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La Fiera antiquaria entra all’Accademia delle Belle Arti

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Oggetto dello studio e della tesi di Ambra Bidini che verrà presentata il 27 febbraio al Caffè dei Costanti

Ha un valore economico ma anche culturale e quindi di studio la Fiera Antiquaria di Arezzo. È stata infatti oggetto della tesi di una studentessa aretina, Ambra Bidini che si è laureata alla Libera Accademia di Belle Arti di Firenze all’interno del corso magistrale di “Design dell’abitare e dell'esporre”.

La tesi verrà presentata nel corso di un incontro che si terrà al Caffè dei Costanti in piazza san Francesco venerdì 27 febbraio alle 16. Insieme all’autrice interverranno l’architetto Stefano Benatti, in rappresentanza dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Arezzo e l’Assessore alle attività produttive del Comune di Arezzo, Paola Magnanensi.

 “La Fiera  è un evento che si struttura nelle vie del centro storico e che quindi porta automaticamente alla loro fruizione. È uno degli eventi che più ha caratterizzato l’identità di Arezzo nel corso degli ultimi 40 anni e questo perché nonostante sia nato in uno dei maggiori periodi di declino urbano, con la sua presenza è riuscito a rivalutare in primis la piazza più importante, Piazza Grande, e in secondo luogo l’intera città”.

Ambra Bidini ricorda come la crisi abbia progressivamente indebolito la manifestazione e come sia quindi necessario un nuovo progetto di rilancio. “L’obiettivo del mio studio è stato quello di riprogettare l’intero evento fieristico, dandogli un’impronta innovativa e utilizzandolo per far conoscere e riscoprire nel contempo le bellezze architettoniche e artistiche della città. Esso si basa, inizialmente sullo studio dell’area occupata dalla Fiera e degli espositori, con una conseguente nuova ripartizione degli spazi, volta a semplificarne il percorso fieristico, agevolando poi l’utente nella sua probabile ricerca di un preciso oggetto. Successivamente sono state pensate delle situazioni in cui si ha la possibilità di ricevere tutte le informazioni riguardanti il nuovo percorso Fiera e di trovare ristoro durante la sua percorrenza. Infine, così come la Fiera fu nel 1968, l’occasione per riqualificare Arezzo e la sua Piazza Grande, il progetto mira nel contempo oltre che a riprogettare la struttura fisica e logistica della Fiera, anche a far conoscere e riscoprire le bellezze storico-artistiche della città, mediante la realizzazione di situazioni innovative e inaspettate, posizionate all’interno del percorso fieristico. Pertanto, il progetto prevede due tipologie di percorsi fisici e concettuali: il primo volto a migliorare e modernizzare l’evento Fiera e l’altro che, attraverso il ‘vivere la Fiera’, fa scoprire e godere di tutte le bellezze che Arezzo offre e che fanno da inimitabile sfondo a questo evento”.

“Lo studio di Ambra Bidini – commenta l’assessore Paola Magnanensi – è un contributo alla riprogettazione complessiva della Fiera Antiquaria al quale lavoriamo. Un’attività nella quale stiamo coinvolgendo non solo gli operatori ma anche l’intera città. Un esempio sono l’ormai lunga lista di eventi collaterali che stanno caratterizzando la manifestazione. Fondamentale è l’attività di promozione e marketing che in questi giorni ci vede nella programmazione di Sky. Infine, ma non certo in ordine d’importanza, è fondamentale che anche i giovani facciano sentire la loro voce con idee e studi come nel caso di Ambra Bidini”.

Domenica, 1 Febbraio, 2015