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Giardini Porcinai: la consegna delle firme raccolte contro la potatura dei lecci

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Circa 4.000 firme, cartacee e on line, a supporto della petizione lanciata dai gruppi consiliari di opposizione

Depositate al protocollo del Comune di Arezzo da parte dei gruppi di opposizione Pd, Arezzo in Comune, Movimento 5 Stelle, accompagnati dalle associazioni Acli, Aics, Arci, Legambiente, Uisp, Wwf e dal comitato Difendiamo il verde pubblico di Arezzo sostenitori dell’iniziativa, la petizione e le 1.962 firme raccolte negli ultimi mesi contro il progetto di abbattimento dei lecci ai giardini Porcinai.

“A queste 1.962 cartacee – ha subito precisato il consigliere comunale del Pd Alessandro Caneschi – vanno aggiunte altre 1.900 firme on line a testimonianza di come la questione sia sentita in città. Stiamo facendo passi concreti perché non ci convincono le voci che provengono dall’amministrazione. I lecci, che fine faranno? Verranno tagliati tutti, tagliati a metà, se ne taglierà un’intera fila oppure uno alternato all’altro? In uno degli ultimi Consigli Comunali il vicesindaco Gamurrini ha annunciato per i giardini Porcinai un nuovo progetto da sottoporre alla Soprintendenza. La mia curiosità di conoscerne i contenuti è per ora rimasta delusa. Esiste questo progetto o no? Se sì, cosa prevede? Ed è finanziato anche grazie ai fondi derivanti dal bando per la riqualificazione delle periferie urbane, fondi come noto diventati aleatori? Giovedì sera 9 agosto, durante la fase delle interrogazioni in Consiglio Comunale, ho sottoposto la questione al sindaco il quale ha replicato che mi fornirà risposta scritta in quanto privo di elementi per darmi immediata risposta orale. Dov’è questo progetto allora, in quali cassetti è tenuto? Tutto questo non ci rende tranquilli, la città non può perdere un polmone verde a ridosso di un’arteria molto trafficata e dunque fonte di inquinamento da polveri. Pd, Arezzo in Comune e Movimento 5 Stelle non hanno voluto abbassare e non abbasseranno la guardia, facendosi portavoce di un’opinione largamente diffusa che chiede il mantenimento di quegli alberi in toto. Speriamo non ci sia un cassetto già libero dove chiudere la petizione e le firme”.

“La retromarcia peraltro eventuale della giunta – ha aggiunto Vittorio Martinelli del comitato Difendiamo il verde pubblico di Arezzo – non ci basta. Non esiste ragione oggettiva per legittimare e giustificare un abbattimento di piante così capillare. Ne esistono semmai di valide per tutelare questi alberi”.

Mercoledì, 1 Agosto, 2018