"La preoccupazione per i conti pubblici è ragionevole e dovuta da parte del Presidente Monti. Da qui ad arrivare a mettere in discussione il carattere universalistico del servizio sanitario nazionale, il passo è lungo e inaccettabile. I cittadini sono già sottoposti a forti contribuzioni per il loro diritto alla salute: è sufficiente pensare ai ticket e a come il loro costo sia progressivamente aumentato.
Adesso s’intravede (ad essere ottimisti) un disegno politico strategico destinato a smantellare la sanità pubblica. Un sistema, per essere chiari, che ha contributo in maniera determinante a portare l’Italia per i paesi più civili. Non mettiamo in discussione il concetto di partecipazione alla spesa, dove si paga in funzione delle possibilità e si riceve in funzione del bisogno. Ma lo smantellamento della sanità pubblica metterebbero in discussione per milioni di donne e di uomini, di bambini e di anziani “il” diritto fondamentale che è quello alla salute. Non potrà mai essere accettata una logica che consenta solo a chi ha possibilità economiche di curarsi nelle migliori condizioni possibili.