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Il dono della città di Arezzo al Papa

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Un fermaglio in oro con un rubino centrale

Un fermaglio di piviale, in oro e con un rubino centrale: questo il dono della città di Arezzo a Papa Benedetto XVI. Lo consegnerà il Sindaco Fanfani al pontefice domenica mattina al Prato prima della celebrazione della messa. L’oggetto prezioso è stato ideato da Enzo Scatragli e realizzato a cura della UnoAerre.

L’opera, dedicata ai santi Pietro e Donato, è un gioiello-scultura realizzato con l’antica tecnica della fusione a cera persa che richiama alla mente Benvenuto Cellini e vuole testimoniare il sacrificio del patrono di Arezzo, vescovo della diocesi, alludendo al suo martirio e al miracolo del “calice rotto” con la presenza nella scultura di un rubino cabouchon a forma di grande goccia. Il prezioso lavoro che si mostra con una superficie ricca di segni e simboli evocativi dell’antica tradizione orafa aretina, trae le sue radici dalla civiltà etrusca, attraverso le tecniche fusorie e della granulazione già testimoniate dal famoso bronzo della Chimera e dagli orecchini della necropoli di Poggio del Sole.

L’autore, Enzo Scatragli, nato a Castiglion Fiorentino il 15 febbraio 1949, ha effettuato gli studi presso l’istituto Margaritone di Arezzo e ha lavorato come orafo, medaglista e modellista presso la UnoAerre fino al 1977.

Successivamente esercita il mestiere di scultore, conservando l’estrazione orafa in molte sue opere. Per questo è stato invitato in numerose manifestazioni e mostre a livello internazionale. La sua prima opera pubblica è del 1968; la prima mostra personale è al Circolo Artistico di Arezzo nel 1971; la prima mostra collettiva di livello internazionale è stata “Forme nel Verde” nel 1975 a San Quirico d’Orcia.

Le principali mostre personali sono state: al Palazzo Ducale di Pesaro e nelle sale del castello di Caprese Michelangelo nel 1976, a Palazzo Barberini a Roma nel 1983 (presentata da Ferruccio Ulivi e Mario Guidotti, visitata dal Presidente della Repubblica Pertini, recensita dalla RAI, dalla critica e dalla stampa nazionali), a Lugano nel 1986 (con la presentazione di Enrico Crispolti), alla Galleria Senato di Purificato a Milano nel 1987, a Roma nel complesso del S. Michele, sede del Ministero dei Beni Culturali, (presentata da Ferruccio Ulivi, Guidotti e Strinati, inaugurata da Francesco Sisinni e Amintore Fanfani) nel 1992.

Nel 2002 Scatragli è a Firenze, a Palazzo Panciatichi, sede della Regione Toscana (mostra inaugurata dal Presidente Nencini con la presentazione di Antonio Paolucci, Liletta Fornasari e Mario Guidotti), nel 2006 a S. Quirico d’Orcia (“Forme nel Verde”, presentata da Liletta Fornasari, Guidotti e dalla Soprintendente Mangiavacchi), nel 2007 a Ronda, in Spagna, gemellata con Castiglion Fiorentino. Ha esposto anche in collettive a Colonia, a Cracovia, a Budapest, a Lugano, a Las Vegas, ad Arezzo, a Roma.

Scatragli ha realizzato numerose opere pubbliche, tra cui la “Crisalide” nello scalone d’onore del Senato della Repubblica a Roma, il monumento allo sport di Arezzo, il monumento a Gino Severini a Cortona, il monumento a Carlo Zucchi ad Arezzo; altre opere si trovano in collezioni pubbliche e private sia in Italia che all’estero. È inoltre autore di creazioni di arte orafa e opere per edizioni numismatiche.

Hanno scritto di lui: Ferruccio Ulivi, Mario Guidotti, Enrico Crispolti, Antonio Paolucci, Franco Simongini, Sandra Giannattasio, Liletta Fornasari, Giorgio Di Genova, Mario Luzi, Claudio Strinati, Giuliano Centrodi. È stato recensito dalla RAI e dalla stampa nazionale ed estera.

Totalmente autodidatta, da sempre realizza fonde e scolpisce personalmente le sue opere (nei più svariati materiali, dal marmo al bronzo dorato, alla pietra, al granito), comprese quelle di grandi dimensioni, all’interno del suo laboratorio presso l’abitazione, a Brolio in Valdichiana, nella campagna di Castiglion Fiorentino (Arezzo).

 

Martedì, 1 Maggio, 2012