“Negli anni per la Fortezza sono arrivati 5 milioni di euro di finanziamenti grazie al Piuss, il contributo importante dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e una serie di risorse che l’amministrazione ha via via investito in prima persona. Ora, con il Bastione della Diacciaia, il più piccolo e il meno complesso, viene consegnato l’ultimo lotto di questi interventi e chiudiamo così le partenze dei lavori previsti dal Piuss stesso. Lavori che per questo bastione ammontano a 570.000 euro”.
Così l’assessore alle opere pubbliche Franco Dringoli ha introdotto la conferenza stampa che riporta la Fortezza al centro dell’attenzione. “Ora – ha proseguito Dringoli – si presenta la necessità di alcuni aggiustamenti del progetto iniziale a seguito del ritrovamento negli scorsi anni della chiesa di San Donato in Cremona, che vogliamo proteggere e valorizzare, e del riemergere del Bastione del Belvedere, che abbiamo ripulito e che intendiamo trasformare nella terza porta di accesso alla Fortezza. Per questo doppio genere di interventi stiamo reperendo i finanziamenti in modo tale da ultimare l’intero complesso di opere per la fine del 2014 quando contiamo di restituire la Fortezza alla fruizione della città”.
A proposito di ritrovamenti, la Fortezza conferma di essere uno scrigno inesauribile: l’ultimo, per il quale è in corso la puntuale identificazione del periodo, rimanda al vecchio cassero cittadino del 1300 e dimostra come la stratificazione delle epoche sia pronta a riemergere.
“Questo in atto – ha puntualizzato il Sindaco Giuseppe Fanfani – è il più grande intervento di valorizzazione turistica della città assieme al palazzo di Fraternita in Piazza Grande. La Fortezza è una complesso di grande attrattiva e quanto di più bello si possa immaginare a livello non solo cittadino. Noi, peraltro, diamo un messaggio forte: cioè che vogliamo riparare agli insulti fatti nei decenni passati a un sito archeologico interessantissimo. Questo è il cammino: rivitalizzare per motivi storici, identitari, culturali e turistici ciò che è stato oggetto di colpevole disinteresse”.
Ricordiamo infine che il progetto sulla Fortezza ha previsto negli anni tre livelli d’intervento. “Il primo prevedeva la risistemazione della cinta e del paramento murario, interventi quindi sulla struttura dell’edificio sui quali maggiormente si è sostanziato il contributo della Cassa di Risparmio di Firenze. Il secondo livello ha interessa il corridoio d’ingresso, i percorsi di ronda, i parapetti e l’illuminazione. Era questa la parte a carico dell’amministrazione comunale. Il terzo livello si preoccupava del recupero degli ambienti e dei locali interni, dalla Casa del Giardiniere e allo studio del Fossombroni fino ai bastioni veri e propri: Soccorso, Spina e ora Diacciaia. Negli anni sono emersi ritrovamenti di notevole rilievo, dalla chiesa suddetta alla porta dell’Angelo, un accesso storico alla cittadella sormontato da stemmi ben conservati e da un angelo che adesso è conservato al Museo d’arte medievale e moderna. Per quanto riguarda il grande spazio aperto posto al centro della Fortezza, sarà destinato a eventi e spettacoli di medie e grandi dimensioni, con un palco apposito dotato di copertura pensata per accogliere pannelli atti allo sfruttamento dell’energia solare in quantità sufficiente a coprire buona parte del fabbisogno energetico della Fortezza.