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“Casa dell’Energia: che farsene?”

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Dichiarazione del consigliere comunale Roberto Bardelli (Fi-Pdl)

È costata 2.000.000 di euro, sì avete letto bene, e nessuno sa ancora veramente a cosa serve! O almeno, per la Giunta di centrosinistra che ha malgovernato Arezzo in questi anni l’idea era chiara: i titoli altisonanti, le tematiche importanti e inconfutabili, a partire dalla denominazione “Casa dell’Energia e Urban Center” seguita da frasi roboanti come “punto di riferimento per le politiche energetiche del territorio, struttura di servizio al sistema economico in un settore nevralgico, punto di riferimento per incontri, seminari, centro congressi polifunzionale con apparecchiature audiovisive di elevato profilo tecnologico”. Mancava che si dovesse scoprire qui il bosone di Higgs.

Ah, dimenticavo la ciliegina zuccherata sulla torta: “laboratorio di democrazia partecipativa su interventi di trasformazione del territorio”. Meraviglioso. Peccato che tutto si sia invece risolto nella solita bufala che ha fatto spendere soldi dei cittadini in modo sbagliato.

Ma questo non stupisce, anzi è una costante di questa amministrazione spendere male i pochi soldi a disposizione e sopratutto per idee sciatte e confuse. Non sto criticando il recupero e il riutilizzo delle ex fonderie Bastanzetti, che era doveroso, ma semplicemente l’idea di Casa
dell’Energia che nessuno ha capito veramente cosa sia.  Se passate da quelle parti vedrete il cancello perennemente chiuso, aperto solo per qualche conferenza o iniziativa della Giunta che si ritrova fra le mani questa struttura e non sa che farsene.

Attenzione: visto che sono stati utilizzati i soldi del famoso PIUSS, qualcuno dovrà tenerne conto: l’Europa vuole cose fatte secondo le sue regole, altrimenti ritira pure i
contributi concessi. E la domanda che assilla costantemente i nostri
amministratori è solo una: e ora... che farsene?

Mercoledì, 1 Ottobre, 2014