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“Dormitorio e senza fissa dimora: come farsi bravi con il lavoro degli altri”

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Nota del capogruppo consiliare Francesco Romizi (Arezzo 2020)

“Riguardo alla risposta del vicesindaco Lucia Tanti al mio intervento sul dormitorio, mi pare che come al solito la stessa riesca a spostare i termini del problema, descrivendo una situazione con tante belle cose che però fanno altri. Camere, colloqui, progetti individuali sono infatti tutti riferibili alla Caritas. I contatti con il Comune certamente ci saranno ma ce ne passa dall’attribuirsi i meriti.

E allora leggiamo i dati forniti dalla Caritas stessa: nel 2022 i presenti nel dormitorio invernale sono stati in media 14 al giorno e la struttura è stata fruita da 63 persone. In aumento rispetto all’anno precedente. Il 4 dicembre ne aprirà uno, a quanto sappiamo, per 12 posti, quindi leggermente sotto la media delle presenze 2022, magari da compensare con la struttura di accoglienza fissa, sempre della Caritas, che può disporne di altri 8. Quando il dormitorio era a San Domenico erano disponibili 20-22 posti quasi sempre pieni. Diciamo che il conto medio giornaliero torna ma se attorno al dormitorio invernale ruotano 63 persone, viene praticamente preso atto che nei mesi estivi molti che vivono in condizione di bisogno saranno costretti a trovarsi sistemazioni di fortuna per dormire. La stessa Caritas nel suo rapporto 2023, d’altronde scrive: il dormitorio invernale è una risposta importante che andrebbe strutturata e programmata per l’intero anno.

Certo, ci sono anche questioni economiche: il Comune di Arezzo contribuisce per tutta una serie di servizi relativi all’ospitalità in case di accoglienza o attività scolastiche estive. Ma sui dormitori o i senza dimora, poco o nulla fa realmente a parte tanti discorsi generici e non proprio attinenti”.

Mercoledì, 22 Novembre, 2023