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Centri di aggregazione sociale, ripartono le iniziative su sanità e sicurezza. In arrivo il "tutor civico" per fare da raccordo con l'amministrazione comunale

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Lucia Tanti: "saranno sempre più spazi di informazione, partecipazione e amministrazione a km zero. Contraria a chi ne vuole fare satelliti di partito o piccoli consigli comunali di non eletti"

"Superato definitivamente il covid è tempo per i centri di aggregazione sociale di riprendere la loro strada come punti di diffusione e informazione per i cittadini di Arezzo su temi centrali come la salute, la prevenzione, la sanità, la sicurezza sociale, la lotta alle truffe e il tema legato al risparmio e al rapporto con le banche. Da qui una calendarizzazione proposta a tutti i 23 centri e che l'amministrazione comunale ha costruito in collaborazione con la Polizia Municipale, la Asl e la Banca d'Italia su questioni che sono all'ordine del giorno e che interessano tutti gli aretini. Ogni centro si trasformerà in un luogo d'informazione e divulgazione e sarà quindi una sorta di spazio civico di confronto tra cittadini e istituzioni. Ma non solo: la vera novità è la nascita del 'tutor civico' e cioè di una figura, dipendente del Comune di Arezzo e incardinato nel settore delle politiche di coesione sociale, che sarà il riferimento per i centri e anche il punto di connessione tra i cittadini e l'amministrazione: una sorta di facilitatore che metterà in pratica quelle azioni perchè il rapporto sia sempre più all'insegna del km zero.
Si trata di una sperimentazione che vuol rafforzare i centri di aggregazione come spazi di cittadinanza e come cinghia di trasmissione tra cittadini e istituzioni. Questa è la funzione che per me hanno i centri e che intendo rafforzare sempre di più. Sono invece contraria a chi vorrebbe trasformare, o far tornare in alcuni casi, queste esperienze a un passato dove, per tradizione, una parte politica ne faceva quasi una casa propria. Né è possibile pensare di trasformare questi luoghi in consigli comunali di quartiere non eletti. Se è legittimo, e io sono tra questi, rimpiangere le circoscrizioni e spingere perché oltre alla elezione diretta delle province tornino i consigli di circoscrizione, non è legittimo 'giocare' alla rappresentanza in contesti che non hanno l'avallo elettorale o il mandato popolare. I Cas oggi sono dei luoghi importanti da riempire di contenuti ma non possiamo inventarci di farli diventare consiglini comunali di non eletti”.
 

Venerdì, 3 Marzo, 2023