“La seduta di ieri del Consiglio Comunale è stata la rappresentazione dell’ipocrisia del maggior partito di governo della città. Da una parte affermazioni generali e di principio sul valore della famiglia. Dall’altra azioni concrete che finiscono per danneggiarla. Tre esempi: Imu, Consulta della famiglia, pillola abortiva.
Il nostro gruppo aveva proposto di abbattere l’Imu sulla prima casa allo 0,2 %. Quindi tenerla al minimo previsto dalla legge. Non chiacchiere, quindi, ma un’azione concreta di sostegno ai bilanci di ogni famiglia. Stiamo parlando di una nuova imposta che finora i cittadini non pagavano e che sconta anche la rivalutazione degli estimi catastali. Il Pd ha detto no alla proposta.
Il nostro gruppo aveva proposto la Consulta della famiglia nella convinzione che proprio la famiglia fosse l’interlocutore fondamentale dell’amministrazione comunale. Sempre ma tanto più in questa fase di crisi economica che espone le famiglie a difficoltà crescenti. Penso alla vita quotidiana ma anche alle prospettive che i genitori sono chiamati a dare ai figli e alle garanzie e alla tutele che devono essere garantite agli anziani. La Consulta sarebbe stata punto di riferimento per le istituzioni, per le associazioni, per il volontariato e per ogni soggetto impegnato nella società.
Nel corso del dibattito, ho tenuto a precisare che il nostro concetto di famiglia era e rimane quello indicato dalla Costituzione italiana senza alcuna preclusione però nei confronti di nuclei che abbiano figli a carico al loro interno. I gruppi consiliari di maggioranza hanno invece, e penso al documento presentato dal Pd, affermato un concetto ben diverso e cioè un’interpretazione di famiglia comprendente anche i nuclei composti da persone dello stesso sesso.
Penso che questo approccio puramente ideologico finirà per danneggiare le famiglie che dal Comune di Arezzo si attendevano e si attendono un atteggiamento maggiormente attento ai problemi reali e consapevole della storia e della cultura della nostra società. Atteggiamento che si è ripetuto nella discussione sull’atto d’indirizzo relativo alla pillola abortiva che finisce per diventare una “privatizzazione” dell’aborto che va contro lo spirito della normativa.
Tre atti, quelli del Pd, al prezzo di uno e cioè la sostanziale penalizzazione della famiglia. Tre atti concreti che confermano non solo la scarsa attenzione del Pd a questo tema ma anche l’ipocrisia con la quale il principale partito di governo della città affronta le questioni centrali della vita delle persone.
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Francesco Francini (Pdl): “Pd, ipocrisia in famiglia”
“Sostegno formale, penalizzazione reale. Su Imu, Consulta della famiglia, pillola abortiva”
Giovedì, 1 Marzo, 2012