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Imu, le aliquote approvate dal Consiglio Comunale

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La relazione del Vice Sindaco Gasperini e gli interventi in aula. Approvato l'emendamento Tulli

Il Consiglio Comunale ha approvato le delibere inerenti le aliquote Imu:

 

*  Lo 0,40 si applica alle case di proprietà di anziani o disabili che acquisiscano residenza in istituti e a condizione che la stessa non risulti locata.

*   Lo 0,60 a abitazioni signorili, ville e castelli.

*    Lo 0,87 ad alberghi e pensioni.

*   Lo 0,89 agli immobili concessi in comodato gratuito a parente di primo grado in linea retta che la usa quale abitazione principale.

*    Lo 0,89 agli immobili concessi in locazione a titolo di abitazione principale del locatario

*   Lo 1,06 a banche, assicurazioni, aree fabbricabili, case di cura e ospedali privati

 

 Il vice Sindaco e assessore al bilancio Stefano Gasperini ha affermato che siamo di fronte a “scelte che comportano la riduzione dell’Imu sulle seconde case qualora siano date in comodato dai genitori ai figli o viceversa: un risparmio complessivo per i cittadini di circa 240mila euro. Riduzione che sarà finanziata dall’incremento dell’aliquota per gli edifici d5 (banche e assicurazioni) a1, a8, a9 (abitazione principale di lusso) e aree edificabili.

  

Sintesi del dibattito consiliare

 

 Marco Tulli (Sel) ha proposto di innalzare allo 1,06, cioè il massimo, l’aliquota Imu da applicare alle cliniche private. L’incremento di gettito così ottenuto “andrebbe dirottato verso la spesa del settore sociale, in particolare la prestazione di servizi”. Un’altra  proposta, avente ancora per oggetto l’Imu, era quella di  “diminuire l’attuale aliquota dallo 0,99 allo 0,80 a coloro che, in possesso di una seconda casa, consegnano al Comune copia del contratto di affitto e di portare, dopo un tempo congruo, l’aliquota per le seconde case allo 1,06. Questo porterebbe, in una situazione di crisi in cui molti non possono assolutamente permettersi di comprare una casa, a una calmierazione degli affitti”.

 

Roberto Barone (IdV) ha proposto di ridurre l’aliquota Imu dallo 0,89 allo 0,86 per cento nel caso di appartamenti concessi in comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado, ad esempio dal padre al figlio. “Proposta già avanzata da me nel settembre dell’anno scorso, quando non venne accolta. Questa volta la Giunta ha recepito quella richiesta, ma applicando la stessa aliquota che riconosce alle case affittate”. Inoltre Barone ha proposto di ridurre l’aliquota dell’addizionale comunale Irpef per le fasce di reddito da 0 a 15.000 euro, dallo 0,45 allo 0,40 per cento.

 

Alessio  Mattesini (PdL) si è anch'egli soffermato sull'Imu non solo per le famiglie ma anche per le aree produttive e per gli alberghi. Con condivido poi la scelta di portare in una  sola seduta di Consiglio comunale una serie di pratiche centrali per la vita dell'Ente.

Luca Stella (PdL) ha contestato l'insieme delle proposte della Giunta su Imu, Tares e bilancio annunciando il voto contrario su tutte e tre le pratiche.

 

Gianfrancesco Chiericoni ha giudicato positiva la proposta di sostenere chi affitta case ma si è espresso contrario a forme di penalizzazione per chi non affitta.

 

Luigi Scatizzi (Popolari per Arezzo) ha dichiarato di condividere l'emendamento Tulli sulla riduzione dell'Imu per chi affitta. “E' una proposta in grado di favorire le giovani coppie”. Ha chiesto anche una riduzione dell'Imu per le aree fabbricali nelle aree complesse d'intervento.

 

Pilade Nofri (PD) ha espresso perplessità sulla concreta applicabilità della proposta di ridurre l'Imu a chi affitta. “Arezzo ha meno di 100mila abitanti ma una disponibilità abitativa per 130mila.

 

Daniele Farsetti (M5S): “le aliquote Imu proposte non sono basse e scontano le difficoltà di far quadrare il bilancio comunale. La proposta di ememdamento Tulli ha anche un valore etico: la casa ha un grande valore sociale e va dato un contributo a chi la utilizza non per fini speculativi ma sociali”.

 

Cinzia Scartoni (Pd) ha chiesto di dare mandato alla Commissione Bilancio di esaminare alcuni testi delle proposte di emendamenti. I testi saranno portati in esame nel corso della prima seduta utile.

 

Roberto Bardelli (PdL) ha chiesto cosa potrà accadere se il Governo abolirà l'Imu. I soldi verranno restituiti ai contribuenti?

 

Roberto Barone (IdV), con la condivisione del consigliere Farsetti, ha contestato il fatto che risorse disponibili per convenzioni sui lavori pubblici non ancora in atto non possano essere spostate per il parere negativo del dirigente competente. “Ci sono attività che possono essere sicuramente affidate a geometri, architetti e ingegneri dipendenti del Comune”.

 

Gianni Cantaloni (PdL): “mi preoccupa il balletto di cifre. Vorrei sapere quali sono le poste sulle quali possiamo far leva per realizzare ipotesi diverse”.

 

Il vice Sindaco Gasperini ha precisato che la discussione nella stessa seduta di Imu, Irpef e bilancio è dettata dalla “evidente contiguità dei tre temi. Non è possibile definire un bilancio senza aver fatto scelte sugli altri due argomenti”. Ha aggiunto che la Giunta non ha utilizzato l'Imu per far quadrare i conti. Se lo Stato decidesse di abolire l'Imu sulla prima casa, siamo in attesa degli orientamenti governativi. Per il Comune di Arezzo si tratterebbe di 5 milioni di euro.

 

L'assessore Dringoli ha chiarito, in risposta al consigliere Cantaloni, che la differenza di cifre emersa nel dibattito sulle prestazioni professionali esterne è relativa al capitolo del monitoraggio e sicurezza sismica negli edifici scolastici che sono circa 200.000 euro.

 

L'emendamento Tulli è stato approvato con 22 a favore, 2 contrari e 3 astenuti.

L'emendamento Barone è stato respinto con 5 voti a favore, 17 contrari e 5 astenuti

 

La pratica Imu è stata infine approvata con 20 voti a favore e 3  contrari.

 

Lunedì, 1 Luglio, 2013