Dal 3 aprile al 7 maggio farà mostra di sé in Piazza Risorgimento il “Tavolo dell’architettura” progettato dallo studio dell’architetto Zaha Hadid, in occasione della Biennale Internazionale di Architettura “Barbara Cappochin” del 2009. Lo ha presentato l’assessore alla cultura del Comune di Arezzo Pasquale Macrì e il presidente dell’ordine degli architetti Paola Gigli.
“Grazie all’ordine degli architetti – ha dichiarato l’assessore Pasquale Macrì – per avere portato ad Arezzo un’opera di architettura che ha il pregio di farci tornare a sognare. Francamente non ne potevamo più del minimalismo razionalista imperante fino agli anni ’80, che a forza di togliere aveva tolto tutto, limitandosi al solo incrocio geometrico di rette e una triade fredda di materiali: acciaio, vetro, ferro. Avevamo bisogno di curve e architettura creativa, un’architettura che tornasse alla sua dimensione umana, brunelleschiana, fantastica, finanche irrazionale. Zaha Hadid ci permette di vivere questa nuova dimensione. Considero inoltre questa installazione come momento propositivo per la città visto che ad Arezzo l’architettura contemporanea è praticamente assente”.
Il “Tavolo dell’architettura” è una suggestiva scultura in legno di pioppo lamellare lunga 20 metri dalla forma sinuosa e organica sul quale sono stati esposti i migliori progetti selezionati nonché il progetto vincitore dell’edizione 2009 della Biennale Internazionale di Architettura “Barbara Cappochin”.
Zaha Hadid, irachena di nascita e naturalizzata a Londra alla fine degli anni ’70, è tra gli interpreti più significativi nella scena mondiale del decostruttivismo in architettura; è stata inoltre la prima donna a vincere nel 2004 il Premio Pritzker, che equivale a un nobel per l’architettura. Moltissimi i progetti realizzati in tutto il mondo, tra gli ultimi il progetto rivoluzionario per il MAXXI di Roma, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.
Paola Gigli: “è un appuntamento importante per richiamare l’attenzione sulla qualità dell’architettura contemporanea, intesa come fenomeno sociale e culturale che oggi più che mai, per rispondere davvero alle esigenze dei cittadini, alla loro qualità della vita, deve saper coniugare la qualità estetica, la funzionalità tecnica e la sostenibilità ambientale. Questo tavolo di Zaha Hadid sul quale sono stati sistemati i concorsi della biennale di architettura è una sorta di messaggio simbolico che vogliamo lanciare: il ‘Concorso di progettazione’, deve diventare lo strumento essenziale e privilegiato per la trasformazione del territorio rispetto ad altre forme di affidamento. Esso alimenta il dibattito, incrementa la consapevolezza culturale dei soggetti coinvolti e dell’opinione pubblica, eleva il livello qualitativo, costituisce l’occasione per i giovani laureati per accedere alla progettazione di opere pubbliche. Per la nostra città, può assumere un significato particolare visto che ci stiamo avviando a profonde trasformazioni che avranno bisogno di nuove idee e tra queste andranno privilegiate le migliori”.
Il “tavolo” di Zaha Hadid sarà presentato in un convegno che si terrà venerdì 6 aprile alle 16 alla Borsa merci. Il titolo è “Il Tavolo dell’architettura per il concorso di progettazione e la qualità architettonica”. Vi parteciperanno amministratori e architetti tra i quali Maurizio Meossi dello studio Zaha Hadid Architects.