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Consiglio comunale, le interrogazioni di oggi

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Presentate in apertura di seduta

Il gruppo consiliare Popolari per Arezzo ha chiesto chiarimenti sull’operazione che sembrerebbe portare Estra fuori dall'alveo pubblico, sottraendosi ai vincoli del d.lgs. 95 del 2012 che prevede che solo il Presidente può essere scelto dal soggetto privato. La modifica statutaria è così importante che dovrebbe spettare al Consiglio Comunale dare un indirizzo del genere. Come mai non è accaduto e quali sono le motivazioni della operazione? Il rinnovo degli incarichi ha comportato il rispetto delle norme sulle parità di genere e la diminuzione dei compensi dei vertici apicali?

Una seconda interrogazione ha rilevato il problema del pensionamento degli insegnanti delle scuole comunali per l'infanzia. I Comuni sono diventati stazioni appaltanti visto che dismettono continuamente i servizi ed esternalizzano le sezioni. Vogliamo veramente che il Comune esca dal servizio scolastico? È un problema economico o di scelta politica? Se il reintegro degli insegnanti determina uno scompenso del patto di stabilità, facciamo una verifica complessiva della macchina comunale. Stop alle soluzioni tampone e si adotti una soluzione strategica di ampio respiro.

L'assessorato competente ha rilevato come l'educazione abbia subito 8 milioni di euro di tagli sulla spesa scolastica a livello statale. A fronte di questo dato che si riverbera a cascata sugli enti locali, il Comune di Arezzo, grazie al sistema integrato è riuscito ad azzerare le liste di attesa, garantendo i servizi scolastici anche ai bambini portatori di handicap o di famiglie non abbienti. Il sistema integrato il cui regolamento risale al 2007, ha saputo dare risultati del genere, garantire l'offerta su standard elevati. Il diritto all'educazione di qualità è l'obiettivo sul quale l'amministrazione vuole continuare a spendersi. Gli insegnanti comunali che andranno in pensione nei prossimi tre anni saranno 26. Impossibile coprire con il turn over questa situazione. L'alternativa alla chiusura per garantire il diritto all'educazione è stato affidare il servizio. Affidamento non vuol dire cessione.

Con una ulteriore interrogazione è stato rilevato come il 2014 sia cruciale per il mantenimento dei corsi di laurea nella nostra città. Siena ridimensiona nelle sedi periferiche nella logica di riportare tutto alla casa madre. Le conseguenze per città e famiglie sono immaginabili. Adesso la prospettiva vede la revisione del corso di laurea per le professioni sanitarie che forma almeno 55 infermieri all'anno. Alcune ore si svolgeranno a Siena, altre ad Arezzo, così gli appelli. I disagi sono enormi visto anche che Siena non è collegata bene con i mezzi pubblici. Se l'università scomparirà dalla zona del Pionta rinunceremo inoltre alla possibilità di un complessivo recupero dell'area e dei suoi immobili.

 Dal gruppo Pd interrogazione sulla manifestazione di interesse da parte di un imprenditore straniero che aveva scelto la Carbonaia come zona dove allocare la sua azienda. Poi non è stato possibile raggiungere l'esito auspicato per mancati accordi tra privati proprietari delle aree. Qualora si verificasse una situazione simile per la ex Lebole o altre zone idonee all'insediamento produttivo, gli uffici comunali preposti saranno disponibili a sveltire ogni iter per facilitare gli investimenti?

 Il gruppo Sel ha sollecitato che ad Arezzo Wave, per il quale numerose associazioni del territorio hanno manifestato sostegno, sia dato il via libera definitivo. Villa Severi è un parco pubblico, non è il parco di chi vive nei pressi: quali sono i problemi che ancora impediscono l'assenso al festival?

 

Anche il Nuovo Centro Destra ha posto il problema della localizzazione di Arezzo Wave che ha comportato molte critiche da parte dei residenti. Va scelta una volta per tutte una sistemazione definitiva che non sia sempre oggetto di trattative e condizionamenti. Inoltre, si inserisca Arezzo Wave in un piano annuale degli eventi. Meglio ospitarlo in un luogo decentrato rispetto alla città, con la possibilità di parcheggi e un campeggio. Il progetto dei cavatori, quello che intendeva localizzare il festival nella zona delle cave di Quarata è proprio morto?

 

L'assessorato competente ha chiarito come dal periodo febbraio-marzo l’Amministrazione comunale avesse già deciso di accogliere la proposta di Mauro Valenti di fare tornare definitivamente ad Arezzo la manifestazione. La scelta politica è chiara. Nelle ultime settimane sono sorti alcuni problemi tecnici derivanti dal nuovo regolamento regionale sul rumore che di fatto interviene restrittivamente sulle possibili deroghe in particolari zone. Arezzo, per il piano del rumore approvato dal Consiglio Comunale, prevede che la zona di Villa Severi sia sottoposta a forti criticità non proprio nel parco, ma nella zona contigua, classificata a livello 2. Il regolamento regionale prevede che non siamo ammesse deroghe proprio per le zone 2. Questo ha portato gli uffici regionali e comunali a cercare forme e modi per permettere di ospitare a Villa Severi il festival. Se ci fossero problemi insormontabili, lavoreremo a soluzioni alternative. I tempi stringono: massimo la prossima settimana abbiamo chiesto ai tecnici di risolvere la situazione. Un luogo Arezzo Wave ce l'aveva ed era lo stadio. A luglio, il campo da calcio necessita di una serie di interventi per cui quest'anno non è possibile utilizzarlo. Rispetto a Quarata, la questione può essere tranquillamente discussa mentre in futuro la Fortezza potrà essere deputata alle manifestazioni musicali cittadine.

 

Ancora da Sinistra ecologia e libertà la preoccupazione sulla ulteriore dismissione di due sezioni di Pallanca e Acropoli che si vanno ad aggiungere alle altre degli anni passati. Scelta senza il mancato coinvolgimento della cittadinanza. Due scuole comunali per l'infanzia che il pubblico lascia con i pareri contrari di genitori, insegnanti, sindacato. Tradito totalmente il programma elettorale. Perché si procede in modo contrario a quanto scritto in esso se non sussistono né motivi di scarsa qualità né economici, da quanto si legge peraltro in una nota dell'amministrazione del 3 aprile 2014. L'amministrazione ha replicato a questa interrogazione congiuntamente a quella similare dei Popolari per Arezzo.

Sinistra ecologia e libertà ha messo in risalto il progetto di variante al piano strutturale finalizzato a prevedere un nuovo impegno di suolo per la realizzazione di un centro parrocchiale. Gli interventi proposti prevedono una chiesa con annessa casa canonica, locali destinati a uffici parrocchiali, aule per il catechismo, aule sportive. Non un intervento di scarso impatto, in una zona sottoposta a vincoli paesistici, individuata come agricola senza possibilità di impegno di suolo, che necessiterà anche di adeguata viabilità. La domanda è: quale idea e quale progetto urbanistico ha l'amministrazione visto che rinnega il piano strutturale approvato?

L'amministrazione ha precisato che siamo in una fase preliminare che dà solo avvio a un procedimento urbanistico.

 

Dal Nuovo Centro Destra il ricordo delle 1291 croci bianche, quelle del cimitero di Indicatore che testimoniano il sacrificio dei soldati degli Usa e dell'Impero Britannico caduti per la nostra libertà. In occasione del 25 aprile non è stato reso omaggio a questi ragazzi. È possibile che il prossimo anno le celebrazioni possano comprendere anche una visita ufficiale al cimitero di Indicatore?

 

Dal gruppo Pdl domande sui motivi per i quali nel sito del Comune non appare Estra fra le partecipate e  nulla sappiamo di conseguenza dei compensi che ottengono gli amministratori della società. È possibile sapere questo dato, oltre a quanto rende Estra al Comune ogni anno?

 

Il gruppo Pdl ha poi rilevato come l'amministrazione proceda imperterrita sulle scuole Pallanca e Acropoli, inizialmente da cedere allo Stato poi diventate una scusa per smantellare un patrimonio educativo eccellente. Perché non è stata chiesta la deroga al patto di stabilità sulle scuole come la legge prevede per i Comuni cosiddetti virtuosi? L'amministrazione ha replicato a questa interrogazione congiuntamente a quelle similari dei Popolari per Arezzo e di Sinistra ecologia e libertà.

Sempre dal Pdl occhi puntati sul Convitto Nazionale: dopo un rinvio a giudizio, la nullità del bando per il reperimento di un esperto esterno di musica, arriva ora un nuovo procedimento del garante dei dati personali sulla anomalia dei bollettini per il pagamento delle rette scolastiche mandati ai bambini e non ai genitori. Nel consiglio di amministrazione del Convitto siede un rappresentante del Comune di Arezzo. Almeno lui ci dica se sono stati risolti questi problemi o quando lo saranno.

Rilievi critici del Pdl sui manifesti colorati con evidente vocazione pedagogica che in questi giorni si leggono per le strade di Arezzo. È l'epoca storica per spendere soldi in queste attività? Non si tratta neanche di campagne di informazione ma di moralizzazione del cittadino, aspetto che le rende doppiamente discutibili.

L'amministrazione ha ricordato di avere utilizzato risorse residuali pari a 5-6.000 euro, coprendo i costi della stampa dei manifesti. Sul tema del decoro, verranno fatti anche dei mini-spot per diffondere messaggi positivi nel rapporto tra cittadino e cosa pubblica.

Altra questione sollevata: presso il palazzo sportivo Maccagnolo, in un'area verde c'è un mercato a cielo aperto di stupefacenti. Bambini che giocano a meno di 100 metri. Varie segnalazioni dei residenti. Qual è la proprietà dell'area sopracitata? È possibile recintarla? O almeno ripulirla delle siringhe usate?

Anche dal Pdl è arrivata la domanda sul perché sia passato da destinazione agricola a edificabile il terreno tra cimitero urbano e acquedotto vasariano per prevedere la realizzazione di una nuova chiesa. Com'è stato possibile arrivare a tale risultato?

Infine il Pdl ha posto la questione: come bruciare 730.000 euro? I veicoli elettrici pare stiano per consumare, oltre alle batterie, una somma del genere senza che ancora se ne veda uno in giro. Dove sono, oltre che nelle conferenze stampa della Giunta? È un tema da dossier politico, la Giunta ha solo gridato ai quattro venti le magnifiche qualità di questi mezzi e nel frattempo non se ne sa più nulla.

 

Il Movimento 5 Stelle ha chiesto chiarimenti sull'annuncio fatto dal sindaco relativo alla rinuncia agli utili provenienti da Nuove Acque spa. Questa decisione è passata sopra i consiglieri comunali. Il nuovo piano tariffario intanto prevede aumenti del 12% non in linea con nessun dato, in particolare con gli investimenti annunciati dalla società che rimangono solo sulla carta. La proposta del sindaco comporta che il pubblico non incasserà l'utile così il privato continuerà a disporre interamente dello stesso. Come può un ente locale deliberare una rinuncia agli incassi a favore di un soggetto privato? Nuove Acque registra perdite di rete del 33%, disservizi di vario genere, frequenti problemi di torbidità in Casentino e Valtiberina, interruzioni in Valdichiana, 668 scarichi in ambiente senza trattamento depurativo. Una decisione del genere non può essere configurata come danno erariale? A quanto ammonta la somma derivante da questa rinuncia?

L'amministrazione comunale ha ricordato che in Nuove Acque il Comune di Arezzo ha una quota societaria del 16%. Su tale modello di gestione adottato anni fa e fino alla scadenza del contratto, l'amministrazione pubblica dovrà essere esecutore e controllore attento della gestione. All'Autorità idrica toscana che determina le tariffe partecipano anche i Comuni. Arezzo si è trovata di fronte a una proposta di aumento tariffario del 6,5% per il 2014 e il 2015. La proposta è parsa eccessiva ed è partito il lavoro per ridurla. Per ottenere questo risultato avevamo due strade: la prima era rinunciare agli extra canoni, 215.000 euro circa, e questo penalizzava solo il Comune di Arezzo. Allora con gli altri sindaci, a tavolino, è stato deciso uno sforzo che si è concretizzato nella rinuncia agli utili. Così abbiamo ottenuto un aumento delle tariffe solo del 5,2. Poco? Di più non era possibile.

 

 

Giovedì, 1 Maggio, 2014