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Il Baldaccio "fa acqua" e Ghinelli è in America

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Dichiarazione dei consiglieri comunali Alessandro Caneschi e Giovanni Donati (Pd)

È bastata la prima pioggia intensa per confermare i dubbi che avevamo manifestato sia in Commissione lavori pubblici sia in Consiglio Comunale: il sottopasso del Baldaccio si allaga.

Nel marzo 2023 avevamo richiesto la convocazione straordinaria della commissione suddetta per parlare del sottopasso del Baldaccio e per avere aggiornamenti e chiarimenti: in particolare avevamo posto l’attenzione sulla ridotta larghezza delle carreggiate, specie nella curva in uscita verso Pescaiola, se le stesse avrebbero consentito il contemporaneo tran, sullo scarico delle acque meteoriche.

Domande puntuali alle quali, in quella sede, ci furono date ampie rassicurazioni: “non ci saranno problemi, è stato tutto studiato e verificato”. Evidentemente qualcosa di sbagliato c’è stato e i cittadini ne pagano le conseguenze. Non è giusto che gli aretini debbano subire, da parte di chi dovrebbe fare il loro interesse, situazioni come l’allagamento del sottopasso del Baldaccio che, ricordiamo, è passato da un costo iniziale di circa 2 milioni di euro a 6 milioni di euro, o i continui allagamenti in altre zone per la mancata manutenzione delle caditoie o la non realizzazione di interventi risolutivi.

Non è giusto che il Comune di Arezzo non esegua manutenzioni nel canale della Marchionna, creando allagamenti alle case popolari di via Funghini, non è giusto che il sindaco Ghinelli emetta ordinanze di chiusura per la scuola materna Acropoli ogni volta che c’è un codice giallo o arancione senza pensare a una soluzione che eviti disagi alle famiglie.

La città ormai è allo sbando con una maggioranza che non esiste più, vedi la continua mancanza del numero legale in Consiglio Comunale, e con un sindaco che negli ultimi anni ha attraversato più volte l’oceano che la sua città: Assessori che sono mesi che non producono nessun atto ma che riscuotono dai cittadini 5.796 euro mensili ciascuno.

Nei prossimi giorni valuteremo se richiedere un Consiglio Comunale aperto per parlare della grave situazione manutentiva della città e delle frazioni invitando i cittadini ad intervenire per far capire alla giunta e ai consiglieri di maggioranza che se non hanno a cuore le sorti della città possono dimettersi: gli aretini ne avrebbero solo dei vantaggi.

Venerdì, 11 Ottobre, 2024