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Cooperazione decentrata: nuovo impegno del Comune di Arezzo in Palestina

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Progetto del Ministero Affari Esteri con il partenariato di SEUM e Liceo Artistico Coreutico

Approvata dalla Giunta comunale l’adesione al progetto di cooperazione decentrata di Conservazione e restauro del bagno turco come centro visite per la città antica, nella città di Hebron, Palestina, all'interno del programma del Ministero Affari Esteri "Palestinian Municipalities Support Program". 

“Esportiamo in Palestina l’esperienza aretina di valorizzazione del centro storico, in questi anni rilanciata dai progetti PIUSS – sottolinea l’assessore Stefania Magi. La cooperazione decentrata è relazione ed arricchimento culturale tra città. In Palestina recuperare e rendere fruibili i propri edifici storici vuol dire rafforzare l’identità di un popolo, del senso di appartenenza ad una comunità che ha antiche radici. Orgoglio di un popolo che si declina anche come sviluppo della propria potenzialità di attrazione di visitatori. È la strada per far conoscere a questo popolo martoriato il volto positivo dell’Occidente”. 

Si conferma così l’impegno del Comune di Arezzo in iniziative di cooperazione decentrata sia attraverso il sistema regionale toscano della cooperazione che con l’adesione a programmi nazionali o europei coerenti con le finalità di solidarietà e dialogo tra il popolo palestinese e quello israeliano e di contributo al superamento del conflitto. A seguito del gradimento espresso dal partner palestinese e dai responsabili del programma PMSP per l’iniziativa con la municipalità di Tulkarem, è emersa l'opportunità di estendere le esperienze ad altre città palestinesi, beneficiarie del sostegno offerto dal programma PMSP. Nasce così il progetto per la città palestinese di Hebron, con il recupero e la rifunzionalizzazione di un importante manufatto storico-architettonico, quale l'antico bagno turco posto nel centro della città, da trasformare in Centro di promozione turistica del territorio. 

Insieme al restauro e alla conservazione del Turkish bath, il progetto prevede la creazione di un visitor center per la promozione del turismo e il miglioramento della "capacity building" del Rehabilitation Committee di Hebron nella conservazione del patrimonio storico architettonico, attraverso workshop e momenti formativi.

Obiettivi sono inoltre quelli di proteggere il patrimonio del centro storico di Hebron e di reintegrare la comunità che vi risiede nel tessuto sociale della città. E’ prevista inoltre la catalogazione dei reperti contenuti nel Turkish bath e lo scambio di esperienze di operatori, allievi e studenti italiani e palestinesi nel campo del restauro e dell’utilizzo di strumenti multimediali attraverso un periodo formativo in Italia e in Palestina.

Insieme al Comune di Arezzo, sono infatti partner locali del progetto l'associazione SEUM, che (con  l’architetto Riccardo Stolzuoli, ed il restauratore conservatore Tommaso Sensini), fornirà le expertise che sul posto e a distanza coordineranno il progetto, i lavori e la formazione delle maestranze locali e il Liceo Artistico Coreutico “Piero della Francesca” che si è reso disponibile a coinvolgere gli studenti della propria sezione audiovisivo e Multimediale per la progettazione di un percorso sensoriale all'interno del “Visitor Center” e della propria sezione di Rilievo e Catalogazione per la schedatura del materiale presente in loco. Sarà così possibile anche una interessante azione di scambio tra studenti proposta e finanziata dal Comune di Arezzo. 

L'importo complessivo del progetto, che durerà 12 mesi,  è di oltre 300.000 euro finanziati dal contributo a fondo perduto del PMSP, dal titolare del progetto Hebron Rehabilitation Committee, dall’Associazione SEUM e dal Comune di Arezzo che contribuirà con un investimento di 5.000 euro.

 

Il progetto:

Hebron, Al-Khaleel per gli arabi, che significa l'Amico, riferito ad Abramo la cui tomba insieme a quella di altri patriarchi si conserva proprio qui, è una delle più antiche città abitate del mondo, si trova in Cisgiordania a 35 chilometri a sud di Gerusalemme. Conta circa 200.000 abitanti palestinesi a cui si aggiungono i circa 700 ebrei che vivono negli insediamenti all'interno della città e i circa 7.000 ebrei della contigua Qiryat Arba.

Il progetto prevede il restauro e il recupero del fabbricato “Turkish Bath Al-Khaleel" edificio di epoca mamelucca (XV-XVI secolo), situato in un area strategica del centro storico di Hebron che ben si adatta alla destinazione individuata di Old City Visitor Center, sia per la collocazione nel al centro della città vecchia lungo la strada del souk che per la dimensione e l’organizzazione degli spazi interni.

L‘edificio evidenzia un degrado diffuso, in particolare derivato dalla scarsa regimazione delle acque meteoriche e da un’umidità di risalita a causa della sua posizione seminterrata. Dal punto di vista architettonico conserva in gran parte la struttura dell’hammam con sale e elementi di pregio ben conservati (sedute, capitelli, volte, pavimenti) e numerosissimi reperti archeologici ed etnografici. L’edificio originario si sviluppa su una superficie complessiva di 220 mq cui è stato aggiunto un vano e un corridoio coperto a collegamento con la strada del mercato di circa 90 mq per l'inagibilità dell'ingresso originario.

 

Domenica, 1 Settembre, 2013