Sono stati illustrati stamani in palazzo comunale i cambiamenti alla legge regionale 28 del 2005. Trasformazioni che hanno visto protagoniste le consigliere regionali Lucia De Robertis e Rosanna Pugnalini con la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Arezzo e in particolare del Sindaco Giuseppe Fanfani e dell’assessore Paola Magnanensi.
Le modifiche rappresentano la risposta all’esigenza, più volte segnalata, di dare un particolare valore ai mercati/fiere antiquariali, che rappresentano realtà importanti nel territorio regionale. Oggi questi sono disciplinati e gestiti analogamente a qualunque altro mercato, prescindendo dal prodotto, che invece rappresenta e ha una storia, una cultura, un valore artistico. Proprio per questo era importante introdurre, nella legge del commercio, criteri per la selezione degli operatori che fossero in parte diversi da quelli ordinari: la qualità di un mercato dell’antiquariato determinata anche dalla professionalità, dalla formazione dell’operatore e dall’esperienza che ha acquisito partecipando a eventi/fiere importanti. Per dare maggior vitalità e impulso a questo importante settore viene anche introdotta la possibilità di riservare posteggi ad antiquari negozianti, senza che debbano acquisire ulteriori licenze, selezionandoli sulla base di criteri qualificanti.
Queste modifiche, ma anche il riconoscimento da parte della Regione Toscana del valore particolare di questo settore, rappresentano, per i Comuni, l’opportunità di intervenire al meglio per tutelare e sviluppare le manifestazioni di antiquariato del territorio, creando eventi collaterali qualificanti il settore, ma salvaguardando comunque chi negli anni ha partecipato con assiduità ai vari mercati/fiere esistenti riconoscendo un punteggio ulteriore (fino a 40 punti) in occasione di nuova assegnazione di posteggi. In ultimo, la nuova normativa contiene l’esplicito riferimento al modernariato e al vintage.
“Questa legge conferma quanto la Regione Toscana sia vicina alle istituzioni e alle comunità locali – ha detto stamani la consigliera Lucia De Robertis. Le fiere dell’antiquariato sono, ovunque, manifestazioni interessanti, capaci di attrarre visitatori e di creare movimento turistico. Quella di Arezzo è, per la città e per la Toscana, qualcosa di più. Qui è stato creato un “modello” di fiera e qui si è realizzata una simbiosi grazie alla quale la Fiera dell’Antiquariato è diventata elemento irrinunciabile dell’identità di Arezzo. Dopo oltre 30 anni di gloriosa storia e dopo, purtroppo, molti anni di drammatica crisi economica, le fiere dell’antiquariato avevano bisogno di un nuovo quadro normativo che semplificasse la burocrazia e creasse le condizioni per un nuovo slancio. In questo modo, con la collega Rosanna Pugnalini, abbiamo portato in Consiglio una legge che ha ottenuto il consenso dell’Assemblea. Ci auguriamo che questo possa essere un tassello del nuovo sviluppo della Fiera dell’antiquariato di Arezzo”.
Rosanna Pugnalini, Presidente della Commissione regionale sviluppo, ha evidenziato come mantenere eventi quale la Fiera dell’Antiquariato nell’ambito della tradizionali fiere ambulanti sarebbe stato uno “spreco”. “La normativa approvata è funzionale alla semplificazione delle procedure e allo sviluppo della manifestazione”
“La Regione Toscana – ha aggiunto il Sindaco Giuseppe Fanfani - ha garantito un importante contributo allo sviluppo delle fiere antiquarie e quindi anche di quella di Arezzo, manifestazione storica e modello italiano per il settore. Ringrazio il Consiglio Regionale e, in modo particolare, le consigliere Lucia De Robertis e Rosanna Pugnalini per la legge approvata. Le novità introdotte dal testo normativo, ci consentono adesso di qualificare ulteriormente la nostra Fiera dell’Antiquariato e di procedere, con maggiori opportunità, sulla strada dello sviluppo e dell’ulteriore qualificazione di una manifestazione che è ormai diventata componente irrinunciabile dell’identità della città di Arezzo.
“A seguito delle nuove normative – ha specificato l’assessore Paola Magnanensi - il Comune di Arezzo ha predisposto un nuovo modello gestionale di questa fondamentale manifestazione, con l’obiettivo di rilanciarne con forza l’immagine in Italia e in Europa, in stretta collaborazione con la Camera di Commercio e le Associazioni di categoria, ma anche con tutte le altre forze culturali ed associative del territorio, forte della considerazione che le “fiere antiquarie” sono un valore aggiunto per le città che le ospitano e per l’intera collettività”.
La normativa regionale è stata infine valutata positivamente sia da Confcommercio che da Confesercenti.