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Crisi in Toscana, crisi ad Arezzo, due facce della stessa medaglia

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La lettura del Pdl

Pdl al gran completo, capogruppo consiliare Francini con i colleghi Bardelli, Cantaloni, Mattesini e Pagliazzi, il capogruppo in Consiglio Provinciale Lucia Tanti, il consigliere regionale Paolo Enrico Ammirati, il coordinatore provinciale Maurizio d'Ettore per commentare e interpretazione l'attuale crisi della maggioranza di centrosinistra.
Francesco Francini, capogruppo consiliare: “non siamo la solita opposizione che dice solo no. Ricordo che all'ultimo Consiglio Comunale, il primo e unico importante per la città da un anno a questa parte, abbiamo presentato proposte concrete come l'Imu al minimo che avrebbe praticamente determinato il non pagamento dell'imposta sulla prima casa a vantaggio dei cittadini. Non voglio poi dimenticare il nostro atto di indirizzo approvato dalla stessa maggioranza che in qualche modo fa avviare l'iter per munire i vigili di strumenti di autotutela.
Politicamente, il sindaco non ha più la maggioranza assoluta dei voti in città. Abbiamo una minoranza che governa Arezzo, i numeri parlano chiaro. E a proposito di numeri, con 17 consiglieri non si governa perché basta un colpo di tosse per impantanare Arezzo ulteriormente. La crisi si è aperta su temi che sono poi passati a livello fiorentino: con i problemi del centrosinistra in Toscana, credo che rimarrà poco tempo per occuparsi di Arezzo.
E veniamo al tema dei rifiuti: proponiamo ovviamente l'incremento della raccolta differenziata e parallelamente il raddoppio del termo-valorizzatore. Ma non si aspetti Fanfani, se avrà il coraggio politico di portare la pratica in Consiglio, di trovare il nostro voto a favore. Dopo l'uscita della parte 'ecologista' dalla coalizione, che pareva risolvere il problema, ecco la nota delle Acli, associazione di riferimento del capogruppo Pd, che dice no al raddoppio. Ovvero: all'interno del partito di maggioranza emergono già i problemi e gli squilibri che hanno portato alla fine della coalizione. Il tema dell'acqua: grazie a questa opposizione, venne istituita nella scorsa consiliatura una commissione dalla quale emerse che fino al 2024 Nuove Acque è imprescindibile per Arezzo a meno di non sobbarcarci penali improponibili. La demagogia in primis del sindaco sulla questione durante il referendum non ha che illuso alleati e cittadini. Sindaco, si fermi una giornata, rifletta e si risponda a questa semplice domanda: è in grado di governare Arezzo?”.
Maurizio d'Ettore ha confermato il pieno appoggio del partito all'azione del gruppo consiliare. “L'appello del Pdl è semplice: ci diano risposte su temi precisi, in tempi brevi, altrimenti ne prendano atto”.
Paolo Enrico Ammirati: “il mito della sinistra in Toscana, fondato su due pilastri, credito e sanità, sta crollando. Dimissioni a Siena, escalation giudiziaria sulle Asl”.
Lucia Tanti ha ribadito che “se la crisi comincia ad Arezzo e arriva in regione, passa inevitabilmente dalla Provincia. Dice Vasai: in Provincia la crisi non c'è perché di San Zeno non ne abbiamo parlato. O il presidente tiene compatta la sua maggioranza e apre una crisi tacita con il Pd oppure Sel e Idv provinciali dicono qualcosa di diverso da Sel e Idv comunali. Insomma, la situazione è ingarbugliata e condizionata da comodi silenzi. Ma almeno in Consiglio Provinciale ne dovranno parlare, di sicuro noi lo faremo. Visto che fra un anno e mezzo la provincia si scioglie, dia un senso a questa ultima fase della sua esistenza”.
Gianni Cantaloni: “sull'Imu, ci siamo trovati 16 pari. Per molti minuti il Pd ha visto materializzato l'incubo che lo accompagnerà per tutto il tempo che vorrà durare. E, attenzione, il sindaco Fanfani non può arrivare alle politiche in attesa di equilibri nuovi ma deve avere il coraggio di lanciare, subito, la fase di un percorso nuovo senza il ricatto della sinistra”.
Gianni Pagliazzi: “faccio parte della commissione su Nuove Acque e le divisioni fra Pd e sinistra le ho provate sulla mia esperienza. Un microcosmo di immobilismo che già non lasciava ben sperare. Dopo tre riunioni, il presidente ha pensato bene di dichiarane la 'morte cerebrale' non convocandola più”.
Alessio Mattesini: “avevamo anche proposto la riduzione del 10% dei compensi di amministratori e sindaco. Ci sembrava un atto di buon senso e simbolico, opportuno nel momento attuale. E non voglio dimenticare che già il prossimo Consiglio Comunale del 30 maggio è stato rinviato. Cominciamo con il balletto delle assenze, delle ferie e delle malattie. In bocca al lupo Arezzo”.
Roberto Bardelli: “ma il famoso caso Ato-Marconi ce lo vogliamo dimenticare? Ora Marconi è nel collegio dei revisori di Aisa, Fanfani non ha mai chiarito questa vicenda, non ha mai risposto alle mie interrogazioni, anzi quando le pongo si alza e si allontana dal Consiglio”.
Finale provocatorio di Francini: “vinciamo le prossime elezioni amministrative poi cominciamo immediatamente a risolvere i problemi, a partire dall'inceneritore. Anzi, prima di farlo, daremo sei mesi di assessorato ai grillini: se in sei mesi dimostrano che senza inceneritore non si diventa come Napoli, gli stringo la mano. Ma in caso contrario li stringiamo all'angolo della demagogia”.

Martedì, 1 Maggio, 2012