Tu sei qui

Consiglio Comunale 13 febbraio 2014

Share button

Le pratiche urbanistiche

È venuto a mancare ancora oggi il numero legale sul Piano di recupero ambientale nel triangolo delle cave sul quale si era svolta la discussione nell’ultima seduta e già al momento di quel voto era venuto meno. La vicenda aveva portato a vari interventi contrari alla proposta di delibera (http://www.comune.arezzo.it/ufficio-stampa/sala-stampa-comunicati/consiglio-comunale-31-gennaio-pratiche-urbanistiche), polemiche che sono proseguite prima con richieste di rinvio della pratica da parte di Daniele Farsetti, Marco Tulli, Roberto Barone, Roberto Bardelli e Luigi Lucherini, la richiesta di un nuovo esame congiunto da parte di commissione assetto del territorio e commissione sanità da parte del consigliere Rodolfo Rossi per il quale “il dibattito culturale sul tema deve semmai aumentare”. Matteo Bracciali ha rivendicato che il Pd “non è certo il partito dell'inquinamento”. “Anche a seguito delle interrogazioni di stamani - ha dichiarato il Sindaco Giuseppe Fanfani - mi impegno a chiedere ad Arpat e agli uffici comunali tutti i dati sui terreni e faremo ingiunzioni precise di ripristino per ogni terreno interessato da inquinamento. Questa pratica tuttavia dà una duplice risposta: all'esigenza di un'azienda e all'esigenza più generale di recupero ambientale. Da quando è in carica il sottoscritto, ricordo peraltro non è stato autorizzato lo scavo di un metro quadrato”. Alla richiesta di ritiro il vicesindaco Stefano Gasperini aveva risposto negativamente “perché nessun obbligo di ripristino gravava su chi richiede l'autorizzazione a questo scavo. E invece un'area significativa verrà recuperata sfruttando un'escavazione di appena 5.000 metri quadrati. Una pratica peraltro del 2012 arriva a conclusione nel 2014. Mi pare che non siamo mancati i momenti di approfondimento Ricordiamo che il piano prevede, a fronte di una richiesta di una ditta di estrazione di potersi dotare di un’area estrattiva di 5.283 metri quadrati, prossima all’impianto di lavorazione degli inerti, la garanzia della riqualificazione ambientale di altri terreni circostanti, nel progetto pari a 59.000 metri quadrati, dalla esaurita potenzialità estrattiva e che verranno ricondotti all’uso agricolo originario”.

Dopo la risposta di Gasperini, Daniele Farsetti ha posto la questione sospensiva della pratica sulla quale si sono espressi favorevolmente Alessandro Ghinelli, Roberto Barone e Luigi Scatizzi e anche questa era stata respinta con 13 favorevoli e 15 contrari. A quel punto Farsetti ha chiesto la verifica del numero legale. La maggioranza disponeva di 15 consiglieri e alla doppia verifica di Luciano Ralli non si è raggiunto il quorum.

 

Sabato, 1 Febbraio, 2014