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La Fortezza veste Prada

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Contributo per le ricerche archeologiche

Prada ha destinato un contributo di 200mila euro al Comune di Arezzo per gli scavi archeologici in Fortezza per recuperare quanto resta dell’antica chiesa di S. Donato.

“L’amministrazione comunale e la città ringraziano Prada e il suo amministratore Patrizio Bertelli per questo significativo gesto di attenzione alla sua storia e alle sue potenzialità – commenta il Sindaco Giuseppe Fanfani. È un sostegno concreto a un importante progetto di recupero e valorizzazione. Un significativo gesto che  rafforza i legami tra Arezzo e il marchio leader nel mondo della moda”. 

“Il contributo di Prada è molto importante – annuncia l’assessore ai lavori pubblici Franco Dringoli – perché ci consente di iniziare a breve i lavori per il recupero dell’area della chiesa di San Donato in Cremona e restituire alla città una presenza significativa della sua storia e identità”. Via libera, quindi, al primo lotto per 200mila euro. Il costo complessivo dell’intervento è previsto in 427mila euro.

Ricordiamo che in Fortezza nell’ambito dell’intervento di recupero, sono stati intrapresi, a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e del Comune, alcune indagini archeologiche. Dopo i primi saggi a carattere esplorativo del 2008 per identificare l’esatta collocazione della chiesa di S. Donato in Cremona e valutare il potenziale del deposito stratigrafico, sono state sviluppate ulteriori indagini nel 2012, nel contesto dei lavori sugli spazi aperti della Fortezza. Sono state così scoperte le rasature dei muri perimetrali della chiesa, consentendo di determinarne l’orientamento e l’estensione.

Successivamente è venuto alla luce, con il proseguo dei lavori, un ambiente sottostante ampio circa 67 metri quadrati con pareti perimetrali conservate, utilizzato almeno nella fase più recente come cripta eccezionalmente conservata.

Le indagini archeologiche hanno quindi avuto riscontri di gran lunga superiori a quanto ipotizzato all’inizio dei lavori e hanno consentito di portare alla luce, in tutta la sua monumentalità l’antica chiesa di S. Donato, che risulta essere la più antica chiesa della città, poi distrutta dai francesi nell’anno 1800. L’ufficio progettazione del Comune, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, sta adesso predisponendo il progetto definitivo  per il recupero  dell’area della chiesa al fine di riportare alla luce e consolidare tutte le strutture esistenti della chiesa. Un progetto che il Comune ha inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche e che ammonta a 427.000 euro divisi in due lotti.

Dopo le attività di scavo, si renderà necessario operare un consolidamento e restauro architettonico delle strutture, predisporre un progetto di adeguamento funzionale dell’area per la fruizione dei beni archeologici, allestire percorsi di accesso e visite con ausilio di apparati didattici e multimediali, realizzare strutture architettoniche di copertura e protezione con impianti di illuminazione e infine predisporre in apposito locale l’esposizione dei reperti.

“Un percorso sicuramente complesso che vale la pena intraprendere per il futuro della città. Occorrerà attivare tutte le collaborazioni e iniziative per il reperimento dei fondi necessari. Il contributo di Prada è uno stimolo determinante per andare avanti in questa direzione” conclude l’assessore Franco Dringoli.

 

Mercoledì, 1 Gennaio, 2014