Proposta di legge di iniziativa popolare per permettere a chi è all’estero per motivi di studio o di lavoro di votare senza sostenere i costi per il rientro nel Comune dove è ubicato il seggio elettorale: riguarda studenti Erasmus, stagisti, tirocinanti, ricercatori che tecnicamente non sono “italiani residenti all’estero”, questi ultimi ammessi al voto nel paese di residenza.
La proposta intende consentire ai suddetti soggetti di votare per europee, politiche e regionali in ambasciate e consolati: l’istituto di democrazia diretta, disciplinato dalla Costituzione e da una legge ordinaria del 1970, prevede per le leggi a carattere nazionale almeno 50.000 firme. Raggiunto tale traguardo, il progetto va presentato a uno dei presidenti delle due Camere, il quale lo trasmette al ramo del Parlamento di competenza.
“Arezzo è la prima città toscana che formalmente sostiene e avvia la raccolta firme – ha ricordato l'assessore Francesco Romizi. Siamo l'unico paese in Europa che non permette ai giovani l'esercizio di questo diritto. Ricordo che l'astensionismo sta raggiungendo livelli preoccupanti. I moduli per le firme dei cittadini sono all'Informagiovani, Infopoint Giovanisì, in Piazza Sant'Agostino, allestiremo anche tavoli in varie occasioni in punti della città a cominciare da sabato pomeriggio”.
L'iniziativa è di Erasmus Student Network Italia: “ESN – ha dichiarato Emanuele Scamardella, il responsabile territoriale dell'associazione – è una delle più grandi associazioni studentesche europee senza scopo di lucro, che si pone l'obiettivo di promuovere e favorire la mobilità studentesca in ambito universitario. Nata il 22 ottobre 1994, è oggi presente in 50 atenei sparsi su tutto il territorio. Adesso ha deciso di richiamare l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica su quella 'Generazione Erasmus' tanto citata ma troppo spesso dimenticata. A seguito delle elezioni europee dello scorso 25 maggio e il conseguente semestre italiano di presidenza europea è nata forte più che mai l'esigenza di stimolare i giovani a partecipare maggiormente al processo decisionale. Inoltre abbiamo pensato di evidenziare agli occhi delle istituzioni l'importanza di incentivare gli stessi cittadini più giovani, momentaneamente all'estero, ad esercitare agevolmente il proprio diritto di voto. Vorrei infine ricordare che l’iniziativa è partita con il progetto Giovanisì, grazie al quale sono potuto entrare in contatto con il presidente della regione Enrico Rossi che si è dimostrato subito disponibile a supportarci”.
La proposta è stata depositata il 9 settembre scorso presso la Corte di Cassazione.