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Certificati anagrafici e di stato civile

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Le Pubbliche Amministrazioni devono acquisire d’ufficio le informazioni richieste ai cittadini

Importanti novità per i cittadini che si rivolgono allo Sportello Unico dopo l’approvazione della legge di stabilità 2012, che contiene una nuova disciplina in materia di rilascio delle certificazioni.
A partire dal 1° gennaio 2012 i certificati dal Comune (come quelli anagrafici e di stato civile) hanno validità solo tra privati. Le pubbliche amministrazioni devono acquisire d’ufficio le informazioni richieste al cittadino ed è vietata la presentazione di certificati ai loro organi. Si tratta della cosiddetta “decertificazione”.
Attenzione alla dicitura sui certificati. In essi deve comparire la seguente frase: “Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”.
Non è superfluo a questo punto ribadire che cosa la legge individua come Pubblica Amministrazione: ovviamente le amministrazioni dello Stato (dall’Agenzia delle Entrate alle Prefetture) ma anche gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende e le amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo (INPS ed enti di previdenza), le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di Commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, privati gestori di pubblici servizi e, per espressa disposizione, il CONI.
I Servizi demografici del Comune di Arezzo, che assicurano quotidianamente sia l’erogazione dei certificati ai cittadini tramite lo Sportello Unico, sia la trasmissione di dati e informazioni ai soggetti abilitati all’accesso agli archivi anagrafici, di stato civile ed elettorale, hanno già disposto l’applicazione della nuova normativa. Le Pubbliche Amministrazione che intendono accedere ai dati in possesso del Comune devono chiederli d’ufficio, cioè direttamente, oppure avvalersi di autocertificazioni o dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà fornite dagli interessati. Entro breve tempo i soggetti abilitati alla consultazione diretta della banca dati anagrafica potranno farlo attraverso un collegamento telematico, dopo aver stipulato con il Comune una convenzione, in modo da garantire il rispetto della normativa in materia di trattamento dei dati, l’inviolabilità degli archivi, le condizioni di sicurezza nella trasmissione delle informazioni stesse.
Altre informazioni sull’argomento sono consultabili nel sito web comunale.

Domenica, 1 Gennaio, 2012