Vedere una pubblicità palesemente offensiva nei confronti delle donne proprio nel giorno in cui abbiamo scelto di ricordare le pari dignità delle donne ci sconcerta. Ma ancora più sconcertante, se possibile, è la risposta dei proprietari del locale che sembrano non accorgersi di aver ridotto l’immagine della donna da soggetto a oggetto, propiziando comportamenti aggressivi. Queste persone non si accorgono che è una pubblicità maschilista? Marketing e pubblicità devono garantire il rispetto della dignità umana e dell'integrità della persona e non possono alimentare discriminazioni dirette o indirette né possono contenere alcun incitamento a comportamenti aggressivi. Questo è anche il protocollo che il Ministero delle Pari Opportunità ha siglato sulle pubblicità lesive della dignità femminile con lo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) ma che evidentemente, l’agenzia che ha realizzato questo pessimo prodotto finge di non conoscere. E così difficile fare comunicazione dando una visione positiva del corpo femminile, sana e corretta? Venir meno a questo principio, vuol dire anche venir meno a criteri professionali. Riflettiamo tutti sul modello educativo che stiamo dando ai giovani. Chi ha una figlia spera che si immedesimi nel ruolo suggerito da quel manifesto? Tutto questo non è femminismo è buon senso che sempre più spesso si tende a perdere. Non vogliamo neppure provocare pubblicità a questo locale ma al contrario invitiamo tutti non solo le donne ma anche gli uomini a disertare questa manifestazione come tutte quelle che propongono spettacoli degradanti spesso con uomini ridotti a “oggettini da spogliarello”. Le finte scuse non ci interessano. Sarebbe stato molto più saggio riconoscere questo “scivolone” con il ritiro di tali manifesti. Dobbiamo impegnaci tutti per vivere in un mondo migliore. Questo è un appello che viene condiviso dalle donne del Pd a cominciare dall’onorevole Donella Mattesini e dalle consigliere comunali.