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Consiglio Comunale 9 novembre 2015 / interrogazioni

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Angelo Rossi (Ora Ghinelli) ha aperto la serie delle interrogazioni: “in piena campagna elettorale è entrato in vigore un atto che assegna la gestione della casa delle culture a Oxfam: costo per il Comune 347.677 euro. Cifra che equivale a un costo giornaliero di 405 euro. Il contratto è stato stipulato il 31 marzo 2015 e durerà 3 anni. Per la durata di esso, Oxfam avrà anche dal Comune acqua, gas, elettricità, riscaldamento e condizionamento fino al costo di 10.000 euro all'anno. In cambio dello svolgimento di questi servizi: apertura di uno sportello informativo di 34 ore settimanali per servizi agli immigrati. Supporto per conoscenza dei servizi on line erogati dagli enti pubblici, azioni contro la discriminazione razziale, servizi di interpretariato, di mediazione culturale, due iniziative all'anno per amplificare la comunicazione delle associazioni, riscossione delle tariffe per conto dell'amministrazione di affitti di locali, con Oxfam che si trattiene il 20% di queste somme, raccolta continuativa sui dati dei frequentatori della casa delle culture con relativa relazione semestrale, pulizia dei locali, garantire figure tecniche in materia di sicurezza, animazione interculturale con laboratori scolastici annui, gestione del sito della casa delle culture. Chiediamo se l'assessore non reputi opportuno un controllo su tutti questi impegni: che siano rispettati visto il loro costo esorbitante. Non è possibile arrivare a una rescissione del contratto?”. “In questo momento – ha sottolineato l'assessore Barbara Magi – non possiamo che controllare che tali patti siano rispettati. Il contratto non possiamo rescinderlo se non per cause precise che sono previste nel contratto stesso. Ho avuto una relazione per ora, non fino al 30 settembre 2015 a dire il vero, ma riferita al primo semestre del 2015, per cui ho una concentrazione di dati che mi interessano relativamente”. Giovanna Carlettini (Fratelli d'Italia-Alleanza per Arezzo): “molti cittadini stanno lamentando il comportamento dei proprietari di animali che non raccolgono le loro deiezioni. Cosa intende fare questa Giunta per arginare il fenomeno. Le soluzioni potrebbero andare dalla consegna di sacchetti gratuiti all'applicazione di sanzioni. La questione va ricondotta a una questione di decoro cittadino, certamente messo a repentaglio dalla presenza in parchi e marciapiedi di tracce animali di questo tipo”. “Quando la riorganizzazione comunale sarà conclusa – ha sottolineato il sindaco Alessandro Ghinelli – la PM sarà veramente un reale soggetto di controllo del territorio, dunque anche questa attività sanzionatoria troverà migliore applicazione. Fino a 4 anni fa gli animali non potevano entrare nei parchi, poi una delibera consiliare lo ha consentito, seppur tenuti al guinzaglio, dopo di che è il senso di civiltà e l’educazione di ogni cittadino a rilevare. Non escludo di introdurre un dibattito consiliare sul mantenimento o meno di questa possibilità di accompagnamento, specie in periodi primaverili ed estivi”. Donato Caporali (Pd) è intervenuto sul centro di aggregazione sociale Fiorentina che “registra presenze importanti di amianto. Non è possibile trovare una forma per rimuoverlo?”. Francesco Romizi (Arezzo in Comune): “la precedente amministrazione aveva avviato con successo due progetti: la consulta sul decoro urbano e gli angeli della città, un gruppo di volontari che era arrivato a coinvolgere 50 cittadini. Non mi pare che queste forme di partecipazione siano state attivate dall'attuale amministrazione. Perché?”. “I fondi per potere sviluppare queste attività di volontariato – ha sottolineato l'assessore Barbara Magi – specialmente le assicurazioni per questi cittadini, sono pochissimi se non terminati. In questo momento, dunque, questi progetti non possono essere implementati. Peraltro i dati ci dicono che per tutto il 2015, già prima del nostro insediamento, era così”. Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini: “al di là di una delibera di Giunta, atto puramente formale costitutivo del progetto angeli della città, i cittadini non possono rapportarsi singolarmente con il Comune ma devono creare un'associazione. Di un soggetto giuridico del genere non c'è traccia. Vanno bene progetti simili, ma mi pare giusto che poi siano sviluppati con le relative coperture”. Alessandro Caneschi (Pd): “la strada che costeggia il Vingone che da Gragnone porta a Lignano è molto pericolosa. Parlo soprattutto del tratto fra i due ponti. Il letto del torrente è posto alcuni metri sotto il manto stradale già di per sé molto stretto”. “Il problema – ha precisato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – è coinvolgere i frontisti visto che si tratta spesso di strade vicinali. Per quello che mi riguarda va benissimo portare avanti progetti di questo tipo ma i privati dovrebbero fare la loro parte. E le spese non sono cosa da poco”. Donato Caporali (Pd): “Quarata è una frazione in difficoltà che necessita di un intervento stradale che almeno impedisca a camion e autoarticolati di passare all'interno della parte storica”. “Intervento – ha precisato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – che è previsto nel piano triennale delle opere pubbliche”. Due le interrogazioni del Movimento 5 Stelle. La prima sulla Tari. “Non capiamo – sostengono Paolo Lepri e Massimo Ricci – come si calcoli la relativa tariffa. Chiediamo se dalle convenzioni che Ato ha sottoscritto con i terzi gestori i ricavi dovuti alla vendita di energia da fonti rinnovabili vengano portati in detrazione della tariffa. Idem i ricavi dovuti alla vendita di materie seconde e dell'energia elettrica da termovalorizzazione. Vorremmo che venissero comunicati questi ricavi per il 2014 e il periodo gennaio/settembre 2015 ovvero l'ammontare di ogni singola voce e che sindaco e giunta esercitassero un maggiore controllo e attenzione visto il ruolo che ricoprono, perché non possiamo essere noi consiglieri a fornire dati che dovrebbero possedere”. La seconda: “per Nuove Acque dobbiamo parlare di pratiche aggressive della società contro centinaia di cittadini che si auto-riducono le bollette del 13% perché rispettosi del diritto italiano visto l'esito del referendum del giugno 2011. Specialmente negli ultimi due mesi Nuove Acque, con il 16% di quote in mano al Comune di Arezzo, considera morosi questi cittadini come chi non paga le bollette. Diffide, anche minacciando il distacco dell'utenza, emesse anche per cifre ridicole. Il distacco sarebbe una misura sproporzionata. La componente tariffaria cosiddetta remunerazione del capitale è stata reintrodotta in maniera surrettizia e per lo stesso Consiglio di Stato è dubbia adesso la legittimità delle tariffe. Nel frattempo tre sentenze del giudice di pace di Arezzo del 2013 e del 2015 hanno visto riconoscere a altrettanti utenti il diritto a non pagare la non dovuta quota di remunerazione del capitale. Anche a fronte di queste condanne, le minacce di distacco di utenze sono abusi di posizione. Il sindaco ha intenzione di intervenire soprattutto intimando uno stop all'invio di queste raccomandate di sollecito che paventa il distacco dell'erogazione di acqua potabile? Almeno in attesa di una sentenza del Consiglio di Stato”. Il sindaco Alessandro Ghinelli: “sono stato e sono accanto alle richieste del comitato acqua pubblica. Il problema è questo: finché questa battaglia la fa il sindaco di Arezzo da solo non si va da nessuna parte. La gestione delle acque ha percorso una strada di progressiva sottrazione di democrazia all’interno dell'organismo di controllo. È chiaro che aver allargato la competenza territoriale dell’organo di controllo (ex Ato zona aretina) alla dimensione dell’intera regione, Autorità idrica toscana (Ait), ha comportato una pratica impossibilità di dibattito assembleare”. Francesco Romizi (Arezzo in Comune): “non mi aspettavo certo, a distanza di un paio di decenni, di veder lanciato un nuovo grido di allarme per Ponte Buriano. Il piano d’investimento anti-alluvioni firmato fra Stato e Regione Toscana rilancia infatti la vecchia ipotesi degli anni ’90 dell’innalzamento della diga della Penna. Rilevo peraltro che alla firma di questo accordo era presente il sindaco di Firenze. Chiedo al sindaco Ghinelli la posizione dell’amministrazione comunale, che auspico e credo non possa che essere quella di assoluta contrarietà. Intanto, fin da subito, mi schiero dalla parte del comitato per la tutela della frazione che già in passato riuscì a dimostrare come l’opera paventata fosse antieconomica e deturpante una parte di paesaggio toscano oramai famosa nel mondo. Da allora, le ragioni a difesa del territorio non sono certo venute meno. Servirebbe un tavolo con i nostri rappresentanti in Consiglio Regionale e in Parlamento per contrastare questo eventuale progetto”. “Negli anni Novanta – ha ricordato il sindaco – veniva perfino detto che l'innalzamento della Penna non avrebbe provocato l'allagamento della piana di Ponte Buriano. Venne addirittura sostenuto, parole sentite personalmente che le quote del ponte erano sufficientemente elevate. Chi lo disse si dimenticava di un elemento essenziale: le quote erano state prese al centro del ponte stesso che come noto è ad arco per cui le quote prese agli ingressi avrebbero dato riscontri diversi. Il progetto metterebbe al sicuro Firenze a livello di rischio idraulico, così come è indubbio che questa è l'ennesima dimostrazione di quanto Arezzo sia considerata in Regione. Consiglio di preparare una mozione da approvare all'unanimità per dare forza al sindaco di un territorio. Devo essere messo in condizione di parlare a nome dell'intera città”. Claudia Maurizi (Pd): “torno sul problema dell'attendamento dei circhi. Questo Consiglio Comunale ha approvato una mozione ma a due mesi dalla sua approvazione ancora nulla. Si avvicina natale periodo in cui, per tradizione, i circhi viaggiano per le città in città e vi sostano per periodi prolungati. Ha in agenda il sindaco un incontro con le associazioni ambientaliste e animaliste? Ha in serbo una bozza di delibera? In attesa di questa delibera di Giunta, propedeutica a norme regolamentari, potrebbe essere emessa un'ordinanza?”. “Ho incontrato i rappresentanti dell'Enpa – ha detto il sindaco – e abbiamo convenuto che c'è una legge che tutela i circhi in questo senso. A livello di regolamento è difficile vietare, dunque, in toto l'attendamento. Pensiamo di agire in vista della diminuzione dei tempo di stanziamento per rendere non economico, per i circhi, venire in città”. Donato Caporali (Pd): “le frazioni di Arezzo vedono Arezzo come Arezzo vede Firenze. Ricordo che in una media del 48% di elettori alle ultime elezioni amministrative, le frazioni sono rimaste al 35%. La disaffezione mi pare dunque dato evidente. Chiedo che le frazioni vengano messe al centro del dibattito e chiedo al vicesindaco se reputa opportuno adottare un regolamento specifico sulla partecipazione e il decentramento per riportare le decisioni vicino ai cittadini. Altrimenti: chi e come decide di fare un'opera in una frazione: mi sembra una eccessiva discrezionalità”. “Trovo curioso – ha replicato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – venirci a criticare ora che sono quattro mesi che andiamo nelle frazioni, pubblicizziamo questi incontri e non recederemo da questo intento. Senza alcun regolamento in vista ma incontrando fattivamente il territorio. Se un consigliere che abita in una frazione vuole darmi un contributo è il benvenuto”. Alessandro Caneschi (Pd): “vorrei parlare delle nomine per le partecipate o sarebbe meglio dire le non nomine del sindaco. La Asp Fossombroni è priva di cda e legale rappresentante dal primo agosto 2015. Il sindaco doveva entro 45 giorni confermare il cda o nominarne uno nuovo. Nulla. Fraternita dei Laici: i precedenti rettori si sono dimessi il 28 settembre 2015. Entro 30 giorni doveva essere nominato un nuovo magistrato, per statuto. Nulla. Arezzo Multiservizi ha un cda in carica dopo un fallito tentativo di farlo cadere ma i membri del Comune e della Fraternita non vi partecipano per cui è fermo. Paradossale. Alla luce di quanto sopra perché non sono stati rinnovati?”. “Due di queste società andranno a cascata – ha ricordato il sindaco Alessandro Ghinelli – completato il magistrato di Fraternita avremo il secondo membro del cda della Multiservizi. Intendiamo utilizzare criteri di competenza e non di appartenenza e non è facile trovare soggetti liberi e disponibili a titolo gratuito per competenze importanti. Non nascondo che ho avuto vari colloqui e molti inviti declinati. Le preoccupazioni legittime dell'interrogazione sono le nostre. Comunque dove c'erano atti urgenti da prendere le nomine sono state effettuate. Cito a titolo di esempio alla Fondazione Guido d'Arezzo e per la Coingas. L'amministrazione sta facendo il suo percorso per arrivare a nomine apprezzate”.
Domenica, 1 Novembre, 2015