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La firma dell’accordo con il Teatro Franco Parenti

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Pomeriggio con Umberto Galimberti, serata con Remo Girone

Sabato 10 marzo è il giorno del “triplete” per l’assessore alla cultura del Comune di Arezzo Pasquale Macrì: tre appuntamenti, uno ufficiale, gli altri destinati al pubblico amante della divulgazione filosofica e del teatro. Da non perdere.
Alle 15 in Sala Giunta ci sarà la firma dell’accordo tra Comune di Arezzo e il prestigioso teatro milanese Franco Parenti. Una collaborazione di prestigio e valenza culturale che per il teatro verrà firmata da una delegazione al massimo livello rappresentata dalla presidente Andrée Ruth Shammah.
Alle 18,15 all’auditorium Aldo Ducci, premessa filosofica dello spettacolo serale nell’ambito del programma “Il teatro e la caverna. Parole prima del teatro”. Toccherà a Umberto Galimberti trattare di “Libertà e identità”. Ingresso libero. Umberto Galimberti, filosofo, psicoanalista e docente universitario, ha collaborato con “Il Sole 24 Ore” e successivamente con “la Repubblica”. Oggi il Galimberti-pensiero è settimanalmente diffuso grazie alla rubrica che tiene su “D, la Repubblica delle donne”, inserto del sabato del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari.
La stagione di prosa alle 21,15 al Teatro Mecenate propone infine “Il grande inquisitore”, interpretato da Remo Girone e tratto, ovviamente, da “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij. “Il grande inquisitore” è in realtà una sorta di romanzo nel romanzo, non a caso recentemente è stato ripubblicato a se stante, perché a un certo punto, all’interno del più ampio affresco letterario, Ivan Karamazov si prodiga in un racconto che rappresenta il vertice del pensiero teologico- filosofico di Dostoevskij. Cristo nel Millecinquecento torna sulla terra, a Siviglia, dove il Grande Inquisitore sta consegnando al rogo centinaia di eretici. Il vecchio e potente ministro della chiesa pronuncia contro di lui un fortissimo atto d’accusa, rimproverandogli di aver voluto portare la libertà a un popolo che è incapace di usufruirne. Talmente incapace che è meglio gestire l’umanità come un gregge. «… e noi questo lo sappiamo fare e tu non puoi disturbare questo nostro progetto. La tua possibilità l’hai avuta ora tocca a noi».

Giovedì, 1 Marzo, 2012