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Fanfani a Renzi: da cittadino iscritto al Pd e da Sindaco

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Lettera aperta di Giuseppe Fanfani a Matteo Renzi

Da cittadino e iscritto al Pd al Segretario Pd: “una grande vittoria nel segno del rinnovamento, della speranza, di una nuova motivazione a cambiare il paese. Una vittoria per la quale mi congratulo e delle cui dimensioni, ad Arezzo, mi sento partecipe, protagonista ed infine orgoglioso”.

Da Sindaco a Sindaco che sarà adesso Segretario Pd: “i prossimi mesi dovranno essere decisivi. Questa è veramente un’occasione storica. Il Paese ha ritrovato una speranza. Una grande speranza. Grande è la vittoria ma grandissima è adesso anche la responsabilità. Condivido pienamente le priorità indicate. La riforma elettorale deve restituire ai cittadini dignità e potere e alla politica la capacità di governare.

La politica deve ridurre drasticamente i suoi costi non solo in una visione di risparmio ma soprattutto in una strategia etica e culturale che riavvicini i cittadini allo Stato e che restituisca alla politica i valori nobili di cui è portatrice. In questo senso bisogna porre rimedio ai vecchi errori e non farne di nuovi. Per questo è necessario progettare un’architettura dello Stato e delle istituzioni totalmente nuova e assolutamente moderna.

Il lavoro e la scuola devono essere le priorità del Pd con una visione strategica aperta al futuro: quindi non la semplice e arcaica difesa del passato ma nuove opzioni che aprano le strade ai giovani e rendano il nostro paese competitivo sui mercati internazionali. Il rischio è la marginalizzazione e la tragica vicenda di Prato dimostra come si sia talmente deboli da essere ridotti a “testa di ponte” per la conquista dall’interno.

Infine una riflessione che condividiamo come Sindaci. Io sono stufo di fare il gabelliere per conto dello Stato. Stanco di dover sopportare tagli finanziari a servizi che devo comunque erogare perché è indispensabili che i bambini abbiano i nidi, che gli anziani non siano lasciati soli, che i disabili abbiano l’assistenza di cui hanno bisogno. Se pensiamo ad uno Stato nuovo, dobbiamo anche definire un nuovo sistema dei Comuni basato su una reale autonomia. Se la riforma elettorale è il primo elemento del programma, il secondo è certamente la riforma delle autonomie locali.

In bocca al lupo e coraggio”.

Domenica, 1 Dicembre, 2013