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Il capogruppo consiliare Francesco Romizi (Arezzo 2020): “Oreste Ghinelli in Consiglio Comunale è il tributo a una destra nostalgica che mai ha rotto con il fascismo”

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“Inopportuno che un sindaco celebri il padre in un luogo istituzionale”

“L’iniziativa promossa dalla presidenza del Consiglio Comunale è sbagliata e non risponde ad alcun ruolo istituzionale. In questi anni la stessa non si è mossa per ricordare il ruolo di importanti figure del dopoguerra a partire dal sindaco Aldo Ducci, ex partigiano. Il fatto che adesso rievochi una figura molto discutibile è una macchia che lascia trasparire subalternità al sindaco. Arezzo è una città antifascista, appartenente a una provincia medaglia d’oro della Resistenza, mentre la persona che si va a ricordare non è solo il padre del sindaco ma è stato un attivo esponente del neofascismo aretino, a suo tempo sostenitore della Repubblica sociale italiana e ai vertici del Msi, senza che abbia mai rinnegato le nefandezze e i soprusi fascisti.

E a proposito di storia, è bene ricordare il dibattito in Consiglio Comunale del giugno 1981 sui collegamenti tra loggia massonica P2 e il gruppo terroristico del neofascista Mario Tuti che ad Arezzo aveva reclutato molti personaggi nelle stesse file del Movimento sociale. Pagine che andrebbero rilette per riproporre tanti interrogativi sulla fragilità delle istituzioni e su quanti, dal loro interno, hanno provato, spesso riuscendoci, a sabotare la legge e la democrazia.

Per questi motivi chiediamo alla presidenza del Consiglio Comunale di ritirare la firma da questa iniziativa, per rispetto alla storia antifascista di Arezzo”.

Giovedì, 14 Dicembre, 2023