Luogo diverso ma stesso obiettivo. E, se possibile, maggiore impegno.
Lascio l’Amministrazione comunale di Arezzo per il Consiglio regionale della Toscana. Mantengo lo stesso obiettivo: lo sviluppo della mia città e della mia comunità. Penso che sarà necessario un maggior impegno perché il lavoro per Arezzo sarà inserito in quello per la Toscana: il campanilismo non è per me.
Questa è la parte razionale di quanto sta accadendo oggi nella mia vita. La parte emotiva è più complessa. Mi sono impegnata prima nella circoscrizione, poi nel Consiglio e quindi in Giunta grazie alla fiducia del Sindaco Giuseppe Fanfani. Ho fatto battaglie dure e difficili dai banchi dell’opposizione negli anni più complessi del Comune di Arezzo. Poi mi sono occupata di sport e giovani e quindi di sociale, casa e infanzia negli anni più drammatici per una seria politica di welfare. Ognuno ha il suo carattere e al mio piacciono le sfide. Ho affrontato il compito di assessore avendo un quadro di riferimento ben chiaro: sostenere le famiglie, i bambini, gli anziani, le persone più svantaggiate. L’ho fatto basandomi su alcuni pilastri: la fiducia del Sindaco, la collaborazione dei colleghi di Giunta, il sostegno del Consiglio comunale, la condivisione dei problemi e delle soluzioni con una struttura comunale efficiente e motivata. Ho potenziato la rete dei servizi integrati per l’infanzia ideata dal mio predecessore, Donella Mattesini. E al nuovo assessore lascio, ormai pronto, il Patto Sociale che ricalca la stessa logica di rete e di sinergia tra tutti i soggetti, pubblici e privati, che operano nel settore.
Lascio con rimpianto il Comune: questo non è un “lavoro” freddo e burocratico. E’ fatto di rapporti umani, di incontri, di gioie condivise e di dolori tenuti dentro. Non si lascia un palazzo, si lasciano donne e uomini con i quali, ogni giorno, si lavora per altre donne e per altri uomini. Li ringrazio tutti e per tutti ringrazio il Sindaco Giuseppe Fanfani che mi ha consentito di fare questa eccezionale esperienza umana e politica.
Vado a Firenze con la determinazione di non tagliare nemmeno il più piccolo dei fili che ho tessuto in questi anni. Rimarrò a disposizione di tutti quelli per i quali lo ero fino ad oggi. Ovviamente con un ruolo e quindi con competenze e possibilità diverse. Non cambierà il senso generale dell’impegno quotidiano: sostenere lo sviluppo della città e della comunità locale. Lo farò mantenendo la convinzione politica che mi ha sempre sostenuto: si ottengono risultati solo se si lavora insieme. Al di là delle incertezze sul quadro politico nazionale, Arezzo conta oggi su un folto numero di parlamentari nazionali, su un assessore (e a Vincenzo auguro la miglior fortuna nel suo nuovo ruolo, frutto della grande competenza e maturità dimostrata) e su consiglieri regionali. Possiamo fare molto se lavoreremo insieme. Lo faremo e insieme alla città, alle sue componenti economiche e sociali, affronteremo la crisi per vincerla e per costruire un nuovo sviluppo.