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Francini (PdL): l'immobilismo della città va ben oltre il ritorno o meno di Arezzo Wave

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Dichiarazione del capogruppo PdL

Accettiamo la sfida lanciata dal direttore di Confcommercio. Arezzo rischia di diventare la città delle occasioni mancate e non soltanto di quelle canore: lo sviluppo di aree importanti è stato bloccato in nome di un'aretinità sterile e provinciale che ci penalizza tutti. Come non ricordare il tema dell'aeroporto e il doppio vulnus dell'area Lebole, prima con il mancato insediamento dell'outlet, collocato a Foiano della Chiana, poi con l'approvazione di un progetto confuso e minimale sulla cui realizzabilità tecnica e sostenibilità economica cominciano ad avere dubbi anche coloro che l'hanno promosso.
Non dimentichiamoci  del teatro tenda, inaugurato sotto elezioni ma ancora oggi inutilizzabile. Anche queste sono occasioni mancate, come rischiano di diventarlo tanti progetti, non tutti, voluti dall'attuale maggioranza che hanno drenato risorse per opere di cui non si vede l'utilità (i cosiddetti boulevard di via Crispi) o di cui non si intuisce il futuro (la Fortezza) e su tutte l'occasione persa con il tanto discusso Regolamento urbanistico. Sul punto, come gruppo consiliare Pdl, stiamo valutando la possibilità di convocare un consiglio comunale aperto alla cittadinanza, professionisti in testa, per cercare di rimediare all'ingessatura che l'attuale regolamento sta producendo su uno dei volani principali di sviluppo, l'urbanistica. Sul ritorno di Arezzo Wave, ribadito che non crediamo che sia tra le priorità per la nostra città, la giunta Fanfani ha dato comunque un saggio della sua inadeguatezza: siccome Valenti è una personalità forte e il suo festival ha sempre creato qualche più che giustificata discussione, invece di cercare le necessarie mediazioni, ipotizzando anche forti correttivi, si è preferito allontanarlo senza proporre valide alternative. Ma governare è un'altra cosa e questo il direttore Marinoni lo sa bene.
Arezzo ha bisogno di rialzare la testa e di trovare capitani coraggiosi, nessuno infatti investirà nella nostra città se l'amministrazione metterà sempre più vincoli al governo del territorio e della sua economia: idee e capitali si attraggono garantendo piena libertà nella legalità e uguali situazioni di partenza per tutti, limitando al massimo la burocrazia, promuovendo le opportunità che Arezzo, collocata in una felice posizione geografica offre. Le valutazioni di Marinoni sono un monito e uno stimolo per tutti ma soprattutto per chi deve amministrare. Il Popolo della Libertà sull'urbanistica, sul turismo, sull'abbattimento delle imposte comunali e sull'attenzione per la famiglia e le imprese,  sta cercando, con atti da tempo presentati in consiglio comunale, di dare risposte concrete agli aretini, spetta alla maggioranza scegliere una volta per tutte tra uno sterile arroccamento frutto dei propri errori o aprirsi ad un serio confronto alla luce del sole per il bene della città.

Mercoledì, 1 Febbraio, 2012