La Fondazione Gino Bartali presenterà, in collaborazione con il Comune di Arezzo, il programma delle sue attività per il prossimo anno. Appuntamento, per le istituzioni, il Coni e le società ciclistiche del territorio, lunedì 17 novembre alle ore 11 nella Sala Rosa del palazzo Comunale.
“Condividiamo pienamente lo spirito di promozione dell’attività sportiva e di valorizzazione del ciclismo – commenta l’assessore Francesco Romizi. Arezzo è una terra che ha una lunga storia di passione per questa disciplina. Passione che ha generato campioni, società, moltissimi praticanti. Uno sport, quindi, che è interesse dell’amministrazione sostenere nel suo sviluppo”.
“Siamo un Ente senza fini di lucro – ricorda Andrea Bartali, Presidente della Fondazione Gino Bartali Onlus. Operiamo nel settore della promozione e salvaguardia dello sport verso giovani, alunni e soggetti diversamente abili, in particolare nell'ambito della Regione Toscana. Con un’esclusiva finalità di solidarietà sociale”.
La Fondazione è nata per volontà delle vedova Bartali, Adriana Bani, e “si propone di ideare e sviluppare progetti di ispirazione ciclistica ed umanitaria, cercando di proiettare nel presente e nel futuro la sua volontà in quella che è stata – sottolinea il Presidente della Fondazione - la grande personalità di Gino Bartali, composta di spirito di sacrificio, altruismo, generosità e lealtà interpretando lo sport come forma di solidarietà e di educazione alla vita”.
Dopo l’esperienza della Prima Granfondo di Gerusalemme nell’ottobre 2013 con 5000 iscritti e la partecipazione alla Milano Marathon in aprile 2014 con 14000 partecipanti, la Fondazione Gino Bartali intende promuovere la raccolta fondi da destinare alle mense Caritas ed alla prevenzione e cura del morbillo.
Tra le iniziative che la Fondazione proporrà lunedì ad Arezzo ricordiamo “Toscana a due ruote”, un omaggio alla Toscana terra di ciclismo: dai tempi di Fiorenzo Magni, Loretto Petrucci e Primo Volpi a quelli di Gastone Nencini e Franco Bitossi. Quindi "La riscoperta di vicende esemplari: regimi contro gli sportivi, sport contro i regimi, l’Italia fascista e lo sport, l’esaltazione del corpo e le leggi razziali: Primo Lampronti, Arpad Weisz, Gino Bartali". “Etica…..è sport”: l’etica è un ambiente fatto di volti, parole e buone pratiche concrete. Infine “Le strade della resistenza”, un progetto di collegamento attraverso percorsi cicloturistici del luoghi della resistenza più rappresentativi della Val di chiana fino alla Val d’Orcia.