Chiudere al più presto la vertenza sindacale con gli agenti della Polizia Municipale, procedere rapidamente ad una riorganizzazione del servizio che privilegi la presenza sul territorio rispetto a quella negli uffici; cominciare a definire un progetto strategico sul nuovo ruolo della Pm nella città, nelle periferie e nelle frazioni; continuare il positivo dialogo con le forze dell’ordine per un’azione coordinata che potenzi il presidio del territorio pur in presenza di scarsità di risorse e di personale, sia del Comune che dello Stato.
I dati forniti dalla Prefettura rappresentano una fondamentale base di confronto ma, purtroppo, il susseguirsi di episodi di microcriminalità o di semplice spregio delle regole di convivenza civile, aumentano e diffondono un senso di precarietà e di insicurezza tra i cittadini.
Tre sono i livelli sui quali possiamo operare.
Il primo è strettamente amministrativo e riguarda soprattutto il ruolo della Pm: accordo sindacale, per troppo tempo in sospeso, risoluzione di problemi organizzativi e logistici, valorizzazione della presenza sul territorio. Altra azione amministrativa è relativa alla manutenzione: maggiore illuminazione, contrasto al degrado, affermazione di una città pulita e ordinata.
Il secondo livello è quello di sostenere l’”occupazione” delle piazze e delle strade con iniziative che possano favorire l’aggregazione dei cittadini e la vita sociale e culturale: strade e piazze vuote sono facili prede di chi delinque o di chi, comunque, ha comportamenti scorretti e asociali. Inoltre un’azione coordinata può favorire lo sviluppo dell’associazionismo e della creatività giovanile.
Il terzo livello è strategico e di lungo periodo: gli anni della crisi economica e sociale hanno determinato anche una crisi nei comportamenti e nei valori. Qui non parliamo ovviamente solo di sicurezza perché la tossicodipendenza e l’alcolismo, in modo particolare tra i giovani, non sono certamente problemi di ordine pubblico. Analogo ragionamento deve essere fatto per i casi di accattonaggio e di miseria che vediamo sempre più spesso sulle nostre strade. E qui le azioni di controllo del territorio non sono certamente sufficienti. Occorrono azioni che facciano leva sulla formazione, sul lavoro, sulle politiche sociali.
Il Consiglio comunale, seppur nella fase conclusiva del suo mandato, è nelle condizioni di operare su almeno una parte di questi temi. Mi auguro che lo possa fare con uno spirito unitario che sia di sostegno alla Giunta per dare risposte che non possono attendere la futura consiliatura.