tasi.
Per l’abitazione principale, sulla quale è solo la Tasi che si applica, l’aliquota è dello 0,33 %. In questa categoria sono comprese le abitazioni, purché non locate, di anziani e disabili che acquisiscono la residenza in istituti di cura, le unità immobiliari delle cooperative edilizie, delle forze armate e delle forze di polizia, la casa coniugale assegnata al coniuge a seguito di provvedimento che determini la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Ci sono le detrazioni da applicare sulla base della rendita catastale e di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore ai 26 anni e residente.
Nel quadro dell’accennata razionalizzazione tributaria, per tutte le altre categorie di immobili ecco che la Tari lascia il posto solo all’Imu: 0,60% per ville, castelli e tutte le abitazioni di pregio; 1,06% per le seconde case; 0,89% per immobili dati in locazione o comodato; 0,87% per alberghi e pensioni; ancora 1,06% per case di cura, ospedali, banche, assicurazioni, uffici, studi privati e aree fabbricabili. Sui terreni agricoli l’Imu è dello 0,76%.
Zero imposte per i fabbricati rurali a uso strumentale dell’agricoltura e per i fabbricati costruiti dall’impresa costruttrice e destinati alla vendita.
I numeri del bilancio prevedono per il 2015 entrate per 61,640 milioni di euro. Solo 7 milioni (11,45%) derivano da trasferimenti statali. L’Imu copre il 32% delle entrate, la Tari quasi il 29% e l’addizionale comunale Irpef quasi l’11%. Le principali destinazione di spesa corrente: sviluppo e tutela del territorio 26,97%, servizi generali 23,58%, politiche sociali 14,14%, istruzione 7,98%, trasporti 7,04%, sicurezza 5,59%. L’indebitamento del Comune sta diminuendo: dai 38,880 milioni del 2014 ai 31,987 del 2015. Si prevede di scendere a circa 26 nel 2016 e a circa 19 nel 2017. L’amministrazione intende proseguire sulla strada della trasparenza già intrapresa positivamente con l’introduzione di open bilancio, evidenziando con chiarezza e trasparenza le azioni di revisione della spesa e le linee di sviluppo intraprese dall’Ente. Il tendenziale contenimento della pressione fiscale, nonostante la progressiva riduzione dei trasferimenti dello Stato, rappresenta un obiettivo strategico. Prosegue l’importante azione di recupero dell’evasione dei tributi comunali, già avviata in questi anni.
Il dibattito
Mattesini: “questa amministrazione non ha ritoccato le aliquote? Non è così. Questo Comune ha aumentato le tasse ed ha fatto la scelta di far fronte alla diminuzione delle entrate con prelievi dalle tasche dei cittadini. Pensiamo solo all’incremento della Tares con un più 9% e all’Imu sui terreni agricoli”.
Barone: “questo bilancio segue la classica impostazione di quelli precedenti. Non è stata fatta una rivisitazione della spesa: ci sono uscite che potrebbero essere contenute fino alla reinternalizzazione di servizi nel comune valorizzando le professionalità interne. Vanno contenute le consulenze e gli incarichi esterni, in modo particolari quelli connessi al Piano triennale delle opere pubbliche. Siamo di fronte ad un mancato contenimento delle spese e ad un aumento della tassazione per i cittadini”.
Ruzzi: “vorrei alcuni chiarimenti dai Sindaci revisori che però non vedo in aula”
Pagliazzi: “quello presentato è un bilancio di emergenza. Capisco le difficoltà ma non era possibile fare qualcosa di più e di meglio? Siamo all’ordinaria amministrazione e, seppur in questo contesto, di fronte a scelte condivisibili, a cominciare dalla prevalenza della manutenzione rispetto a nuove e grandi opere” Pagliazzi ha quindi annunciato il suo voto positivo al bilancio.
Scartoni: “Pagliazzi ha presentato con una logica super partes la situazione che abbiamo di fronte. L’applicazione dell’Imu sui terreni agricoli è una decisione dello Stato e non una scelta autonoma dell’Amministrazione. Le aliquote Irpef sono state rimodulate esonerando chi ha redditi particolarmente bassi. L’applicazione della Tasi è stata semplificata. Quanto all’Imu sulle seconde case, se queste sono utilizzate da familiari, l’aliquote viene abbassata a 0,89”.
Stella: “Imu è materia di Consiglio comunale, così come il bilancio. E questo bilancio sarà approvato senza nemmeno un emendamento e questo perché non ci è stata data la possibilità di discutere liberamente su di esso. Non siamo stati messi nelle condizioni di approfondire e quindi di proporre soluzioni e scelte alternative. La Regione Toscana sta riportando Arezzo ai primi del ‘900. Pensiamo alla fine che hanno fatto Aisa, Atam/Etruria Mobilità, Estra e le aziende che hanno le loro direzioni fuori Arezzo”.
Scatizzi: “ci premeva la salvaguarda dei servizi sociali e quindi il blocco delle tariffe dei servizi alla persona. Questi obiettivi sono stati centrati e i tagli non interessano né sociale né scuola. L’amministrazione ha portato avanti il risanamento del bilancio e consegnerà alla nuova amministrazione un Comune finanziariamente sano. E questo in controtendenza a quelle amministrazioni che alla vigilia della campagna elettorale incrementano le spese. Dobbiamo fare attenzione ai tempi di risposta alle domande dei cittadini”.
Bardelli: “questa amministrazione ha fatto agonizzare la città che è ridotta ad un disastro totale. Le strade non sono percorribili. Le piste ciclabili gridano vendetta. In questi sei mesi abbiamo assistito al proseguimento stanco di un’amministrazione che è andata sempre più in basso. Non è stato fatto nulla per la Pm, per l’edilizia residenziale pubblica, per il sociale”.
Mori: “è fallita l’idea di rendere il bilancio un documento più semplice. Quello che siamo chiamati a discutere è estremamente complesso. Non investiamo nella formazione del personale al quale dal 2009 non viene rinnovato il contratto. In Europa sono stati i cittadini a ripianare i buchi creati dalle banche. E’ evidente che il “pubblico” non ci interessa più e che questa amministrazione vuol un comune leggero”.
Cantaloni: “ero contro il Commissario ma la prova dei fatti non è stata positiva. Non sono stati affrontati i problemi della città: la decine di punti che devono essere immediatamente affrontati. Il confronto non c’è stato ed ho visto solo balletti strani, disponibilità dette e non dette. Non c’è stato dibattito per disegnare il progetto di una comunità diversa. Non è stato messo insieme il meglio della società aretina per far uscire la città dalla crisi”.
Bracciali: “. Si parla di renzismo ma io vorrei portare nella nuova amministrazione un po’ di “gasperinismo”. Un esempio da seguire, quello di Stefano Gasperini, per la disponibilità e la determinazione che ha dimostrato in questa difficile fase. Un’amministrazione decisa a non far pagare alle future generazioni le eredità di quelle precedenti. Quanto alla tassazione dei cittadini, continuiamo ad essere uno dei comuni più virtuosi del paese. Portiamo cose concrete in termini di opere pubbliche: sia a quelle realizzate che a quelle progettate. E penso alla sussidiarietà: costruiamo con il terzo settore le politiche sociali della città. La riforma delle Asl non ci accontenta e non ci piace: l’atto d’indirizzo presentato dal gruppo Pd nella scorsa seduta, è positivo e costruttivo”.
Barone: “perché Bracciali svolge questi proclami? Perché negli anni scorsi non ha richiesto queste azioni a Fanfani? Perché non è stata affrontata finora la questione della stazione sulla Direttissima? Si sono persi i collegamenti ferroviari e non siamo stati capaci nemmeno di trattenere un IC”.
Lucherini: “i cittadini vedono con questi bilanci una città sporca, mal mantenuta, strade con buche pericolose. Non si è vista un’opera pubblica che fosse realmente al servizio dei cittadini. Quale utilità ha avuto la Casa dell’Energia? Ne è stata fatta, in Italia, solo una e in una grande città come Milano. Se questi del centro sinistra fossero stati bilanci meravigliosi, allora questa dovrebbe essere una città meravigliosa. Ma così non è. Le aspirazioni dei cittadini vengono costantemente deluse.
Roberto Rossi: “voterò contro perché condiviso le posizioni espresse dal consigliere Stella sui tempi della Commissione bilancio. Quanto hai contenuti del bilancio: perché solo uno 0,2 al turismo se lo consideriamo strategico? Nel bilancio ci sono una decina di pagine che appaiono scritte in aramaico e non sono comprensibili in lingua italiana”
I voti
Sia le aliquote che il Dup sono stati approvati con 18 voti a favore, 10 contrari e 1 astenuto.