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Farsetti e Tulli: “silenzio drammaticamente rumoroso sul progetto Safimet”

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Presentate due interrogazioni stamani in Consiglio comunale

Due distinte interrogazioni sono state oggi presentate in Consiglio Comunale sul tema del trasferimento ed ampliamento dell’industria orafa Safimet Spa nell’area industriale di San Zeno, approvata il 20 giugno scorso dalla Giunta Comunale, dai consiglieri Daniele Farsetti (MoVimento 5 stelle) e Marco Tulli (SEL).

Le due interrogazioni pongono “il tema (in un’area già fortemente provata e sulla quale è previsto il raddoppio dell’inceneritore) della sostenibilità ambientale rispetto ad nuovo insediamento industriale altamente impattante. Decisione presa senza passaggi in commissioni competenti o in consiglio comunale”.

Daniele Farsetti ha posto l’accento sulla delibera, redatta dal Nucleo Valutativo del Comune di Arezzo, che proprio nel suo dispositivo spiega, con il progetto presentato da Safimet, “ci sarebbe un incremento del 112%, rispetto ai valori presi a riferimento, dei valori del Biossido di Azoto, agente fortemente inquinante e cancerogeno, fuori dei limiti di legge. Sempre nell’atto è scritto, dallo stesso nucleo che a fronte di impegni formali, presi dall’azienda in conferenza dei servizi, di riduzione della produzione “presumibilmente” e “dovrebbe” essere garantito il rientro nei limiti. sono state se si ritiene corretto prendere decisioni così importanti, che vanno ad incidere sulla salute degli abitanti e dei lavoratori della zona, concedendo la propria autorizzazione, in presenza di relazioni tecniche che indicano, nel progetto proposto, agenti inquinanti fuori dai parametri di legge? Ma soprattutto ritiene tollerabile approvare atti, come  nella fattispecie, in cui i tecnici del Comune di Arezzo indichino con avverbi quali “presumibilmente” e “dovrebbe”, riferiti alla teorica possibilità che questo inquinante rientri nei parametri di legge, in base a promesse fatte dal proponente in conferenza dei servizi? Per prendere queste decisioni non ci dovrebbe basare su certezze piuttosto che su auspici?”

Marco Tulli ha invece chiesto “con quale tipo di criterio il Comune di Arezzo aderisce prima alla valutazione di impatto sanitario Life+ progetto HIA21, che si sta attualmente svolgendo proprio nell’area di S. Zeno, avente per oggetto uno studio epidemiologico, e poi concede la possibilità d’insediamento di una fabbrica che va a cambiare ulteriormente, in peggio, il quadro generale. Il  gruppo di lavoro che si sta occupando dell’indagine è stato informato? Inoltre perché i cittadini non sono stati informati e coinvolti in questo processo decisionale?”

“Le nostre domande - concludono Farsetti e Tulli - sono rimaste inevase. Un silenzio drammaticamente rumoroso”.

Sabato, 1 Settembre, 2012