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Forza Italia contro il femminicidio e per il riconoscimento del ruolo della donna

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È stato il capogruppo consiliare Jacopo Apa a introdurre il tema dell’atto di indirizzo, di cui era proponente insieme alla consigliera comunale Meri Stella Cornacchini, approvato dall’aula lo scorso 30 giugno e che impegna sindaco e giunta a intitolare una strada o una piazza a Maria Bonini Fiumicelli, una a Ida Cartocci, una alle vittime del femminicidio in Italia.

“Solo il 4% dei toponimi degli 8.100 Comuni – ha sottolineato Jacopo Apa – è declinato al femminile. Abbiamo strade e piazze intitolate a madonne, sante, beate, martiri ma poche a scienziate, letterate, politiche, imprenditrici, artigiane o altre cittadine che si sono distinte. In più, negli ultimi anni, purtroppo, assistiamo all’emersione di un tema come il femminicidio, una realtà tragica che sollecita una coscienza comune e un impegno per fermare la strage delle donne vittime di violenza. Violenza che assume connotati diversi, da quella psicologica a quella fisica. Abbiamo avuto tante denunce mancate, per paura, e tante morti annunciate. Dunque, le due intitolazioni, una per Maria Bonini Fiumicelli e una per Ida Cartocci significano avviare un processo di riconoscimento e di conoscenza del valore e del ruolo che hanno avuto le donne nella storia nazionale; l’intitolazione a favore delle vittime del femminicidio significa dire ‘no’ a qualsiasi forma di sopruso nei loro confronti”.

Chi sono le due donne individuate per questa operazione di recupero di memoria? Le descrive Meri Stella Cornacchini: “Maria Bonini Fiumicelli, specializzata inizialmente in pediatria poi in radiologia, nel 1929 aprì con il marito il primo studio radiologico privato di Arezzo dove lavorò fino all’età di 80 anni. Ha pubblicato alcuni importanti studi ed è ancora un esempio di investimento educativo e sensibilizzazione a favore della scienza. Ida Cartocci condusse una vita di testimonianza cristiana nell’associazionismo cattolico. Maestra elementare, seguace del metodo di Maria Montessori, nel 1919 fondò ad Arezzo la Gioventù femminile di azione cattolica e nel 1946 il Centro italiano femminile. Inoltre seppe accompagnare la crescita della donna nella società con iniziative innovative, ad esempio di preparazione al voto, si occupò del campo profughi istriani di Laterina, di carcerati, delle case chiuse e fu anche la prima donna eletta in Consiglio Comunale”.

Sono intervenuti i deputati Catia Polidori e Stefano Mugnai, i responsabili provinciali e regionali di Forza Italia, rispettivamente Bernardo Mennini e Rita Pieri, che ricopre anche il ruolo di coordinatrice regionale di Azzurro Donna, il gruppo di Arezzo nel cuore.

È stato sottolineato come “le donne siano state impegnate e abbiano sofferto più degli uomini nel corso dell’emergenza sanitaria: in primis per i numeri e le caratteristiche dell’impiego nei servizi sanitari e nella scuola. In secondo luogo per la fase di chiusura che le ha costrette a subire all’interno delle stesse pareti domestiche. Azzurro Donna è un gruppo articolato in coordinamenti provinciali che svolge un ruolo di attenzione per le politiche di genere, all’insegna del valore del rispetto reciproco, a partire dalla scuola. Uno degli intenti è quello di creare istituzioni e centri dove anche gli uomini possano rivolgersi per prendere consapevolezza delle criticità che generano certi loro comportamenti”.

 

Lunedì, 6 Luglio, 2020