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Iniziate le celebrazione del Giorno della Memoria

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Il libro “Parole trasparenti” protagonista di una doppia iniziativa in palazzo comunale

Un “lungo” Giorno della Memoria quello organizzato dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Arezzo. Oggi i primi due appuntamenti promossi insieme alla Biblioteca Città di Arezzo, alla Fondazione archivio diaristico di Pieve Santo Stefano e all’Istituto storico aretino della Resistenza e dell’età contemporanea

Due iniziative, un denominatore comune: il libro di Ettore Finzi e Adelina Foà dal titolo “Parole trasparenti”. Stamani nell’aula del Consiglio l’attore Andrea Biagiotti ne ha letto alcuni passi con intermezzi musicali eseguiti dall’Orchestra Giovanile di Arezzo con il maestro Roberto Pasquini. Nel pomeriggio la presentazione del volume con Patrizia Di Lucia, Daniele Finzi e Tiziana Nocentini.

 Aprendo l’incontro di stamani, il Presidente del Consiglio comunale, Luciano Ralli, ha ricordato che il 27 gennaio del 1945 furono aperti i cancelli di Auschwitz dando così termine a una delle più grandi tragedie del secolo scorso. Il ricordo delle vittime di quel periodo drammatico, ma anche di chi cercò di opporsi a quanto accadeva, deve rimanere vivo affinché vicende simili non si ripetano. Iniziative come questa, e come le altre che si svolgeranno oggi per celebrare questa giornata, mostrano la sensibilità della città verso questi temi: una garanzia per il futuro.

 Tiziana Nocentini, Direttore dell’Istituto storico della Resistenza ha sottolineato come “i“I campi di concentramento raccolsero milioni di ebrei, omosessuali, oppositori politici, rom. Molti aretini furono deportati a Bergen Belsen. Alla fine della guerra molti di loro furono scambiati dai tedeschi con i loro soldati prigionieri. Diversa fu la sorte dei fratelli Calò e della loro madre, che non fecero ritorno. Anche nell’aretino furono costruiti campi di concentramento. I due più grandi furono quelli di Renicci (Anghiari) e di Laterina.”

 Daniele Finzi curatore del libro Parole trasparenti e figlio di Ettore Finzi e Adele Foà ha ricordato che i genitori “si conobbero sul lago di Como, il 1 aprile del 1938. Fu un colpo di fulmine tra due ventottenni. Pochi mesi dopo furono promulgate le leggi razziali e questo sconvolse tutti i loro progetti. Decisero di partire, di trovare un luogo non troppo lontano dall’Italia: scelsero la Palestina.

Quando ho iniziato a trascrivere le loro lettere ho scoperto che non li conoscevo, per me questo libro è stato anche una ricerca lunghissima. Quel 27 gennaio del 1945, purtroppo, non mise fine all’antisemitismo. Si tratta di un sentimento, di una cultura, che oggi sta continuando a dilagare in Europa. Per questo è necessario che i ragazzi come voi, ma tutti dovrebbero farlo, studino: per conoscere la realtà. Per sapere cosa è successo”.

 L’Amministrazione comunale ricorda infine la cerimonia ufficiale con la deposizione di una corona di alloro domenica 27 gennaio alle ore 12 presso il “Cimitero degli Ebrei”

Martedì, 1 Gennaio, 2013