L'aumento dei prezzi risulta ad Arezzo al di sotto - anche se di poco - della media nazionale e l'incremento dell'IVA non si è ancora fatto sentire. Per vedere gli effetti del punto percentuale in più si dovrà attendere il “rifornimento” di nuova merce e l’esaurimento delle scorte. La periodica riunione della Commissione comunale di controllo per la rilevazione dei prezzi al consumo, presieduta dall’assessora Stefania Magi, è stata anche l’occasione per una riflessione sugli effetti della crisi e sul passaggio dell’Iva dal 21% al 22%.
I dati rilevati nel mese di settembre risultano sostanzialmente allineati con l’andamento nazionale, pur registrando una variazione degli indici dei prezzi leggermente inferiore. Per il secondo mese consecutivo, contrariamente a quanto accaduto per tutto il 2012 e nel primo semestre 2013, l’incremento tendenziale dei prezzi registrato nel Comune di Arezzo si mantiene inferiore a quello nazionale dello 0,1%, registrando un incremento complessivo dello 0,8%. Tra i prodotti che a livello locale mostrano una minore variazione di indice troviamo abbigliamento e calzature (+0,3%), acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili (-0,4%), trasporti (-0,3%), comunicazioni (-6,3%), ricreazione, spettacoli e cultura (+0,3%), istruzione (+1,6%), servizi ricettivi e ristorazione (+1,2%).
A livello nazionale, l’andamento dell’indice dei prezzi al consumo evidenzia nel mese di settembre un sensibile rallentamento dell'inflazione. L’indice nazionale registra infatti una diminuzione congiunturale del -0,3% (contro il + 0,4% del mese precedente) e un aumento su base tendenziale (ossia riferita agli ultimi 12 mesi) dello 0,9% (era l’1,2% nel settembre dello scorso anno). La variazione congiunturale acquisisce il segno meno dopo nove mesi di aumento o di stasi; quella tendenziale conferma una situazione di frenata che perdura dallo scorso mese di aprile. Il rallentamento della dinamica inflattiva è imputabile principalmente alla frenata dei prezzi dei prodotti energetici e alla flessione dei prodotti alimentari non lavorati, dei servizi relativi ai trasporti, del ribasso congiunturale della frutta fresca.
Aumento dell’IVA: cautela nel ritocco dei listini. Come fa notare l’assessora Stefania Magi, anche se gli effetti potranno essere compiutamente misurati solo alla fine del mese di ottobre, la rilevazione dei prezzi nei primi giorni seguiti all’incremento dell’aliquota IVA dal 21 al 22 per cento conferma una impressione già diffusa: gli esercizi commerciali al dettaglio stanno cercando, almeno in un primo momento, di ammorbidire l’impatto evitando rincari affrettati sulle merci in vendita. È probabile che l’effetto del maggior prelievo fiscale sia assorbito progressivamente dalla filiera delle merci, via via che le scorte verranno reintegrate e che l’apparato distributivo si adeguerà alla nuova situazione. Per il momento, probabilmente anche a causa della recessione e del calo delle vendite lamentato da molti settori merceologici, molti operatori stanno ritardando gli aumenti nel tentativo di scongiurare un’ulteriore riduzione dei consumi da parte degli acquirenti.
Le funzioni della Commissione comunale di controllo per la rilevazione dei prezzi al consumo
Istituita in tutti i Comuni capoluogo di provincia, ogni mese la commissione analizza e approva i risultati del lavoro di rilevazione dei prezzi al consumo che il Comune effettua, per conto dell’ISTAT, allo scopo di determinare le variazioni di quotazione dei prodotti e costruire, a livello nazionale, gli indici dei prezzi. Particolare attenzione viene dedicata ai prodotti che, rispetto al mese precedente, registrano i maggiori scostamenti, in aumento o in diminuzione (variazione congiunturale), o evidenziano una variazione di più lunga durata (variazione tendenziale, misurata nell’arco degli ultimi dodici mesi).
Le elaborazioni dei prezzi rilevati e sottoposti all’esame della commissione vengono sistematicamente pubblicate – dopo la validazione da parte dell’ISTAT – sul sito web del Comune (www.comune.arezzo.it), in una serie di pagine raggruppate sotto la voce “Dati statistici” e dedicate alla Rilevazione dei prezzi al consumo.
La rilevazione dei prezzi al consumo
La rilevazione dei prezzi al consumo, effettuata ogni mese, ha lo scopo di rendere disponibili, all’opinione pubblica, ai mezzi di informazione, agli addetti ai lavori, agli organi di governo che adottano le politiche economiche e sociali, informazioni approfondite sui prezzi praticati a livello nazionale e locale, riferiti a un complesso di beni e servizi (il cosiddetto paniere), costruito dall'ISTAT e aggiornato annualmente.
L’aggiornamento, effettuato in maniera da mantenere la comparabilità dei dati nel tempo, ha lo scopo di adeguare la composizione del paniere al mutamento delle abitudini dei consumatori e alla dinamica delle offerte presenti sul mercato, in modo da mantenere la caratteristica di fondo del paniere: l’aderenza ai consumi effettivi delle famiglie presenti nel territorio.
L’ISTAT, titolare della rilevazione a livello nazionale, procede direttamente a misurare circa il 20% dei prezzi dei prodotti inseriti nel paniere (trasporti, comunicazioni, prodotti soggetti a tariffa, ecc.). Il restante 80% della rilevazione è invece compiuta, giorno per giorno, mese per mese, da personale dipendente dei Comuni appartenenti alla rete SISTAN, che fanno affluire all’ISTAT oltre 500 mila quotazioni di prezzo.
Il Comune di Arezzo dispone, per questa attività, di due rilevatori, che nel periodo compreso tra il 1° ed il 21° giorno di ogni mese raccolgono 4.835 quotazioni di prezzo relative a 703 tipologie di prodotti, rivolgendosi direttamente a 541 ditte (le cosiddette “unità di rilevazione”), distribuite su tutto il territorio comunale, in modo da rappresentare correttamente il tessuto distributivo di beni e servizi: il piccolo, medio e grande commercio, il settore artigianale, il settore professionale, le aziende erogatrici di pubblici servizi.