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Biblioteca e Giostra: le due istituzione unite in una mostra rievocativa

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Fino al 30 giugno nella sala conferenze della biblioteca

Corridor vidi per la terra vostra… è l’incipit di una terzina di Dante (Inferno, XXII, v. 4-6) che ha avuto fortuna ad Arezzo e nell’ambiente della Giostra del Saracino. Ora è anche il titolo di una mostra allestita nella sala conferenze della Biblioteca Città di Arezzo che durerà fino al 30 giugno. Dal lunedì al venerdì 17-20, sabato e domenica 11-20.

La mostra raccoglie le carte in possesso dell’istituzione bibliotecaria relative proprio alla rievocazione storica: quasi 50 documenti tra manoscritti, libri, giornali, foto, francobolli, quadri e monete.

 

Sandra Rogialli, presidente della biblioteca: “la Biblioteca è una fonte di testimonianze antiche e moderne inesauribile e conserva molti materiali e documenti unici. Stavolta di questo patrimonio ‘beneficia’ la Giostra del Saracino. Un ringraziamento sentito va all’Archivio Storico del Comune e ai quartieri per la documentazione prestata e a Stefano Giustini e a Roberto Parnetti per le loro personali collezioni che sono servite ad arricchire ancora di più la mostra. Con questa iniziativa e con la concomitanza fra Giostra e Icastica teniamo insieme storia, radici e novità. Ho ricevuto una lettera anonima stamani che mi ha stimolato una riflessione. Vi si poteva leggere che la Giostra è razzista, accanto alla domanda: perché il simulacro del buratto non può essere di pelle bianca? Il tema dunque di dove si collocano storicamente i documenti e le condizioni da cui nascono è fondamentale. Se nessuno oggi potrebbe consentirsi una guerra contro chi ha la pelle di colore diverso, l'epoca in cui maturarono certi conflitti fra Occidente e Oriente era diversa ed era un'epoca in cui serviva riaffermare i nostri valori”.

Francesco Romizi, assessore alla Giostra: “una lettera che mi sorprende, la mia storia personale è di anti-razzismo e se vedessi un connotato del genere nella manifestazione non avrei accettato la delega. Siccome sono anche assessore ai giovani, voglio ricordare che domenica ci sarà la presentazione del primo libro di un giovane che vive da sempre la Giostra e che grazie ai suoi studi e alla sua tesi ci fa riscoprire gli anni in cui la rievocazione è riemersa dall’oblio”.

Il regista Andrea Biagiotti: “quando mi è stato chiesto di fare il coordinatore alla regia mi sono sentito onorato e ho accettato di buon grado. Poi ho cominciato a scoprire tanti aspetti, prima ho conosciuto Saverio Crestini e il suo libro, poi Sandra Rogialli mi ha prospettato la possibilità di mettere in piedi la mostra, così ho unito le cose e ho voluto dare un segnale di novità con questo evento collaterale”.

Dai rettori dei quartieri una promessa: “organizzeremo visite guidate con i nostri giovani e quartieristi in genere per permettere loro di conoscere questo notevole patrimonio storico-documentale”.

 

I manoscritti esposti nelle prime cinque bacheche testimoniano le più antiche Giostre per la venuta del Granduca di Toscana o in occasione di altri avvenimenti. Nelle stesse bacheche si trovano le Feste del 1678, nucleo dell’attuale regolamento della Giostra, e un’accurata descrizione del Catorcio di Anghiari di Federico Nomi. C’è poi una lettera inedita di Pier Lodovico Occhini, inviata ad Alfredo Bennati nel 1929, dove il podestà chiede al giornalista aretino di occuparsi della “riesumazione” storica della Giostra.

Nelle bacheche successive si trovano i documenti e le pubblicazioni turistiche e di diffusione della Giostra, come giornali, volantini, brochure, francobolli e il Libro del Cancelliere che veniva usato per registrare tutti gli esiti delle Giostre del passato.

La mostra dedica una bacheca per ogni quartiere, riportando alla luce foto e documenti storici e mostrando alcune curiosità come una tessera onoraria di un quartierista di Porta del Foro, il quadro originario dell’antica Porta Crucifera, poi abbattuta alla fine dell’Ottocento, una busta da lettera raffigurante l’incontro tra Giovanni Paolo II e il maestro d’armi di Porta Santo Spirito e una lettera autografa in cui Mario Salmi accetta di diventare socio onorario del quartiere di Porta Sant’Andrea.

Seguono due bacheche dedicate ai Musici e agli Sbandieratori. Da ultimo sono mostrati alcuni articoli e documenti in lingua tedesca, francese e inglese, tra cui la pubblicità che venne fatta durante gli anni ’50 per sponsorizzare un whisky canadese, utilizzando le immagini della Giostra.

 

Durante i giorni di apertura della mostra si terranno anche altre iniziative: domenica 16 giugno, alle 11,30 sempre nella sala conferenze, presentazione del libro di Saverio Crestini “Arezzo 1931. La rinascita del Saracino”, Edizioni Giorgio Vasari, 2013. Sabato 22 giugno, apertura straordinaria dalle 15 alle 18 della sezione ragazzi di via dei Pileati 12 e laboratorio creativo alle 16,30 “Saracino Alè Alè: coloriamo la piazza con i colori dei quartieri”.

Sabato, 1 Giugno, 2013