Assolutamente insoddisfacente l’esito dell’assemblea pubblica tenutasi ieri sera presso il Centro di aggregazione sociale di Quarata in merito alla riduzione del presenziamento del personale del Centro socio-sanitario, già attuata dal mese di settembre.
L’assemblea doveva essere un’occasione di confronto con i cittadini che speravano in un ripensamento della USL o in un’individuazione condivisa di una soluzione equivalente, mentre invece è risultato subito chiaro che l’incontro era finalizzato solo a una banale illustrazione di quanto già deciso unilateralmente.
Ritengo, come hanno ritenuto tutti i cittadini presenti, che la spiegazione fornita dai rappresentanti della USL, e cioè la mancanza di personale, non è una motivazione valida per giustificare un taglio di un servizio sanitario molto richiesto dalle comunità non solo di Quarata, ma anche di Ponte Buriano, Campoluci, Venere e Castelluccio.
È evidente che la decisione è stata assunta in maniera ragionieristica, senza tenere conto delle ripercussioni non solo sanitarie, ma anche sociali, che essa comporta.
Stupisce che il Sindaco finora non sia intervenuto nel merito della questione, né che sia stato coinvolto dalla stessa USL, come sembrerebbe, anche se comunque vi ho provveduto io con un’interrogazione presentata il 28 settembre in Consiglio Comunale, proprio per sollecitare un suo intervento.
Rivolgo un forte invito alla USL8 a rivedere la decisione sulla base di una valutazione più approfondita, che tenga conto anche del reale consistente numero di prestazioni operate finora, auspicando che anche il Sindaco di Arezzo si interessi del problema e si esprima in tal senso.
