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Consiglio Comunale 25 maggio 2023 / interrogazioni

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Dopo un minuto di raccoglimento in memoria di Giorgio Cerbai richiesto dall’assessore allo sport Federico Scapecchi e per le vittime del maltempo in Emilia-Romagna richiesto dal consigliere comunale Donato Caporali, la prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Roberto Cucciniello che ha posto all’attenzione dell’assemblea il problema del manto stradale dove necessitano interventi importanti in più punti: “con l’arrivo della bella stagione, quando i lavori possono essere svolti con continuità e maggiore efficacia, l’amministrazione intende procedere con un piano organico che vada ad affrontare le criticità? E non è intenzione sollecitare opere di manutenzione in quei tratti laddove le stesse non spettano al Comune ma a soggetti privati”?

Interrogazioni di analogo contenuto sono state presentate da Valentina Vaccari, che ha stretto il focus sulle strade ad alta percorrenza dove auto e motocicli raggiungono velocità elevate che aumentano rischi per l’incolumità, e da Francesco Romizi per il quale occorre rimuovere ogni pericolo di questo tipo che va a incidere sulla sicurezza della circolazione e procedere al contempo a una pulizia di tombini e caditoie per il corretto defluire delle acque, problema attuale e manifesto nei casi di fenomeni atmosferici consistenti.

L’assessore Alessandro Casi: “ricordo innanzitutto che abbiamo un servizio di primo intervento, collegato alla polizia municipale, per procedere alla manutenzione ordinaria di punti in cui necessitano interventi immediati. Il servizio è su segnalazione, attivo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24: nel momento in cui arriva la segnalazione stessa, abbiamo raggiunto una capacità di risposta che è di 60 minuti, un risultato soddisfacente. Poi abbiamo un piano di manutenzione ordinaria che riguarda gli asfalti meno degradati e che viene curato dai tecnici comunali che procedono in via propedeutica attraverso adeguati controlli. E ancora abbiamo messo a punto una pianificazione straordinaria per le strade che hanno bisogno di interventi su tutto il tappeto e non solo sullo strato superficiale: parliamo delle arterie maggiormente trafficate. Questi progetti entrano, con la delibera all’ordine del giorno del Consiglio Comunale odierno, nel piano triennale delle opere pubbliche e trovano corrispondenti stanziamenti di bilancio. Il problema maggiore in quasi tutte le strade comunali è proprio la mancanza di sottofondo essendo state realizzate quando non c’erano gli attuali volumi di traffico. Non entro nello specifico del problema dei costi, dico solo che da quando sono entrato in carica a ora gli stessi sono praticamente raddoppiati. Capitolo tombini: ci sono situazioni da risolvere ma non troppo diffuse perché abbiamo programmato pulizie cadenzate nei punti più critici come potrebbero essere la zona dell’ospedale o gli ingressi nei sottopassi stradali”.

 

Tre interrogazioni hanno messo in risalto la querelle Due Mari. La prima di Alessandro Caneschi che ha ricordato come solo negli ultimi giorni e per pochi cittadini sia stato possibile prendere visione e dunque assumere informazioni sul progetto attuale. “Chiediamo che il Consiglio Comunale sia informato sui risultati degli ultimi incontri che l’amministrazione comunale ha avuto con i rappresentanti dell’Anas”. Anche Marco Donati ha chiesto che sia fatta chiarezza sull’interlocuzione in essere tra amministrazione comunale e soggetti preposti, “questo sia a tutela dei cittadini e dei loro interessi, sia per mettere a punto tempi adeguati per la presentazione di osservazioni al progetto dell’Anas, sia per verificare la possibilità per il Comune stesso di presentare osservazioni il cui contenuto ricalchi quelle dei cittadini”. Per Francesco Romizi “il problema è sì la bretella Poggiola-Chiani-San Zeno ma soprattutto il fatto che dinanzi a un’osservazione predisposta dai cittadini per un tracciato meno impattante, il Comune pare predisporne una diversa che riproduce criticità sul versante del reticolo idrografico e degli espropri totali di alcune abitazioni e di due attività economiche, che non verrebbero evitati. Insomma, lo svincolo pensato dal Comune non sarebbe meno impattante per gli ambienti naturali e antropizzati. Perché non si fa propria in toto l’osservazione dei cittadini”?

L’assessore Marco Sacchetti ha ricordato che “questo progetto, innanzitutto, si colloca in un procedimento regolato da leggi precise e nell’ambito di queste va fatta chiarezza: sulla bretella, una strada extraurbana su cui ha ‘sovranità’ l’Anas, quest’ultima ha chiesto a Comune, Provincia e Regione se l’opera debba essere o meno sottoposta a valutazione di impatto ambientale. Il Comune ha risposto affermativamente anche se, badate bene, la legge prevede una facoltà e non un obbligo di Via per questo genere di opere. Adesso tocca al ministero esprimersi e dare o meno il suo assenso definitivo. In caso positivo le prospettive cambierebbero, perché in sede di Via, procedimento trasparente e più lineare, si potrà parlare realisticamente di alternative al progetto. Se però il ministero decide che si può procedere senza valutazione di impatto ambientale, saranno coinvolti solo gli enti territoriali nell’ambito di una conferenza dei servizi. Se così fosse, possiamo prenderci l’impegno come Comune di avanzare le nostre idee sul tracciato ed evidenziare le criticità attuali, prendendo spunto anche dalle proposte dei cittadini. Ora come ora, ogni osservazione sarebbe da Anas ritenuta non pertinente”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “l’assessore Marco Sacchetti ha già chiarito bene vari aspetti ma mi preme puntualizzare ulteriormente: le bretelline di cui stiamo parlando non sono la Due Mari ma costituiscono arterie di compensazione di quell’opera. Ricordo che la Due Mari venne sottoposta a valutazione di impatto ambientale, VIA, nazionale nel 2004 e tra le prescrizioni che scaturirono da quell’iter ci fu proprio la realizzazione di queste bretelle per ridurre i problemi di viabilità nel momento in cui i cantieri avranno il maggiore impatto sul nodo di Olmo rendendolo inutilizzato per lungo tempo. Per l’amministrazione comunale tuttavia il tratto San Zeno-San Giuliano diventerà anche la prima porzione della variante alla 71 da noi prevista e inserita negli strumenti di pianificazione urbanistica già dal 2001. Confido che il ministero condivida la nostra linea, ovvero accolga la richiesta di procedere attraverso valutazione di impatto ambientale. Anticipo che i primi di giugno sarò a Roma per parlare proprio con i vertici del ministero delle infrastrutture e perorare la causa. Ci sembra la soluzione migliore perché, per come si è evoluta la situazione, occorre contemperare le varie esigenze: se la città non può fare a meno della Due Mari, è anche vero che questa arriva con molto ritardo e intorno a questo ipotetico tracciato la città si è sviluppata e antropizzata. Arezzo, nell’attesa, non poteva ipotecare per decenni il suo futuro. L’amministrazione comunale è vigile su ogni aspetto, da quelli prettamente infrastrutturali a quelli ambientali, qualunque sia la sede nella quale dovrà confrontarsi. In conferenza dei servizi saremo portatori degli interessi dei cittadini riuniti nei vari comitati. Il progetto dell’Anas è inoltre depositato presso gli uffici dell’urbanistica in piazza Fanfani: ne abbiamo infatti chiesto l’acquisizione ed è finalmente a disposizione dei cittadini per la visione”.

 

Michele Menchetti ha ricordato l’esistenza di un torrente tombato, il Castro, che nel 1934 esondò allagando i Portici: “in che stato versa questo tratto tombato e in che modo Arezzo può essere messa in sicurezza dinanzi al rischio esondazione di questi corsi d’acqua ‘nascosti’? Come funziona il consorzio di bonifica che si occupa della manutenzione dei fossi e come viene affrontato il rischio idrogeologico diffuso sul territorio”?

L’assessore Marco Sacchetti: “il tratto tombato in questione, nel 2017, con una spesa di 100.000 euro è stato ripulito per una porzione consistente ed è stata ripristinata la sua sezione idraulica. È chiaro che se accadesse un evento come in Emilia Romagna nessuna città si troverebbe in totale sicurezza. Il consorzio di bonifica sta procedendo bene, non mi risultano corsi d’acqua particolarmente ostruiti. Stiamo pensando comunque di mettere in atto azioni preventive di carattere informativo ogni volta che vengono diramati codici arancioni o rossi. Se il cittadino ha la percezione del pericolo, si muove con la giusta prudenza e una vita umana può essere salvata: pensiamo alla segnaletica specifica sui ponti e ponticelli a maggiore rischio idraulico o all’emissione di ordinanze che impediscano il passaggio su attraversamenti inadeguati, ubicati spesso su strade private. Sul lungo periodo lavoriamo su interventi strutturali, alcuni dei quali sono già in corso su Valtina, Sellina, Castro. Non si finiscono in due mesi, ovviamente. I nuovi strumenti urbanistici, infine, sono tutti orientati al recupero dell’esistente e non prevedono nuovo consumo di suolo: una mitigazione oggettiva del rischio idraulico”.

 

Ancora Michele Menchetti: “ex caserma di via Garibaldi, ex sede della banca d’Italia, palazzo Carbonati, ex palazzina comando di fronte allo Sportello Unico, ex palazzina di guardia ed ex polveriera sempre in piazza Amintore Fanfani, palazzo delle logge del grano, chiosco di Campo di Marte, lo stabile che fino a poco tempo fa ospitava un ristorante etnico in via Pietri, garage di via Lorenzetti, locali commerciali in via Pisacane, ex circoscrizione di Giovi, ex scuola elementare di Frassineto, ex scuola di Battifolle: parliamo di immobili comunali che versano in condizioni di degrado, abbandono, fatiscenza, che vengono regolarmente vandalizzati e che costituiscono luoghi di bivacco e pessimi biglietti da visita di questa città. C’è intenzione di restituirli a nuova vita”?

 

Alessandro Caneschi ha chiesto se il Comune ha intenzione di “adottare un Comune dell’Emilia Romagna e i suoi cittadini con azioni di sostegno mirate ad alleviare le attuali sofferenze” e il sindaco Alessandro Ghinelli ha replicato di portare questa proposta in sede di Anci regionale per “verificare su un terreno istituzionale la sua fattibilità”.

 

Donella Mattesini ha chiesto se dopo il voto positivo e unanime del Consiglio Comunale sull’atto d’indirizzo sui caregiver “l’amministrazione ha provveduto a incontrare la Asl e quali risultati eventualmente sono stati raggiunti”. Il vicesindaco Lucia Tanti ha replicato che “c’è stata una positiva interlocuzione con l’azienda sanitaria, dopo di che è stato redatto un documento che riproduce il contenuto della delibera consiliare per un buon 90%. Lo renderemo pubblico con un format che verrà ospitato nel sito ufficiale della Fondazione Arezzo Comunità. Agli intenti, affiancheremo l’operatività per dare loro concretezza grazie anche all’apporto di alcune categorie come l’ordine degli infermieri”.

 

Valentina Vaccari ha chiesto se è intenzione abbattere le barriere architettoniche ed eliminare le difficoltà per i disabili in occasione della Giostra del Saracino. “L’area a loro destinata è attualmente mal concepita, ad esempio senza riparo dal sole. Occorre dunque progettare opportune modifiche che non sembrano particolarmente complicate”.

Il sindaco Alessandro Ghineli ha ricordato che “nelle tribune B e C ci sono due postazioni per i disabili dove gli stessi sono introdotti all’ultimo, perché non attendano inutilmente e a lungo prima dell’inizio delle carriere. C’è anche un bagno per disabili sotto la tribuna B. Per quanto riguarda la tribuna A, stiamo lavorando su vari aspetti e tutto è oggetto di grande attenzione. Faccio presente comunque che a giugno il Saracino si tiene in notturna e non staremo sotto il sole”.

 

Valentina Sileno ha ricordato che alcune aziende di San Zeno che producono rifiuti non beneficiano di un sistema di raccolta, per frequenza e orari, adeguato alle loro esigenze chiedendo altresì se è a disposizione delle stesse un kit specifico. L’assessore Marco Sacchetti ha ricordato che “non risultano particolari disservizi a San Zeno, sono stati organizzati anche ritiri mirati e servizi ad hoc. Un’azienda che incontra difficoltà può contattare l’ufficio ambiente per trovare una soluzione”.

 

Donato Caporali ha chiesto chiarimenti sulle recenti dimissioni del presidente di Coingas: “viene meno il vertice di una società importante, impegnata in progetti per vari Comuni, vorremmo capire se ciò è avvenuto per subentrati dissidi, S’intuisce che l’amministrazione comunale sta già orientandosi su nuovi candidati. Quali criteri saranno seguiti per la futura nomina”?

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “ho letto anche io la lettera di Franco Scortecci: ne ho preso atto e in merito posso aggiungere che il deposito delle motivazioni della sentenza, avvenuto sempre ieri, ha chiuso un ciclo, positivamente per molti, per fortuna. Un ciclo impegnativo ma che non ha impedito di svolgere i rispettivi compiti. Anzi, Scortecci ha gestito la società in maniera esemplare per tutto questo tempo. Se volessimo leggere la questione su un piano politico, potremmo dire che il Pd dovrebbe solo rallegrarsi visto che era dal 2020 che chiedeva queste dimissioni. La futura assemblea di Coingas si occuperà della successione”.

Giovedì, 25 Maggio, 2023