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Consiglio Comunale 21 gennaio 2016 / interrogazioni

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La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Massimo Ricci che è tornato sulla questione Book Office Affreschi di Piero della Francesca: “parto da alcuni articoli apparsi sulla stampa nazionale dai quali si evince uno stretto rapporto tra Comune, Banca Etruria e un tal Alberto Mario Zamorani, ex manager pubblico anche arrestato all'epoca di Mani Pulite. La banca del crack ha fatto dunque affari con questo soggetto. Veniamo agli affreschi di Piero, dove la società Mosaico vede tra i suoi azionisti i figli di Zamorani. Mosaico a sua volta controlla Munus al cui vertice invece resta proprio Alberto Mario. Il 24 dicembre 2015 il Sole 24 Ore pubblicava un articolo dal titolo: sotto inchiesta le consulenze culturali di Banca Etruria. Il Sole ne sottolineava due e una di queste corrispondeva a 235.000 euro a favore di Mosaico. Zamorani ha tenuto a precisare che la consulenza sarebbe stata solo di 135.000 euro. Il 31 dicembre, toccava al Corriere della Sera parlare di Etruria Connection e citare consulenze e speculazioni immobiliari, una ragnatela di potere di stampo ex-democristiano che andava dall'aeroporto di Bergamo ai beni culturali. Chiedo se il sindaco sia a conoscenza di queste vicende, che vedono il patrimonio artistico aretino gestito da società poco limpide. Il sindaco dovrebbe incontrare il ministro Dario Franceschini per fargli presente la necessità di revocare a questi soggetti giuridici la gestione degli affreschi di Piero”. “Ero a conoscenza – ha sottolineato il sindaco Alessandro Ghinelli – della discutibile gestione della biglietteria della cappella Bacci. E non solo, anche della casa del Vasari, altro bene culturale gestito da Munus. Ho in qualche modo prevenuto questa interrogazione incontrando a più riprese il direttore del Polo Museale Toscano, ponendogli la questione delle biglietterie di questi due siti. Oggi, sono soltanto macchinette per fare soldi, non esistono azioni di promozione, lo stesso accesso della chiesa per motivi religiosi è a volte difficoltoso. Occorre dunque svincolare l'ingresso agli affreschi dalla fruizione dell'edificio religioso. Insieme alla Soprintendenza, stiamo pensando a un accesso indipendente per i turisti alla cappella Bacci: ho già in testa un progetto e vedremo di realizzarlo con un adeguato investimento. Ho anche chiesto al direttore del polo museale di sospendere per il 2016 il biglietto per San Francesco in occasione dell'anno santo e di fare scorrere di un anno il contratto con Munus. Intanto, nei primi due mesi dell'anno gli affreschi stessi non sono fruibili perché sottoposti a operazioni di pulizia. Chiederò chiarimenti a Franceschini sui termini di affidamento del contratto in questione ponendo al ministro anche la questione di un eventuale gestione diretta da parte del polo museale di cappella Bacci e casa del Vasari”.

Matteo Bracciali ha chiesto la messa in sicurezza dello svincolo della Pazienza, lungo la strada che porta in Casentino, molto utilizzato dagli aretini per la presenza in zona di strutture commerciali e dunque sottoposto a flussi di traffico importanti. “Limitrofo a esso c'è un incrocio pericolosissimo senza segnaletica orizzontale e con un manto stradale non curato”. La seconda interrogazione di Matteo Bracciali ha riguardato le scale mobile: “il parcheggio Pietri è fondamentale per l'accesso al centro storico e da quando è arrivata la stagione fredda le scale mobili viaggiano a stento. Capisco come 24 ore su 24 sia impossibile pensare a controlli sul meccanismo ma avere a disposizione un numero da contattare non sarebbe male. Ricordo le tante interrogazioni presentate nella scorsa consiliatura dallo stesso consigliere comunale Ghinelli sul non funzionamento delle scale mobili, interrogazioni che ponevano anche soluzioni progettuali. Ora siete in condizione di metterle in atto. Senza contare ai parcheggi stessi e ai marciapiedi che risultano al mattino ghiacciati”. “Atam è tenuta a intervenire tramite la ditta a cui è appaltata la gestione dell'impianto. Sarà dunque mia cura accertarmi che lo faccia”: così il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini.

Alessandro Caneschi è tornato sulla patina nerastra e sui danni al mattonato che ricoprivano Piazza Grande dopo la chiusura del mercato tirolese. Senza contare abeti, cartacce, bombole del gas lasciate in loco e vicino alla pieve un rilevante striscione pubblicitario. “Credo che in caso di piazze di tale pregio, andrebbero pensate tutte le assicurazioni del caso, ad esempio una fideiussione a garanzia della pulizia di un sito. Se quest'ultima non è stata chiesta per l'occasione, ci sarebbe stata grande superficialità dell'amministrazione, con conseguenze gravi sulla conservazione di un bene storico che non doveva essere 'appaltato' al soggetto organizzatore. E la pulizia non poteva essere fatta dal Comune con personale adatto invece di lasciarla all'organizzatore stesso?”. “La piazza – ha sottolineato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – non era nelle migliori condizioni. Tuttavia penso che le responsabilità sulla sua manutenzione vengano da lontano. Se esiste una regola per chiedere una fideiussione a garanzia della pulizia di Piazza Grande a seguito di qualsiasi evento, il primo a cui dovremmo chiederla sarebbe la Fiera Antiquaria”. L'assessore Marcello Comanducci: “mi impegnerò a chiedere la pulizia dei siti la sera stessa della fine delle manifestazioni. Nel caso in questione è stata fatta la sera successiva e questo ha fatto sì che la piazza si presentasse in condizioni effettivamente precarie. Un pizzico di senso civico in più poteva essere dimostrato. Anche un servizio fotografico che mostri la condizione della piazza prima e dopo un evento potrebbe essere una soluzione per capire i danni effettivi provocati su pietre e mattonato”. Ancora Alessandro Caneschi: “il semaforo tra via Vittorio Veneto, via Arno e via del Trionfo è lampeggiante da settimane. L'incrocio è delicatissimo, con attraversi pedonali limitrofi. Rileviamo che mai una pattuglia della pm si è recata in loco per disciplinare il traffico”. Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini: “sono 13 giorni per la precisione, ho informato la società che gestisce l'illuminazione degli impianti semaforici. Ancora niente. Mi dicono che la centralina è datata e che non si trova più sul mercato. I ricambi arriveranno in giornata e domani il semaforo dovrebbe essere ripristinato. Detto questo, se la società si rivelerà inadempiente in termini contrattuali, ne trarrò le dovute conseguenze”. Ancora Alessandro Caneschi, sui decreti dirigenziali che hanno portato alla nomina degli attuali responsabili delle aree cultura e pianificazione. “Alla luce delle novità legislative, sono stati adottati con i profili di legittimità richiesti?”. L'assessore al personale Barbara Magi: “le selezioni si sono concluse prima dell'entrata in vigore delle ultime norme in materia. In ogni caso, queste ultime fanno salve le nostre determinazioni”. Ultima interrogazione di Alessandro Caneschi: “ho notato un ritardo nella pubblicazione degli atti all'albo pretorio on line delle delibere adottate dal Consiglio Comunale del 17 dicembre”. Il presidente dell'assemblea Alessio Mattesini: “le feste natalizie e il pensionamento del vecchio segretario hanno frenato le procedure. Ovviamente mi farò carico che in periodi ordinari non si verifichino ritardi”.

Francesco Romizi: “esiste una convenzione tra Comune di Arezzo, Sei Toscana, Confcommercio e Consorzio imballaggi e alluminio con il conseguente impegno dei ristoratori di consegnare ai clienti vaschette di alluminio dove collocare avanzi di cibo. Il consorzio si è impegnato a consegnare al Comune, 100.000 vaschette. Mi pare un modo ottimo per ridurre i rifiuti, alimentare la raccolta differenziata e portare benefici al portafoglio stesso delle persone. La distribuzione sarebbe a carico dell'Ascom ma le vaschette sono ancora ferme, abbandonate e polverose dentro i depositi e i magazzini comunali”. L'assessore all'ambiente Marco Sacchetti si è detto pronto a dare seguito a questo progetto. Francesco Romizi: “il Comune di Arezzo aveva dato disponibilità all'associazione sportiva Frassineto di creare un centro ricreativo in un terreno della polisportiva stessa. Il terreno dove realizzare il centro venne ceduto al Comune gratuitamente. Il 28 febbraio 2011 votammo favorevolmente l'acquisizione al patrimonio comunale di tale lotto. I limiti posti negli anni successivi alla possibilità di investimento agli enti locali hanno bloccato l'opera fino al 2015 quando l'amministrazione in carica allora sbloccò finalmente la situazione con l'individuazione di finanziamenti certi. Ora l'opera è scomparsa dal piano triennale delle opere pubbliche. I cittadini di Frassineto sono ancora senza risposta”. “Ci tengo a sottolineare un aspetto – ha replicato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – che l'opera non rientrava nelle priorità della precedente amministrazione fino al 2015. Poi in quell'anno, non a caso anno di elezioni, è stato sbloccato tutto. Comunque, ho manifestato perplessità a che la frazione abbia bisogno di un investimento delle portata di 400.000 euro. Mi sembrano troppi. Le scelte possono essere due: o ridimensionare il progetto o restituire il terreno ai vecchi proprietari. Decideremo nei prossimi mesi”. Anche il sindaco Alessandro Ghinelli è intervenuto sulla questione: “ho ricevuto i cittadini e non ho dato risposte evasive. Ho invece capito che nei loro confronti erano state fatte promesse a oggi non mantenute. Nel leggere il contratto tra Comune e polisportiva, si rileva che non esiste alcun impegno stringente per l'amministrazione di realizzare tale struttura aggregativa. Se poi c'è stata nei confronti degli abitanti di quella frazione un'assicurazione informale da parte di qualcuno circa la realizzazione del centro di aggregazione, non mi metto certo di traverso e cercherò di onorarla anche se non sono stato io a promettere il centro di aggregazione sociale ai cittadini. Diciamo che mi sono preso del tempo per capire e studiare la faccenda dal punto di vista delle effettive esigenze della frazione. La restituzione del terreno è ovviamente l'extrema ratio”. Ancora Francesco Romizi: “è veramente paradossale che quando esiste una manifestazione che riqualifica una piazza della città, a costo zero per l'amministrazione, con ricadute sociali importanti, sto parlando del mercatino delle pulci, questa Giunta mette dei paletti. Le ricadute socio-culturali dell'evento sono note, gli organizzatori hanno riempito pagine e pagine di resoconto. In occasione di un mercatino delle pulci venne anche fatto un dibattito dove tutti i candidati sindaci parlarono, Ghinelli stringevi le mani agli organizzatori. Un gesto fine a se stesso”. “Parto da una considerazione – ha rilevato l'assessore Lucia Tanti – ovvero che l'iniziativa è di pregio e che l'assessorato individuato come più 'prossimo' sia quello alle politiche sociali. Detto questo, anche un bar che apre in una periferia ha una ricaduta sociale ma non per questo non paga le tasse. Veniamo a cosa è successo: intanto in una prima riunione fra la sottoscritta e gli organizzatori, a settembre, arrivammo a una condivisione di sei iniziative all'anno, decidemmo di non tenere il mercatino delle pulci a dicembre, di saltare i mesi invernali, di darsi un calendario che prevedesse il mercatino un mese sì e un mese no oppure secondo una soluzione tipo tre più tre. Decidemmo anche che doveva essere individuata un'associazione o organizzata un'iniziativa possibilmente a ogni edizione per misurare la ricaduta sociale dell'evento. A cavallo tra fine 2015 e inizio 2016 c'è stata una serie di email per addivenire a un prossimo incontro il 25 gennaio 2016. In questa sede, gli organizzatori devono produrre la definizione precisa del calendario e degli eventi connessi. Su questa proposta precisa daremo certamente il patrocinio, ma siamo abituati a darlo sui progetti e non sul niente”. Ancora Francesco Romizi: “sette mesi senza posizioni organizzative mi paiono un ritardo incredibile. Al Comune, esistono solo i dirigenti, sotto di loro l'incertezza. La selezione messa in piedi per portare alle cosiddette p.o. non fa che allungare i tempi”. L'assessore al personale Barbara Magi: “per quanto riguarda i sette mesi, devo dire che quando si instaura una nuova amministrazione scattano tempi fisiologici. Il segretario generale è andato in pensione il 31 dicembre, il nuovo è entrato in carico il 4 gennaio, altro aspetto da tenere presente è che ci sono state le due selezioni per area pianificazione e cultura, con i rispettivi dirigenti arrivati il 30 dicembre. Adesso siamo in grado di concludere il percorso”. Ultima interrogazione di Francesco Romizi sul polo digitale: “considerato che tale progetto è importante per la riqualificazione dell'area dell'ex mercato ortofrutticolo e lo sviluppo di nuove imprese, che il primo lotto è stato finanziato, che solo nel mese di gennaio è stato presentato il bando per la realizzazione del primo lotto e che i lavori devono essere conclusi entro il 2016 per non perdere il finanziamento, perché si procede ad attivare il bando con una gara di appalto per la sola realizzazione e non anche per la gestione del polo? Tale soluzione rende difficile partecipare al bando stesso”. Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini: “inizialmente avevo intenzione di prevedere un bando unico di realizzazione e gestione per evitare di incorrere nel rischio di realizzare un'opera e successivamente non vederla gestita ma anche di vederci richiedere indietro finanziamenti regionali. In una seconda fase, valutata la difficoltà di pubblicare un bando unico, è stato determinato di scindere i due bandi, realizzazione e gestione, forte anche del fatto che il soggetto che si era dimostrato interessato alla gestione aveva rappresentato che così facendo avrebbe individuato con ogni probabilità anche imprese edili interessate alla realizzazione. Il bando avrà termine la prossima settimana. E ci sono i presupposti per portare a termine i lavori entro il 2016, con quattro squadre che lavoreranno contemporaneamente, quindi potrebbero essere conclusi in undici mesi. C'è anche una clausola di premialità per la conclusione dei lavori prima della scadenza. Ho comunque rappresentato l'importanza di realizzare l'opera per tre motivi: recupero dell'area, rilancio economico e nuova occupazione, utilizzo dei fondi regionali”.

Claudia Maurizi ha chiesto il perché sia così evidente lo stato di incuria di aree artigianali quali Pratacci, Tramarino, Maspino, San Zeno e Quarata: “oltre 900 imprese sono costrette a dare un'immagine precaria a causa di verde e strade in condizioni precarie. I turisti sono fondamentali ma anche i clienti di queste imprese meritano un biglietto da visita decoroso quando si recano nelle loro sedi”. “Il problema viene da lontano – ha replicato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – le buche nelle strade non si sono certo create in 6 mesi. La manutenzione avrà un capitolo specifico nel bilancio comunale, le risorse non saranno infinite perciò faremo una scala di priorità”.

Barbara Bennati ha rilevato il “malcontento di moltissimi aretini in merito alla non disponibilità di biglietti per gli spettacoli della stagione teatrale del Petrarca. Questa amministrazione sta facendo passi indietro sulla fruibilità culturale di luoghi e spettacoli. Dire, come ha fatto il sindaco, che dopo 10 anni di chiusura del teatro non era preventivabile una risposta massiccia dei cittadini a fronte di un'offerta culturale è una risposta inadeguata. Non è accettabile la soluzione di rimettere in vendita i soliti biglietti di avanzo. Non è una strategia culturale. Semmai sottende la volontà di creare un club ristretto. Perché si tiene allora aperta una biglietteria con una persona pagata? C'è una legge non scritta nel mondo dello spettacolo: dovrebbe essere lasciata metà dei posti disponibili in ogni occasione. La Giunta dovrebbe dotarsi di competenze culturali che diano programmazione e rivedano le attuali linee strategiche, inserendo repliche con giorni riservati agli abbonati e giorni liberi”. Analoga interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Francesco Romizi. Il sindaco Alessandro Ghinelli: “la determinazione di posti e prezzi è stata concordata con Fondazione Toscana Spettacolo. Se questo è il problema, mi riferisco al numero di posti, metteremo in vendita anche i posti posteriori dei palchi laterali con l'avvertenza che non sarà visibile bene lo spettacolo. Ho sentito parlare di leggi non scritte, dunque se sono tali non sono vincolanti. Abbiamo fatto questa scelta: cinquanta sono i posti riservati, per 25 autorità. È una mera riserva, non è un abbonamento: se non ne usufruiscono li rimettiamo in vendita, mi chiedo cosa dovremmo fare in alternativa. Non posso non rilevare che si tratta di una prima stagione teatrale dopo un decennio, la risposta della cittadinanza non era data per scontata, il senso delle mie parole sottolineava questo margine di dubbio. Mi è sembrato giuso riservare a chi era già abbonato al Mecenate la possibilità di rinnovare l'abbonamento. Sono stati così privilegiati 180 vecchi abbonati, tutti aretini. Così come gli altri abbonamenti sono stati sottoscritti da nostri concittadini. Altro che aretini esclusi dal teatro! Le repliche quest'anno non sono possibili, dato che la stagione teatrale è vincolata dagli impegni già presi dalle compagnie”. Ancora Barbara Bennati: “Il volume di affari del commercio abusivo è enorme. La precedente amministrazione lo contrastava efficacemente ma la strategia di questa qual è? Chiedo un ruolo capillare della polizia municipale per raccogliere le denunce delle associazioni di categoria. Occorrono segnali contro chi viene a lavorare in modo illegale”. L'assessore Marcello Comanducci: “lavoriamo su due fronti, il primo è quello di maggiori controlli in caso di apertura di nuove attività commerciali, il secondo sono i maggiori controlli sui nominativi tecnici forniti dalle attività commerciali stesse. Spesso il medesimo nominativo è utilizzato da più attività. Sul territorio: non siamo per le azioni spot ma per quelle continuative che stiamo definendo”.

Luciano Ralli: “Stoppe d’Arca, Staggiano, Cognaia, Poggiomondo: queste sono alcune delle località del comune di Arezzo che solo in questo mese di gennaio sono stata interessate da furti in abitazioni. La sicurezza era un tema caro alla destra quando era all’opposizione: adesso che è al governo, quali sarebbero i suoi impegni? Non intendiamo strumentalizzare la questione sicurezza, come altri hanno fatto in passato, ma chiediamo al sindaco quali iniziative intenda assumere nei confronti delle autorità di polizia per sollecitare un’intensificazione delle attività di prevenzione e controllo”. L'assessore Barbara Magi: “costante collaborazione con le forze dell'ordine, il rapinatore seriale dei distributori ad esempio è stato arrestato. Non solo Arezzo, ma la recrudescenza della criminalità è un dato nazionale, alimentato anche dall'immigrazione. Con le forze a disposizione non possiamo certo controllare tutto il territorio”.

Massimo Ricci: “il 30 dicembre 2015 si è svolta l'assemblea dell'Ato Toscana Sud, con 9 punti all'ordine del giorno. La quota di partecipazione di Arezzo è il 13,68%, all'assemblea era presente l'assessore Alberto Merelli che si è sempre astenuto senza dare motivazioni sui punti in questione. Anche su quello che riguardava il futuro dell'impianto di San Zeno. Chiedo le motivazioni di questa mancata presa di posizione. Questa amministrazione ha un'idea di come gestire i rifiuti, dal piano interprovinciale all'eventuale raddoppio dell'inceneritore?”. L'assessore Marco Sacchetti: “è nostra intenzione portare all'approvazione il piano interprovinciale, dipende anche dalle altre due province ovviamente, per avere uno strumento adeguato con il quale contrattare con il gestore”. L'assessore Alberto Merelli: “l'assemblea Ato è uno degli organismi più particolare a cui possiamo partecipare. Ci sono 106 Comune senza alcuna attinenza l'uno con l'altro. Ci sono differenze enormi, ad esempio fra Comuni con impianto, Comuni limitrofi a essi, Comuni privi di impianto. L'Ato inoltre in genere non fornisce documentazione adeguata per esprimere un voto consapevole. Sul bilancio, per dire, gli atti mi sono stati trasmessi la mattina stessa. Non avevo la minima cognizione di cosa andavo a votare. Siccome questa amministrazione ha il vantaggio di non dover rispondere ad alcuna indicazione di segreterie di partito, io in questi casi mi astengo. Sul problema dei vecchi crediti Tia, comunque, è in agenda un incontro proprio con Ato: essi impatteranno sulla Tari da chiedere ai cittadini nei prossimi anni”. Il sindaco Alessandro Ghinelli: “riguardo all'inceneritore siamo d'accordo non con il raddoppio ma con il passaggio dalle 44mila tonnellate all'anno incenerite alle 55mila, con una modifica tecnica adeguata. Ancora oggi non sappiamo se l'inceneritore di San Zeno farà parte del piano di smaltimento di Ato Toscana Sud. In merito alla politica sui rifiuti, il Comune di Arezzo si pone sempre in una posizione antitetica rispetto alla maggior parte degli altri e per quanto riguarda le tariffe l'obiettivo è quello di ridurle”. Massimo Ricci ha infine chiesto quali azioni siano state prese dal Comune di Arezzo a tutela dei risparmiatori di Banca Etruria anche a seguito dell'approvazione dell'atto di indirizzo approvato nell'ultimo Consiglio Comunale. “Rispetto al 17 dicembre – ha sottolineato il sindaco Alessandro Ghinelli – ho studiato nel dettaglio il tipo di provvedimento da adottare, resto ancorato alla mia iniziale posizione espressa nella lettera al Capo dello Stato. Mi è stato riferito che è stata letta e notata anche da alcuni parlamentari: insomma, l'aumento della percentuale dei crediti sofferenti da mettere in vendita, che auspicavo e che auspico, è una posizione che sta ottenendo consensi. Convocherò i parlamentari del territorio per una linea condivisa. Il problema della città non sono comunque solo i subordinati che coinvolgono oltre 4.000 famiglie, ma la permanenza sul territorio di una Nuova Banca Etruria che possa davvero aiutare la classe imprenditoriale aretina a crescere”. “Lo scenario – ha aggiunto l'assessore Alberto Merelli – sarebbe modificato se venisse dichiarato lo stato di insolvenza. Fino a quel momento è difficile per un'amministrazione comunale valutare il da farsi”.

Donato Caporali: “dobbiamo pensare alla tutela della popolazione interessata dalla variante che va dal Piscinale a San Zeno, informandola con dibattiti pubblici fin da ora. Una cattedrale nel deserto pensata quando esistevano flussi di traffico diversi dall'attuale”. Il sindaco Alessandro Ghinelli: “questa non è tanto la 'variantina' di Case Nuove di Ceciliano, ma la cosiddetta variante alla 71, una scelta urbanistica già fatta, è rimasto semmai un punto di delicatezza progettuale relativo all'attraversamento dell'abitato di Quarata. Riaprire, oggi, il dibattito se e quando fare tale variante mi pare improprio”.

Venerdì, 1 Gennaio, 2016