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Kechi Kinnor...per non dimenticare!

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Concerto in occasione la Giornata della Memoria - Musica, storia e memoria di una convivenza fra inclusione e ghetti, cittadinanza e leggi razziali / Teatro Pietro Aretino, via della Bicchieraia 32 (Arezzo) ; 6 febbraio 2023  ore 21.

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche liberarono gli ebrei sopravvissuti nel campo di concentramento di Auschwitz aprendo al mondo una finestra sugli orrori del genocidio nazista. Una data simbolo di un'umanita sprofondata nel buio dell'etica e della ragione ma nel contempo della rinascita  di una nuova consapevolezza che funge da baluardo, nel presente e nel futuro, contro ogni genere di pregiudizio razziale ed etnocentrico. 

Questo in poche parole il senso del Giorno della Memoria, una ricorrenza a livello internazionale che si celebra ogni anno, a gennaio, per commemorare le vittime dell'Olocausto e per tenere alta la bandiera della convivenza pacifica tra i popoli, un valore tutt'altro che scontato come dimostrano le guerre che ancora insanguinano il pianeta. Tante le iniziative che, anche quest'anno, la città di Arezzo, martire anch'essa della barbarie nazifascista, schiera a fianco del popolo ebraico.

In prima fila, come sempre, Officine della Cultura con il nuovo concerto Kechì Kinnòr (prendi il violino) scritto e diretto dal musicista Enrico Fink che sarà anche diretto protagonista con un quintetto di virtuosi degli strumenti a corda e a percussione ovvero Luca Baldini, Massimiliano Dragoni, Massimo Ferri, Gianni Micheli e Mariel Tahiraj. Tutti parte di una più ampia formazione, quella dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. che da anni racconta l'Italia delle mille differenze e culture di cui quella ebraica è certamente tra quelle con le radici più profonde.

Kechì Kinnòr racconta infatti, attraverso i canti delle tradizioni ebraiche in Italia, la lunga storia di una minoranza presente nella penisola da più di duemila anni, una storia di convivenza ma anche di separazione forzata, di ghetti così come di scambio e collaborazione; una storia le cui contraddizioni culminano nei cento anni a cavallo tra due secoli, durante i quali gli ebrei passano dal riconoscimento della piena cittadinanza ed uguaglianza di fronte alla legge, sancito nelle prime costituzioni del Risorgimento, all'essere vittime della spietata persecuzione del regime fascista (1).

Con la considerazione che, parafrasando gli storici, si dovrebbe ritenere ancor più ingiustificabile e irrazionale la politica antiebraica di casa nostra (leggi razziali 1938) poichè adottata non in virtù di un radicato e diffuso antisemitismo, come nel caso della Germania, quanto per una machiavellica ragion di stato totalmente subalterna alla Weltanschauung Hitleriana. Lucida follia e calcolo politico, due facce di una stessa medaglia cui corrispose la drammatica Shoah del popolo ebraico. Una pagina nera del Novecento che fece vacillare gli ideali scaturiti dall'Illuminismo senza tuttavia riuscire a distruggerli; una pagina intrisa d'odio razziale dove la realtà aveva superato ogni mmaginazione e che nessuna civiltà che si defnisca "umana" vorrebe mai veder riaprire.

(1)  Dati Olocausto in Italia  (fonte governativa)


L'iniziativa è patrocinata dal Comune di Arezzo


Officine della Cultura
Tel: 0575 27961
luca@officinedellacultura.org

 

Venerdì, 3 Febbraio, 2023