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“Chi siete? cosa portate? Ma quanti siete? Un fiorino!”

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“Chi siete? cosa portate? Ma quanti siete? Un fiorino!”

Nel apprendere la notizia delle nuove regole per la ZTL di Arezzo mi è tornata in mente la celebre scena del film “Non ci resta che piangere” con il mitico duo Benigni/Troisi alle prese con il gabelliere di turno. La gabella d’ingresso in città era, nel 1400 quasi Millecinque, uno dei modi più abietti per spremere la popolazione e far ingrassare le casse dei Comuni. Eppure ancora oggi, incredibile ma vero, nell’anno domini 2014, la Giunta Comunale continua questa deprecabile usanza, tassando appunto gli abitanti del centro storico responsabili agli occhi dell’amministrazione di viverci.

La nuova disciplina dei permessi auto, messa nero su bianco da un’ordinanza del dicembre scorso, è un balzello e una discriminazione economica: se uno ha i soldi se ne frega di quanto costano uno, due e tre permessi, ne potrebbe pagare anche il doppio. Ma un disoccupato abitante in centro storico dove lo volete costringere a parcheggiare? All’Ipercoop?

Mi vengono in mente tutte le belle parole che si sono sprecate da più parti per far rinascere il centro di Arezzo e per fermarne l’abbandono e il declino ma trovo quanto mai assurdo che una persona debba pagare per andare in casa propria. Ecco che tutto torna e come nel titolo del film “Non ci resta che piangere”! E ovviamente pagare.

Mercoledì, 1 Gennaio, 2014