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È indebita l’applicazione dell’IVA sulla tassa dei rifiuti TIA da parte di AISA spa

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Dichiarazione di Daniele Farsetti, gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Arezzo

Silenzio imbarazzato da parte del vice sindaco Gasperini, avente delega al ciclo dei rifiuti, dopo la nostra interrogazione, nell’ultima seduta di Consiglio Comunale, in merito ai provvedimenti che il Comune di Arezzo intende adottare riguardo alla illegittima applicazione dell’IVA sulla tassa dei rifiuti TIA.
La Corte di Cassazione, con la recente sentenza del 9 marzo, la n° 3756, ha confermato l’illegittimità della applicazione dell’IVA sulla tassa dei rifiuti. Già nel 2009 la Corte Costituzionale, sentenza n° 238/09, aveva stabilito che la TIA è una tassa e non una tariffa, ovvero fuori campo IVA. Sono anni quindi che gli aretini pagano un ennesimo balzello non dovuto.
La tassa sui rifiuti ha cambiato nome nel tempo, da TARSU è divenuta Tariffa di Igiene Ambientale (TIA 1) per poi variare nuovamente nome in Tariffa Integrata Ambientale (TIA 2) ai sensi del D.lgs. 152/2006, etichettandola come “prestazione di servizio” su cui è applicabile l’IVA. Ovvero come giocare con le parole per riuscire a spennare ancora una volta gli ignari cittadini. Una grassazione bipartisan confermata da interpretazioni e leggi di governi di centro destra e applicata sul nostro territorio da giunte di centro sinistra.
I cittadini e le aziende aretine hanno diritto di farsi rimborsare quanto indebitamente pagato e far sospendere il pagamento dell’Iva nelle successive fatture. È stato calcolato che in media ogni famiglia avrebbe diritto a un rimborso di circa 300 euro, considerando una media annuale di 30 euro, per i dieci anni su cui è possibile fare ricorso. Situazione analoga per le aziende ma con cifre molto più alte e differenziate.
La stessa Aisa spa, azienda partecipata e responsabile della gestione del ciclo dei rifiuti nel Comune di Arezzo, nella lettera del 16 novembre 2009 ai suoi utenti, dichiarava testualmente che: “non appena avrà ricevuto dal legislatore gli opportuni chiarimenti operativi provvederà a effettuare ogni eventuale rimborso nei confronti degli utenti”-
Purtroppo per far valere le proprie ragioni gli utenti dovranno rivolgersi ad avvocati e giudici di pace, noi chiediamo che il Comune di Arezzo, in quanto maggior azionista di Aisa spa, si faccia portatore delle istanze degli aretini che per anni, magari con sacrificio, hanno pagato un iniqua tassa occulta.

Giovedì, 1 Marzo, 2012