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Consiglio Comunale 20 dicembre 2021 / il bilancio

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“Bilancio e documento unico di programmazione sono strettamente connessi. Quelli che presentiamo in data odierna si pongono in coerenza a quanto deliberato negli anni precedenti e alle strategie già individuate, che fanno riferimento in ultima istanza al programma elettorale. I capitoli qualificanti restano ‘La città di tutti e di ciascuno’ che ha visto la nascita della Fondazione Arezzo Comunità come elemento di principale innovazione e nell’ambito del quale implementeremo ogni voce riguardante il sociale. ‘La città della crescita sostenibile’ dove rientrano il turismo e l’auditorium quale valore immobiliare acquisito dal Comune; i rifiuti, per i quali dovremo scegliere se mantenere la Tari nella sua attuale accezione prettamente tributaria oppure optare per le alternative della tariffa puntuale o del corrispettivo puntuale; il Pnrr per il quale ci sono interventi individuati dall’amministrazione comunale, dalle scuole ai due progetti già compresi nel Pinqua come il centro per l’impiego. Esiste una programmazione per gestire efficientemente questa importante scommessa e lo faremo anche grazie all’assunzione di otto nuove figure a tempo determinato per tre anni. I risultati conseguiti nell’ambito dell’area strategica ‘La città della cultura come capitale’ sono sotto gli occhi di tutti e proseguiremo lungo il percorso intrapreso. Il cosiddetto Terzo Luogo sarà sicuramente un elemento di cambiamento importante, perfino nelle abitudini cittadine. Per ‘La città europea, resiliente e innovativa’ e ‘La città del benessere’, dalla sanità all’emergenza abitativa, continueremo ad attivarci con il consueto impegno. Se questa è la traiettoria in cui andremo a operare, vediamo le fonti di finanziamento di questi obiettivi: le spese correnti quotano 91 milioni di euro di cui 6.689.000 corrispondono alle risorse accantonate nel fondo crediti di dubbia esigibilità che raggiunge così i 46.000.000 di euro, a significare che l’amministrazione è sempre molto attenta a mantenere in sicurezza il proprio bilancio. 35 milioni, un importo particolarmente significativo, andranno a finanziare opere pubbliche. 5.400.000 euro corrisponderanno ai nuovi mutui per il 2022 finalizzati al centro per l’impiego, ai lavori al parco Pertini, al riassetto idraulico. Nel 2023 i nuovi mutui saranno pari a 600.000 euro per la scuola Margaritone e altri edifici scolastici. Senza che questo comporti un incremento dell’esposizione debitoria. Per quanto riguarda le entrate fiscali, nel 2022 sono previste per un importo di 50 milioni: la voce principale resta l’Imu, pari a 22 milioni e mezzo, e a seguire l’addizionale comunale. In merito a quest’ultima, il paventato calo del gettito a seguito della pandemia non si è concretizzato. Allineati al 2021 sono gli importi delle entrate extratributarie, di cui 7 milioni e mezzo per la vendita di beni e a seguire i circa 5 milioni per le violazioni al codice della strada, e i dividendi delle partecipate. Nel 2022 non beneficeremo di voci di natura straordinaria come le contribuzioni statali legate all’emergenza sanitaria”.

“Il Dup è un documento corposo – ha rilevato Luciano Ralli – in cui la parte normativa prevale su quella progettuale mentre, come opposizione, vorremmo che alcuni aspetti venissero meglio esplicitati. Viene introdotto un capitolo riguardante il Pnrr ma ci sono anche previsioni che scompaiono. Potrei citare, come esempio, il disegno originario di due fondazioni quando poi ne è stata fatta una. Si parla di alcune assunzioni straordinarie per il Pnrr ma non è chiaro quali siano quelle per il funzionamento ordinario degli uffici. Seguendo l’assessore notiamo che le entrate seguono un andamento stabile rispetto agli scorsi anni ma sulle alienazioni si mira sempre a cifre molto alte. La vera differenza è dunque rappresentata dalle uscite in conto capitale: 14 milioni in più rispetto alla media degli anni passati. Secondo me perché finora le risorse non sono state spese e qualche ritardo c’è stato, basta fare un giro per la città o andare in via Fiorentina per rendersene conto. Se non sbaglio, nel 2019 è stato acceso un mutuo di circa 6 milioni: quei soldi dove sono stati impegnati? L’amministrazione non prevede di esternalizzare servizi: mi piacerebbe avere una rassicurazione”.

Marco Donati: “partendo proprio dalle considerazioni finali di Ralli, per fare i progetti servono figure in organico. Sento l’assessore Carlettini parlare tantissimo di animali ma non molto di personale. Le competenze interne saranno decisive nella progettualità e di conseguenza per vincere i bandi. L’Europa oggi è benigna perché elargisce risorse quando in un recente passato alcune forze politiche di maggioranza la giudicavano diversamente. Mi aspettavo che nel Dup fosse esplicitata la scelta sulla tariffa dei rifiuti mentre tutto resta in sospeso”.

Per Valentina Vaccari “l’aggiornamento odierno non evidenzia una progettualità spiccata sul Pnrr. Si parla di una cabina di regia e di un gruppo di lavoro: chi li compone? Altri aspetti poco chiari sono il sostegno al turismo museale, un aumento delle risorse per gli ordini d’istruzione non universitari o per interventi sul sociale. Si parla di cifre importanti ma senza entrare nei dettagli mentre a noi preme tenere alta l’attenzione su una città inclusiva e sui cittadini del domani. Sui dipendenti notiamo inoltre che mentre alcuni servizi conoscono un aumento in termini numerici per altri è previsto un decremento di personale. Poi si parla di potenziamento dello spazio famiglia 2.0: però il termine ‘potenziamento’ ci risulta stonato visto che a oggi quel servizio è letteralmente svuotato”.

Roberto Bardelli: “nel Dup emerge il disegno di valorizzazione del nuovo oro di Arezzo: turismo e cultura. Sulla sostenibilità, rendiamoci conto semmai che non sarà facile tradurla concretamente in tempi rapidi. Tuttavia è un bene che prosegua il rinnovamento della città e lancio l’idea di un museo degli strumenti musicali a palazzo Carbonati, sarebbe un unicum a livello mondiale”.

Francesco Romizi: “vorrei fare un invito al sindaco: entri in ballo invece di isolarsi dai lavori del Consiglio Comunale. Almeno sul Dup. Sarebbe interessante che l’aula fosse informata non solo su tante belle parole ma sulle strategie: come non condividere, ad esempio, il coinvolgimento dei Cas nella tenuta della socialità, la carta unica per le persone fragili, la cultura come formazione e coesione? Ma poi come si declinano questi obiettivi? A Livorno, il sindaco ha già presentato alla città i progetti del Pnrr, ad Arezzo non si fa cenno a percorsi partecipativi di questo tipo”.

Donato Caporali: “un tema che meritava un diverso inquadramento è quello del Pnrr. È riportato come un capitolo frazionato in tante voci che ritroviamo presenti in altre pagine del documento che, di conseguenza, è ripetitivo. Sulle azioni previste per l’ambiente, invece, le risorse sono talmente ridotte che danno la misura della loro natura meramente enunciativa”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “la nostra capacità di produrre ricchezza si è storicamente basata sul sistema manifatturiero. L’amministrazione ha voluto affiancare a questo modello di crescita la vocazione culturale e turistica. Rispetto ai temi posti dalla grande frequentazione, che registriamo da novembre, di persone provenienti da tutta Italia, l’avere superato le aspettative ha generato una serie di problemi di cui ci faremo carico per le prossime occasioni, dai servizi igienici ai parcheggi. Poi ci sono aspetti ulteriori che trascendono le competenze comunali e richiedono scelte di altri livelli di governo. Mi riferisco, ad esempio, alle infrastrutture e all’offerta museale unificata e al biglietto unico. Sul Pnrr, il quadro non è ancora chiaro: non conosciamo ancora gli strumenti attraverso i quali arriveranno le risorse, si parla di bandi, ma alcuni sono usciti e altri no, o di acquisizioni di personale, ma non si capisce lo schema attraverso il quale queste nuove unità dovrebbero agire e lavorare. E vengo a due temi strategici a me cari. Sulla Fondazione Guido d’Arezzo rivendico un fatto: sono numerose le azioni e le iniziative a livello culturale pensate e realizzate non come eventi in sé e per sé ma finalizzate alla crescita complessiva della città. Inoltre, questa amministrazione ha cominciato a pensare alla transizione ecologica prima del Pnrr. Tutto quanto è in suo potere viene portato avanti per conseguire un livello inferiore di emissioni, non certo perché è la moda del momento ma per il senso di responsabilità che ci contraddistingue e per permettere al territorio di beneficare delle risorse che il governo mette a disposizione”.

Scelgo Arezzo ha poi presentato alcuni emendamenti al bilancio per complessivi 180.000 euro con cui ha chiesto di dirottare risorse dalla Fondazione Guido d’Arezzo alla manutenzione delle strade e del verde pubblico, a opere mirate a vantaggio dei quartieri della cintura urbana e delle frazioni, all’implementazione del sistema di video-sorveglianza, a investimenti sulla digitalizzazione in vista di servizi più efficienti per cittadini e imprese. “Questa operazione – ha sottolineato Marco Donati – nasce da una carenza che secondo noi caratterizza l’amministrazione: la nascita di tre fondazioni. Abbiamo richiesto in più occasioni che la loro spesa venga qualificata. Per esempio, la Fondazione Arezzo InTour finanzia operazioni editoriali o le guide turistiche: vorremmo avere un report di queste spese. O ancora su quella per l’acquisto del programma di valutazione delle presenze turistiche. Mai come in questo momento non esiste un rapporto tra le risorse destinate alla cultura e la qualità degli eventi culturali. Ci sono quartieri ed esercizi che comunque soffrono molto, specie quelli fuori dal centro. Facciamo appello ai partiti di maggioranza perché prendano in considerazione le nostre proposte, dettate dalla volontà di fornire ai cittadini risposte sempre più puntuali”.

Valentina Sileno ha chiesto chiarimenti sulle entrate: “se si verificherà un’esternalizzazione della gestione della Tari, questo costo sarà ribaltato sui cittadini nel 2022? Entrando nello specifico dei tre emendamenti, con il primo chiediamo che 40.000 euro siano spostati dalla Fondazione Guido d’Arezzo alla tutela e valorizzazione ambientale, per la manutenzione del verde e aree giochi per bambini. Con il secondo chiediamo che 40.000 euro siano spostati dalla Fondazione Guido d’Arezzo al servizio statistica e sistemi informatici per implementare la digitalizzazione. Con il terzo chiediamo che 100.000 euro siano spostati dalla Fondazione Guido d’Arezzo a viabilità, infrastrutture stradali e video-sorveglianza”.

“Mi pare – ha sottolineato Simon Pietro Palazzo – che nella fase precedente della discussione siano state sollevate critiche alla gestione culturale e adesso si vogliono sottrarre alla stessa delle risorse”.

Francesco Romizi ha fatto propria la filosofia e il contenuto degli emendamenti di Scelgo Arezzo “non certo per sminuire l’importanza in sé della cultura per ma il modo in cui la fondazione ha gestito le risorse economiche che le sono destinate. Penso al Raro Festival. Aggiungo un’altra considerazione: i proventi della tassa di soggiorno vengono totalmente destinati alla Fondazione InTour. È opportuno quando altre voci di spesa, come la gestione di Fortezza e auditorium, ricadono sulla Fondazione Guido d’Arezzo”? Stessa condivisione è stata espressa da Michele Menchetti.

Roberto Cucciniello: “non possiamo esimerci dall’individuare i servizi essenziali a cui destinare le risorse del bilancio. Trovo dunque che il documento sia caratterizzato da un opportuno equilibrio: le maggiori somme, in un quadro macro-economico, sono destinate ai servizi imprescindibili mentre alla cultura il 3%. Non proprio un importo così esagerato. Nel 2022 vanno alla fondazione 844.000 euro circa, che non raggiungono l’1% del quadro aggregato. Non vedo dunque le ragioni per diminuire ulteriormente tale cifra. Sul Pnrr, sarà importante avere progetti buoni ma soprattutto realizzabili, senza voli pindarici. Solo in questo modo faremo il bene del territorio”.

Ilaria Pugi: “l’invito che faccio ai consiglieri comunali di Scelgo Arezzo è quello di partecipare alle riunioni della commissione consiliare che presiedo per ascoltare i progetti delle fondazioni dalla viva voce dei loro presidenti”.

Nella sua replica l’assessore Alberto Merelli ha ricordato innanzitutto “che è stata presa nota dei rilievi del consigliere comunale Valentina Vaccari e le saranno forniti i necessari chiarimenti. Nel 2019 in effetti sono stati contratti mutui per 7 milioni di euro circa in sostituzione del bando periferie che tardava e poter così procedere con la fase esecutiva delle opere. Di questi, circa 4.200.000 euro sono stati già utilizzati, la differenza è costituita da risorse in corso d’impiego. Per quanto riguarda l’esternalizzazione dei servizi, non è prevista nel triennio 2022/2024. Effettivamente l’imposta di soggiorno è normativamente destinata all’attività turistica e quindi nel Comune di Arezzo va alla fondazione deputata a questo ambito. Sulla Fondazione Guido d’Arezzo, la premessa è che non è facile valutare il beneficio di un investimento in cultura: ma se addiveniamo a una definizione di ‘cultura’ quale insieme di arte, costumi, tradizioni, valori e morale che rendono una comunità omogenea e cosciente di appartenervi, in questa accezione riteniamo che gli investimenti della Fondazione Guido d’Arezzo vadano nella giusta direzione”.

Ancora il sindaco Alessandro Ghinelli ha replicato con una frase di Winston Churchill. “Allo statista inglese fu chiesto di ridurre i fondi per la cultura a favore di quelli destinati all’impegno bellico. E lui rispose: ma se facessi così, noi per cosa combatteremmo”?

Emendamenti respinti e bilancio approvato con 18 voti favorevoli e 12 contrari.

Lunedì, 20 Dicembre, 2021