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La Cella: nessun pericolo eternit dopo la "bonifica" del 2007

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E Aisa fornisce il kit ai cittadini per la rimozione di eternit dalle abitazioni

Nell’area della Cella che ospitava il vecchio impianto di incenerimento dei rifiuti di Arezzo, non ci sono né rifiuti pericolosi né, tantomeno, pericoli derivanti dalla presenza di eternit.

Aisa ricorda che una parte della copertura del deposito dei mezzi alla Cella era in eternit (cemento amianto in matrice compatta), come anche una parte della copertura della struttura del vecchio inceneritore. Il 19 gennaio 2007 il Consiglio di amministrazione finanziò la rimozione e la messa in sicurezza della struttura con un investimento di oltre 60mila euro. Fu previsto di rimuovere il manufatto della tettoia del reparto mezzi e di incapsulare la parte del tetto del vecchio impianto. Quest’ultima soluzione è una delle possibilità che la legge prevede in caso di amianto in matrice cementizia. Con l’incapsulamento si elimina il pericolo di rilascio della pericolosa fibra.

 I lavori iniziarono il 2 aprile 2007 e furono conclusi nel luglio dello stesso anno. Nel mese di maggio venne eliminata la tettoia mentre l’incapsulamento fu terminato nel luglio 2007.

 Dal 2007 quindi non esiste più alcun pericolo derivante dalla copertura perché questa è stata sostituita da lamiera zincata. E nessun pericolo nemmeno dalla copertura del vecchio inceneritore perché è stata incapsulata. I monitoraggi effettuati come previsto dalla normativa non hanno evidenziato presenza di fibre.

 Ma l’attività di Aisa non si ferma qui. L’azienda ha infatti da tempo attivato  un servizio per la rimozione di manufatti in amianto provenienti da civili abitazioni. E’ dedicato alle utenze domestiche che hanno necessità di rimuovere e smaltire piccoli manufatti contenenti amianto in matrice cementizia e quindi tettoie, tubi, comignoli, rifugi per gli animali, serbatoi ecc.

 E ad oggi sono oltre 250 le famiglie che hanno potuto utilizzare questo servizio. Ai cittadini viene fornito da Aisa un kit a pagamento dal costo di 40 euro (tute, maschere, guanti, prodotto e big bag) con il quale l’utente può preparare il proprio manufatto per la rimozione, il trasporto e la consegna ad Aisa in un giorno prestabilito. Tutte le operazioni sono direttamente seguite da un tecnico o dall’ispettore ambientale dell’azienda senza mai lasciare il cittadino solo con il problema. Basta compilare un modulo allo Sportello Unico del Comune e poi si viene chiamati, istruiti e assistiti sino alla consegna del manufatto in questione.

Il tutto costa 40 euro e così ci si può facilmente sbarazzare di un manufatto, ad esempio un serbatoio da 1000 litri il cui costo di rimozione se affidato a ditta specializzata arriva a costare sino a 800 euro. Lastre di copertura fino a 20 metri, serbatoio fino a 1000 litri, canne fumarie, cappe e rifugi per animali in eternit non sono più un problema e non sono più abbandonati.

Sul sito www-aisaspa.it sono indicati i numeri di telefono sia dell’ispettore che del tecnico a disposizione dei cittadini.

Mercoledì, 1 Febbraio, 2012