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La Biblioteca città di Arezzo acquisisce nuovi libri antichi a stampa e manoscritti di interesse locale

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Per arricchire il patrimonio di fondi antichi di Palazzo Pretorio, la biblioteca, con un investimento superiore a 20.000 euro, ha acquistato testi a stampa e manoscritti estremamente rari e preziosi di interesse locale. Diventano così beni pubblici liberamente consultabili i seguenti testi: “Statutini della Città d’Arezzo scritti l’anno 1704. I.M.I. divoque Donato”. Acquistato presso lo Studio Bibliografico F&C Libri Antichi di Arezzo il volume è in una solida legatura XX secolo in piena pergamena antica. È scritto in volgare, composto da 45 carte, contenente 17 Capitoli su vari argomenti: signori vari di detto luogo, Grascia, Piazza e piazzola, canto alla croce, de fornai, de macellai, de pizzicagnoli, mugnai da grano, de fornacaj, d’aromatari speziali, de vasaij, della vendemmia, del masaio de pegni, del danno dato. Scritto nel 1704 e dedicato a san Donato patrono di Arezzo, ma senza le indicazioni sul nome del compilatore o del trascrittore, è un esemplare unico.

“Scherzi poetici composti da Lometo Gobarlosi (Bartolomeo Golfi) composto da 4 volumi manoscritti del 1786-1817”. Acquistati sempre presso Studio Bibliografico F&C Libri Antichi di Arezzo, contengono centinaia di composizioni di vario genere con nomi, luoghi e date che vanno dal 1786 al 1817 e una grande quantità di notizie su Arezzo e dintorni. Ne elenchiamo una minima parte: nozze di Faustina Albergotti, viaggio del pontefice Pio VI, il pallone volante in Arezzo, sonetto del Pignotti, nuova legge dei campi santi, recita dell’estate del 1786, commedia recitata in Arezzo nel carnevale del 1787, la marchesa Maria Merlini di Forlì, Pietro Benaglia, la battaglia di Austerlitz terzine recitate all’accademia di Arezzo 10 ottobre 1810, sonetto per il Vasari, sestine recitate all’apertura della R. Accademia Aretina nella sala di casa Azzi il 20 luglio 1810. L’autore era un commediografo e comico aretino di cui la biblioteca finora non possedeva alcuna opera né manoscritta né a stampa.

“Dialogo nel quale si parla del gioco con moralità piacevole, di Pietro Aretino, pubblicato da Bartolomeo l’Imperador ad instantia di Sessa, Venezia, 1545”. Acquistato presso la Libreria Pettini di Roma il piccolo volume a stampa ha frontespizio in cornice xilografata. È la seconda edizione di un dialogo di Pietro Aretino fatto di botta e risposta sul gioco delle carte, sulla loro simbologia, sui tipi usati in Italia, sulla fortuna, sul barare, sulla moralità del gioco, sulle bische e osterie, sulle chiacchiere intorno al tavolo, sulla natura del giocatore. Aretino inserisce in questo testo la prima citazione letteraria e storica del gioco del golf e accenna ai dadi e agli scacchi.

“Delle lodi di monsignore Alessandro Strozzi vescouo di Arezzo, principio del sacro romano imperio, e racconto di Cesa orazione di Gio. Battista Capalli”. Acquistato presso la Libreria Pettini di Roma il volume a stampa contiene anche composizioni poetiche di vari autori, in lingua latina e italiana ed è un esemplare molto raro poiché conservato solo in altre due biblioteche italiane. Giovanni Battista Capalli, canonico savinese, fu il decano della cattedrale e cantore dei vescovi del tempo, autori di epigrammi e discorsi sacri nel corso del XVII secolo.

“Pollio, Giovanni. Opera noua della vita & morte della diua & seraphica S. Catharina da Siena. Stampato in Venetia per Zorzi de Rusconi Milanese. A istantia de Nicolo Zopino, MCCCCCXI adì XIII Febraro, (Venezia 1511)”. Acquistato presso la Libreria Pregliasco di Torino è la prima edizione illustrata della vita di santa Caterina da Siena grazie a 17 silografie. Il testo è composto da Giovanni Pollio, detto anche Pollastrino Aretino, letterato, traduttore e canonico originario di Arezzo, vissuto nel secolo XVI. È un importante documento sulla diffusione del culto della santa e sulla nascita dell’iconografia della sua vita, sopravvissuto in un solo esemplare completo in un’altra biblioteca italiana.

Giovedì, 10 Febbraio, 2022