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Il Comune di Arezzo sul tetto che non scotta

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Partecipazione al progetto europeo per tetti e strade “cool”: risparmio economico e difesa dell’ambiente

Il progetto si chiama MAIN e cioè MAteriaux INtelligents. Il Comune di Arezzo ne sarà protagonista con la scuola Europea dei Mestieri e con altre città di Italia, Spagna, Francia e Grecia. Gli assessori Stefania Magi e Paolo Fulini hanno partecipato all’incontro di presentazione che si è svolto a Modena presso il dipartimento d’ingegneria Enzo Ferrari dell’Università.

 

Il progetto MAIN è finanziato dal Programma MED dell’Unione Europea ed è destinato a favorire la diffusione dei materiali “cool” attraverso la costituzione di “isole territoriali” collocate in diverse regioni di paesi europei, nelle quali legislatori, progettisti, costruttori, artigiani e produttori concorrono alla formazione della conoscenza, alla sua dimostrazione in opera e al potenziamento dell’apparato normativo.

 

Attualmente nell’Europa meridionale e centrale i rivestimenti delle superfici edili sono spesso caratterizzati da una limitata capacità di riflettere l'irradiazione solare e questo determina il surriscaldamento estivo degli edifici e delle aree urbane nel loro complesso. Quindi un problema di particolare rilevanza economica e sociale. Un problema che può essere affrontato adottando materiali edili “intelligenti”, dotati di finiture superficiali di tipo “cool roof” e "cool color”.

 

Nel corso del simposio di Modena sono state quindi presentate queste nuove tipologie di materiali.

Un cool roof, in italiano “tetto freddo”, è contraddistinto da un valore elevato dell’albedo, cioè della capacità di riflettere l’irradiazione solare incidente, combinato con un elevato valore dell’emissività nell’infrarosso, che consente al tetto di restituire all’atmosfera, mediante irraggiamento termico, la maggior parte della frazione assorbita dell’irradiazione solare. Un cool roof – come indicato dagli studi dell’Università di Modena - può essere ottenuto applicando alla superficie del tetto uno strato di ricoprimento superficiale esterno con colore molto chiaro, preferibilmente bianco, e con carattere non metallico. Un tipo di copertura con queste proprietà può fornire una soluzione sia al problema del surriscaldamento estivo degli edifici, con i suoi negativi effetti sul benessere termoclimatico, sia al correlato problema dell’isola di calore urbana, l’aumento di temperatura rispetto alle campagne circostanti che in estate caratterizza le aree altamente urbanizzate.

 

Quanto ai cool pavements, l’utilizzo di materiali con proprietà differenti rispetto a quelle di asfalto e calcestruzzo (i materiali tipicamente utilizzati) può garantire temperature superficiali inferiori e una minor quota di calore immagazzinato. Questi obiettivi possono essere raggiunti attraverso l’utilizzo di cool pavements, pavimentazioni che riflettono una maggior percentuale della radiazione solare e possono essere permeabili.

 

“Nelle prossime settimane – annunciano gli assessori Stefania Magi e Paolo Fulini – perfezioneremo i dettagli operativi del progetto. Riteniamo importante percorrere ogni strada che ci porti all’utilizzazione di finanziamenti europei destinati a migliorare la qualità ambientale e quindi la qualità della vita dei cittadini. Pensiamo anche ad iniziative che determinino un uso più corretto dell’energia. Ad esempio la riduzione dell’uso di aria condizionata con maggior benessere e minor consumo, quindi minore emissione gas ad effetto serra verso l'obiettivo europeo di riduzione del 20% entro il 2020”.

Sabato, 1 Giugno, 2013