Il Presidente del Consiglio Comunale Luciano Ralli ha ricordato solennemente in aula l’anniversario dell’eccidio dei fratelli Tani e di Aroldo Rossi avvenuto il 15 giugno 1944 ricordando altresì che anche quest’anno, nel giorno dell’anniversario, una delegazione in rappresentanza delle istituzioni politiche e religiose composta dal presidente della Provincia Roberto Vasai, dall’assessore Stefania Magi e dall’arcivescovo Riccardo Fontana ha visitato il luogo dove vennero trucidati questi martiri della lotta partigiana nel carcere di Arezzo.
“Uno dei tanti tributi in termini di vite umane pagato dal territorio aretino alla guerra di liberazione nazionale. La brutale esecuzione di Sante Tani, don Giuseppe Tani e Aroldo Rossi rappresenta anche la vendetta di un potere disumano, ormai prossimo alla capitolazione, contro quel livello culturale e intellettuale aretino artefice dell’organizzazione della lotta partigiana propedeutica al successivo arrivo delle forze anglo-americane”.
Luciano Ralli ha poi ricordato quei tragici giorni, dall’antefatto che portò all’arresto fino al fallito tentativo di fuga del 15 giugno 1944 per il quale persero la vita anche il tenente belga Jean Mauritz Meuret e il partigiano Giuseppe Oddone di Alessandria. La sera stessa, Santino Tani, don Giuseppe Tani e Aroldo Rossi furono crivellati, nella loro cella, dal piombo dei fucili mitragliatori.
“La ricorrenza che ogni anno celebriamo – ha concluso Ralli – non vuole soltanto rammentare gli eventi e le persone che hanno sacrificato la propria vita per assicurarci uno Stato democratico e giusto ma anche segnalare che, per mantenere queste conquiste, è necessario un impegno quotidiano di tutti che, attraverso la partecipazione e la condivisione delle scelte politiche, allontani l’indifferenza e consolidi il nostro patrimonio di democrazia e libertà. Il prossimo anno ricorrerà il settantesimo anniversario della liberazione e dunque anche del sacrificio della medaglia d’oro al valore militare Sante Tani. Sarà utile programmare in accordo con le istituzioni e associazioni coinvolte, a partire dall’Anpi, manifestazioni, eventi e momenti di verifica storica con il coinvolgimento degli studenti e dei cittadini”.
Sante Tani era nato a Rigutino il 3 aprile 1904, di umili origini frequentò il liceo classico “Francesco Petrarca” di Arezzo per poi laurearsi all’Università la Sapienza di Roma in Giurisprudenza discutendo una tesi sul “Governo parlamentare nella sua più recente evoluzione”. Aderente alla FUCI e al movimento Giustizia e Libertà divenne, ben presto, un avvocato stimato e il suo studio in Piazza Guido Monaco un centro dell’antifascismo.
Le sue attività lo resero inviso alle autorità che lo arrestarono e lo confinarono per un anno a San Bartolomeo in Galdo nel beneventano. Rientrato ad Arezzo nell’agosto del 1944, dopo la caduta di Mussolini, fu tra i fondatori del Comitato provinciale di concentrazione antifascista dove rappresentò la Democrazia Cristiana.