«Negli anni, così come negli scorsi mesi e settimane, abbiamo fatto un grande lavoro per unire il centrodestra e allargarlo alle liste civiche, che rappresentano un valore aggiunto. Certo: drenano consensi ai partiti; ma si tratta di consensi ‘in prestito’, che poi, in occasione di elezioni per i livelli superiori, tornano indietro addirittura moltiplicati quando servono a vincere come accaduto l’anno scorso ad Arezzo e domenica scorsa a Montevarchi. Sfugge e non comprendo dunque la logica di un intervento da parte del nostro sindaco Mario Agnelli, il cui nome è accompagnato fin dal titolo dalla sigla di un partito politico, volto a proporsi come federatore delle liste civiche dell’area provinciale».
«In nomen homen: la lista civica è tale in quanto espressione di una comunità locale. Se da queste esperienze si vuol costruire un soggetto politico/amministrativo di respiro più ampio rispetto alle comunità cittadine, allora evidentemente si fa un’altra cosa, ovvero un partito. I sindaci civici o simili devono muoversi solamente e rigorosamente sul piano istituzionale, lasciando le strategie d’area vasta a chi ha il compito di programmarle, ovvero i partiti.Proprio sulla scorta dei flagranti successi del centrodestra in Toscana e in particolare nella nostra area vasta, quella della Toscana del Sud, ciò che è necessario è attivare un coordinamento sinergico tra centrodestra, civiche, o centrodestra più civiche, comunque entro una proposta alternativa al sistema di potere del Pd che parta dai partiti di centrodestra e quindi Forza Italia, Lega Nord e il mio, Fratelli d’Italia AN».
«Le politiche sovracomunali d’area vasta, infatti, trovano definizione istituzionale soprattutto nel livello regionale. Dunque è attraverso i partiti e a partire dai nostri consiglieri regionali che le amministrazioni comunali, ma anche i gruppi consiliari di opposizione (di centrodestra, civici o misti centrodestra-civici) laddove ancora non governiamo, debbono interagire; questo se realmente si vuole incidere sulle folli politiche messe in atto dalla Regione Toscana in maniera di rifiuti, sanità, trasporti… Contrariamente, si va incontro a operazioni fini a se stesse che, anziché aiutare la progressiva liberazione della Toscana dal sistema di potere di Pd, finiscono per consolidarlo»