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Game over: il Comune raccoglie firme contro il gioco d’azzardo

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Al via stamani al mercato la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare

Sindaco e assessori stamani al mercato a raccogliere firme per la proposta di legge di iniziativa popolare destinata a contrastare il gioco d’azzardo.

 Tra le prime firme quella del Sindaco Giuseppe Fanfani: “non possiamo permettere che lo Stato abbia tra le sue risorse questo tipo di entrata. Le amministrazioni comunali possono fare ben poco per contrastare gioco d’azzardo e ludopatie. Quello che possiamo fare lo stiamo già mettendo in atto con i nostri regolamenti ma occorrono normative nuove. Ecco la ragione della raccolta di firme”.

 Penna in mano anche per le assessore più direttamente impegnate su questo problema: Barbara Bennati e Paola Magnanensi. “I cittadini hanno risposto bene e abbiamo raccolto molte firme. L’azione continuerà fino alla conclusione del mese di marzo. Sarà possibile firmare nelle prossime iniziative pubbliche ma anche in palazzo comunale, presso la Segreteria generale, negli orari d’ufficio”

 La proposta di legge che sostiene il Comune di Arezzo è composta da 22 articoli per riordinare in un codice unico le norme sul gioco d’azzardo e prevenire le sue conseguenze negative. Quello di Arezzo si affianca ad altri 475 enti locali che hanno condiviso l’idea lanciata da Terre di Mezzo e Legautonomie.

La “legge di iniziativa popolare” è uno degli istituti di democrazia diretta disciplinati dalla Costituzione repubblicana che prevede un minimo di 50.000 firme a livello nazionale per poter inoltrare la proposta a uno dei Presidenti delle due Camere, il quale lo presenta poi alla Camera di competenza che deve verificare il computo delle firme e accertare la regolarità della richiesta.

 L’obiettivo prioritario di questa specifica proposta è la tutela della salute dei cittadini. Dunque: divieto di gioco d’azzardo per i minorenni, cura dei giocatori patologici e assistenza psicologica per i loro familiari. Viene istituito un fondo (mediante l’1% del fatturato complessivo del gioco d’azzardo) per la cura, la prevenzione e la riabilitazione e si incrementa il fondo antiusura per il pagamento dei debiti da gioco. Vengono attivate la ricerca e il monitoraggio delle forme di gioco d’azzardo in Italia con l’1% delle somme non riscosse e delle multe.

 Altri punti qualificanti riguardano i poteri conferiti ai Comuni: ai sindaci, sentiti i Questori,  spetta autorizzare l’apertura di sale da gioco e l’installazione di apparecchi per il gioco.  Ricordiamo che al momento attuale i Comuni hanno pochi strumenti per contrastare il fenomeno della diffusione delle slot machine. Devono ricorrere a ordinanze per l’ordine pubblico o per la salute dei cittadini per i casi più urgenti oppure provare a mettere dei paletti con i
regolamenti edilizi. Non si potrà più collocare ovunque le slot machine ma solo in apposite sale da gioco. Quindi anche il bar dovrà avere un locale a esse dedicato. Inoltre, ogni macchinetta funzionerà solo inserendo la tessera sanitaria, come avviene per i distributori
automatici di sigarette. Infine, gli operatori delle Asl o delle associazioni di volontariato devono poter accedere liberamente ai locali per parlare con i giocatori e informarli sui rischi di
dipendenza.

C’è poi l’aspetto del gioco illegale contro il quale viene dichiarata una vera e propria guerra: contrasto alle infiltrazioni mafiose, ai flussi di danaro illegali, ai fondi di investimento, trust e società anonime e con caratteristiche di opacità. I flussi finanziari devono essere tracciabili mediante l’uso di conti correnti bancari e postali, i clienti che compiono operazioni sensibili vanno identificati e i dati trascritti mediante sistemi informatici. Tutte le operazioni diventano tracciabili con l’istituzione dei registri delle scommesse  e dei concorsi pronostici.

Le giocate devono avere una durata minima di 4 secondi, sono vietati apparecchi per la lettura automatica delle giocate, il costo di ogni partita non deve essere superiore a un euro e ogni vincita non deve superare i cento euro. Entro due anni dall’approvazione della legge, si potrà giocare d’azzardo solo nelle sale gioco autorizzate con apposita normativa.

 

Sabato, 1 Febbraio, 2014